Day 42

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Giorno 42; giovedì, 12 giugno, 2014.

Questa volta, Harry si sveglia con dei lividi sul polso, appena sopra il suo tatuaggio del passero e la scritta I CAN'T CHANGE. Ogni mattina degli ultimi giorni, si è svegliato con una diversa serie di segni.

Fissa i marchi rossi incredulo e non si disturba nemmeno provando un incantesimo di guarigione perché sa che non funzionerebbe.

Sono bruciature da corda e quando Harry le tocca, fanno così male che deve aggrapparsi al cassettone nella sua stanza per evitare di cadere. Ci sono delle macchie nere nella sua vista e si sente travolto dalle vertigini per qualche secondo, prima di lasciarsi scivolare lentamente a terra e sistemare la testa tra le ginocchia.

Inspira, espira, inspira, espira.

Quando si sente in grado di respirare ancora, sente un forte rumore e alza lo sguardo, in tempo per vedere un vaso pieno di fiori che gli ha regalato Louis esplodere.

Si tira indietro per la sorpresa, sbattendo la testa contro il cassettone e, anche se nessuno dei pezzi gli si avvicina, si sente come se venisse attaccato.

"Che cosa diavolo c'è di sbagliato in me?" Si lamenta con se stesso, strofinandosi gli occhi e ignorando la preoccupazione nel suo stomaco. Cerca il cellulare, la sua mano rovista in giro finché le sue dita non si chiudono attorno ad esso e lo afferra.

Per un secondo, sul suo volto penetra un sorriso al ricordo della sera precedente ma poi, tra tutte le persone, vede un messaggio di Simon e il sorriso diventa immediatamente un cipiglio.

Il messaggio dice Ricorda che non importa cosa succeda, la loro sicurezza è la cosa più importante e tu sei loro responsabile.

Non fa che incrementare il suo malumore così elimina il messaggio senza rispondere e poi scrive a Paul, parlandogli della situazione a cui riceve una risposta che gli dice di evitare di dormire finché non capirà qualcosa in più.

Quello gli fa venir voglia di piangere però, nonostante questo, inspira profondamente e si alza in piedi.

Qualcuno decide di bussare alla sua porta in quell'esatto secondo e Harry non ha il tempo di ripulire il vaso usando un incantesimo che la persona entra nella stanza. Fortunatamente, è Zayn e non Louis, ma poi allo stesso tempo, è Zayn che lo dirà a Louis.

"Hey, Harry, abbiamo alcune riunioni a cui andare oggi e poi Louis ha comprato due biglietti per guardare uno spettacolo teatrale per due quindi se sei interessato..." Zayn sorride e Harry lo apprezzerebbe di più se non si stesse solo leggermente lasciando prendere panico.

"Sembra adorabile," tenta, offrendo a Zayn un sorriso tirato il tutto mentre prega, ti prego non guardare a destra ti prego non guardare a destra ti prego non guardare a destra.

"Fantastico! Allora glielo farò sapere," dice Zayn, iniziando ad andarsene prima di bloccarsi e lanciarsi un'occhiata alle spalle. Harry trattiene il respiro e dietro la sua schiena, le sue dita sono incrociate. "Stai bene, fratello?"

"Tutto a meraviglia," replica Harry e questa volta forza un enorme sorriso sul suo volto.

Zayn annuisce, sembrando un po' perplesso prima di lasciare la stanza, chiudendo la porta dietro di sé.

La prima cosa che Harry fa è usare la magia per chiuderla a chiave prima di camminare in direzione del vaso. Lo fissa per un momento prima di inspirare un'altra volta per calmarsi. "Okay, posso farlo. Posso farlo. Sì, va bene. Devo solo- álíese."

È un sollievo guardare il vaso aggiustarsi da solo e impiega molta cura nel rimetterci dentro i fiori. Poi, dopo aver pulito l'acqua sul pavimento, riempie il vaso ed esita un momento, domandandosi se per caso Zayn l'abbia visto e scelto di non commentare.

Se lo ha fatto, ritrovare il vaso magicamente intatto sarà più che un po' strano e Harry è giù stato etichettato come quello bizzarro.

Alla fine, decide che se ne occuperà quando sarà necessario. È una filosofia che recentemente si è ritrovato a ripetersi nella mente come un mantra. Probabilmente è una brutta abitudine.

