Giorno 47; martedì, 17 giugno, 2014.
Louis gli piace più di quanto dovrebbe.
Lo sa. Lo sa con sicurezza ma lo colpisce quasi improvvisamente quando sta insegnando a Daisy come mandare in fiamme delle corde.
Sta avendo delle difficoltà e l'espressione sul suo viso gli ricorda Louis e si ritrova a sorriderle stupidamente invece di offrirle qualche tipo di aiuto.
Quando gli lancia uno sguardo esasperato, lui batte le palpebre e lei sospira, facendo cadere la corda tra le sue mani. "Mi sei inutile," tira su col naso altezzosamente e inizia ad andarsene.
Poi si blocca e torna indietro davvero rapidamente per abbracciarlo prima di tirare su col naso ancora e camminare via. Harry è davvero infatuato.
"Mi ricorda vostro fratello," dice con affetto, sorridendo prima di guardarsi alle spalle aspettandosi di vedere il resto delle ragazze ma ne incontra solo una.
Felicite è seduta su una sedia a qualche passo di distanza, facendo pratica con degli incantesimi di telecinesi e, quando si gira per controllarla, è troppo impegnata a ridere, nascondendo il viso tra le mani.
Le lancia uno sguardo confuso che si trasforma rapidamente in uno preoccupato quando inizia ad ansimare per le troppe risate, quasi piegandosi in due. "Che cosa- Felicite?"
"Santo- Gesù Cristo, Harry, se sei innamorato di mio fratello diglielo e basta," dice tra le risate e Harry le offre uno sguardo assente.
Infine sospira, strofinandosi una mano sul volto prima di sedersi di fianco a lei. "Non è così semplice, Felicite," mormora e lei scuote la testa, sorridendo.
"Penso che sia così semplice, in realtà," lo informa, dandogli un colpetto sul braccio e poi improvvisamente, sta ridendo di nuovo, tirando via la mano.
Harry la ferma con un'espressione stanca e immagina che, se dovranno sostenere una conversazione seria riguardo questo, potrebbe benissimo essere anche adesso. Inspira profondamente prima di aprire la bocca per risponderle.
"Anche se fossi innamorato di lui e non sto dicendo di esserlo, non potrei dirglielo. Non è- che cosa ci facciamo qui, in questo momento, Felicite? Non dovrei farlo. Non dovrei aiutarvi con la vostra magia. Non quando Louis ne è all'oscuro, non sa nulla di voi. Anche se lo amassi quale sarebbe il punto, quando so che se mi rispondesse 'ti amo', amerebbe solo quello che conosce davvero di me? La magia mi rende chi sono, Felicite ed io non- non posso essere il ragazzo di cui vostro fratello è innamorato quando sono quello che agisce alle sue spalle e gli mente dritto in faccia. Non ho nemmeno il coraggio di dirgli che mi piace, figuriamoci l'amore," confessa a bassa voce e sente una sensazione di nausea allo stomaco al solo pensiero di dire a Louis che lo ama.
Il viso di Felicite diventa incredibilmente austero mentre lo fissa e Harry le offre un sorriso debole. "Non è facile, sai. Niente è facile quando nasci con doni come questi," mormora, portandosi una gamba al petto e appoggiando la guancia contro il ginocchio.
"Lo ami però, non è vero?" gli chiede con esitazione Felicite e Harry alza le spalle.
"Non lo so. Cerco di non pensarci. Spero di no. Renderebbe solo più difficile partire," mormora e questa volta Felicite si acciglia.
"Partire?" ripete e Harry annuisce, anche se il suo viso sfrega contro i jeans.
"Sì, partire. Ricordi? Me ne andrò tra due settimane," le ricorda e la sua espressione sconvolta sarebbe divertente se non lo facesse sentire così male.
"Merda, lo avevo dimenticato ma tu non puoi- Harry, noi abbiamo bisogno di te," lo supplica freneticamente, sporgendosi per aggrapparsi al suo braccio. "Non sappiamo nulla e la nostra magia è così fuori controllo. Non penso potremmo farcela senza di te."
Harry scuote la testa, appoggiando la mano sulle sue. "Sì, potete. Siete tutte forti, adorabili ragazze indipendenti e siete capaci di molto più di quanto pensiate. Tu non sei solo Felicite Tomlinson, Principessa Reale. Tu sei Felicite, strega e questa è una parte di te che è sempre stata lì, anche prima d'incontrarmi e sarà lì dopo che me ne sarò andato. Non dubitare di te stessa," le consiglia a bassa voce e lei sembra vicina alle lacrime mentre scuote la testa.
"Ma ora sei anche tu mio fratello," bisbiglia e Harry non sa cosa dovrebbe rispondere a quello così la tira in un abbraccio stretto. Quando lei inizia a piangere, si sente infinitamente peggio ma non la lascia andare finché non si è calmata.
"Starai bene," le promette Harry, stringendo una delle sue mani e lasciandole un bacio sulla fronte prima di alzarsi. "Io- io devo tornare a lavorare al mio articolo, mi dispiace."
Lei non fa cenno di alzarsi, soltanto lo guarda con gli occhi bordati di rosso e si sente un codardo quando esce dalla porta, chiudendosela silenziosamente alle spalle.
Incappa in Louis quando cammina verso la sua stanza e Louis ha una reazione a scoppio ritardato quando lo vede. Harry si domanda se appaia così terribile come si sente.
"Tutto bene, Harold?" controlla, afferrando il suo gomito mentre gli passa di fianco e Harry annuisce rapidamente, non volendo parlare più di quanto sia necessario.
"Sto bene," lo rassicura e poi tira via il gomito e si dirige verso la sua stanza senza dire altro. Può sentire lo sguardo di Louis bruciargli la schiena finché non si chiude la porta alle spalle.
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Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...