Non è molto bravo negli scontri, però, così lo spinge in un angolo della sua mente e fa un sorriso luminoso a Louis quando s'infila nella limousine dove Harry è già seduto, pronto per le riunioni che li aspettano.

Louis sorride di rimando e apre la bocca per dire qualcosa prima che i suoi occhi scattino verso i polsi di Harry e si blocchi completamente.

Harry fa una mossa interrotta per tirare giù le maniche ma sa che Louis ha già visto i segni di bruciatura e non c'è nulla che possa fare così sputa fuori, "Non voglio parlarne," prima che l'altro possa dire niente.

Louis alza lo sguardo su di lui con occhi spalancati, le labbra schiuse per la sorpresa e per un secondo, Harry ha paura. Ha paura di aver fatto un casino senza volerlo e non dovrebbe terrorizzarlo tanto ma lo fa.

"Io- Harry, tu non- sei come-" balbetta, sembrando completamente distrutto mentre Harry si morde il labbro inferiore e abbassa lo sguardo, evitando il contatto visivo. "Tu- tu non- Gesù, Harry, stai bene? Questo è- non ti fai del male, vero? Io- Harry?"

Quello strappa una risposta da Harry che scuote la testa con veemenza. "Ovviamente no. No. Non lo farei. Questo è solo- non posso spiegartelo ma ti prego credimi quando dico che sto bene, okay?"

Louis non sembra convinto, la sua espressione è ancora preoccupata. "Non mi stai mentendo, giusto? Non mi diresti una bugia?" controlla e Harry vuole piangere ancora per la seconda volta quel giorno.

Invece, scuote di nuovo la testa e deglutisce il nodo che gli si è formato in gola mentre dice, "Non ti mentirei. Lo giuro, non lo farei. Non su questo."

Odia lo sguardo sul viso di Louis mentre annuisce lentamente e ciò che odia ancora di più è che, quando Louis prende le mani di Harry e lascia un piccolo bacio su entrambi i polsi, invece del bruciore a cui è abituato, li sente come ghiaccio contro la sua pelle.

Nella sua testa, può quasi sentire Simon dire, Non puoi fuggire dal tuo destino, giovane mago. Ti raggiungerà sempre, non importa quanto veloce tu corra.

Durante l'ultima riunione della giornata, Harry sfrega distrattamente con la mano una macchia di caffè sui jeans e impiega due secondi di troppo per comprendere che, dove il suo polso ha strisciato contro il tessuto, avrebbe dovuto bruciare.

Abbassa lo sguardo su essi per trovarli entrambi privi dei segni di poche ore prima e sussulta per lo shock, richiamando l'attenzione di tutti i presenti nella stanza.

Immediatamente, si scusa e tornano tutti al loro incontro ma non prima d'incontrare gli occhi di Louis e vedere l'espressione confusa sul suo viso.

Harry desidera poter spiegare ogni cosa a Louis ma non riesce nemmeno a capirlo lui stesso, quindi non sa come dovrebbe farlo comprendere al Principe di Galles.

Più tardi, quando stanno guardando una rappresentazione teatrale di 1984, Louis gli prende la mano e la stringe. Sente il pollice di Louis accarezzargli il polso, premendo sul tatuaggio del passero e poi sente anche il modo in cui il più grande si congela e gli lancia un'occhiata perplessa ma Harry mantiene lo sguardo sugli attori sul palco.

Dopo un po', Louis distoglie lo sguardo ma stringe la mano di Harry e suppone che, se non può dare una risposta a Louis, può perlomeno stringerli la mano.

Quando tornano a Palazzo, Harry si chiude in camera e chiama Niall su Skype.

Alla fine, Harry racconta ogni cosa a Niall ma poi, invece di lasciargli tenere il broncio, Niall gli risolleva il morale.

È abbastanza evidente perché Niall sia il suo migliore amico poiché il secondo in cui Harry smette di parlare, si incupisce solo per mezzo secondo prima di iniziare a raccontare storie divertimenti su lui e Barbara e poi storie di come ha incontrato il suo fantastico, pro prozio dalla parte di suo padre e tutto e nulla che sa porterà un sorriso sul viso di Harry.

Senza nessuna sorpresa, riesce a sollevargli lo spirito.

È quello in cui Niall è il migliore, nell'opinione di Harry. Riesce sempre a mettere un sorriso sul volto di qualcuno, in ogni caso e in momenti come questi Harry è felice che Niall sia il suo migliore amico invece di chiunque altro.

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora