Giorno 30; Sabato, 31 maggio, 2014.
"Quindi?"
Paul contrae le labbra, inclinando la testa prima di sospirare. "Stai bene, H. Soltanto- il tuo corpo non è solito a riprendersi da un esaurimento così rapidamente quindi ne senti ancora gli strascichi. Starai meglio tra un giorno o due. Ho alcune medicine per aiutarti però." Fa un cenno in direzione della sua borsa.
Si trovano nella stanza di Harry in questo momento, parlando con tono sommesso. Si stanno tutti fingendo indifferenti sul motivo per cui Paul si trova qui, ma Harry può quasi sentire la loro curiosità nel modo in cui percepisce la propria magia.
Harry si acciglia, strizzando gli occhi. "Quindi sto bene? Non sto... tipo, morendo o altro? Starò bene? Ne sei assolutamente sicuro?"
"Sì, ne sono certo," lo rassicura prima di guardare Harry pensieroso. "Tua mamma mi ha raccontato ciò che è successo, a proposito."
Quello fa incupire un po' Harry, la sua bocca si piega verso il basso. "Sono in una situazione abbastanza complicata, non è vero?"
"È tutto parte del tuo destino. Lo capirai. Solo- solo non perdere le staffe di nuovo, va bene? Non so se tu possa gestire un altro esaurimento. Respira e se peggiora davvero, voglio che tu la interrompa. Interrompi la tua magia," lo istruisce Paul con attenzione e Harry spalanca gli occhi sorpreso.
"Ma hai detto che non avrei mai-"
"So cosa ho detto. Ascoltami e fallo se peggiora davvero. Promettimi che lo farai," lo prega e Harry esita prima di annuire. Sa che Paul vuole solo il meglio per lui ma allo stesso tempo, Paul gli ha detto espressamente di non interrompere mai, mai la sua magia.
È quasi impossibile riaverla indietro e la volta che Paul gli ha insegnato come farlo, sono dovuti andare da qualche parte a Nord -in una grotta- per far tornare i suoi poteri. È anche incredibilmente pericoloso ed è stato avvertito che rischierebbe di morire in seguito ad esso poiché la magia è intrecciata profondamente al suo essere.
Restano in silenzio per un momento prima che Paul dica, "Non devi essere così spaventato, Harry. Si risolverà. Si risolverà tutto. Devi solo credere in te stesso- sei il mago più potente sulla terra in questo momento. Puoi sistemarlo. È il tuo scopo questo, lo sai? Questa famiglia è il tuo scopo. Mi chiedevi spesso perché hai così tanti poteri... questo è il motivo, Harry."
Harry solleva lo sguardo su di lui, sorpreso. "Questo? Questo è il mio scopo?"
"Lui è il tuo scopo," replica Paul invece, facendo un cenno verso il computer aperto di Harry. C'è una foto; è quella che Louis ha scattato a entrambi dopo che hanno preso il loro gelato.
Si sente come se avesse un nodo alla gola quando cerca di parlare, ma alla fine ci riesce, gracchiando, "Come può essere il mio scopo se io sono la sua rovina?"
Paul sorride come se stesse aspettando quella domanda. "Non sei la sua rovina, Harry. Semmai, sei la sua ascesa. Voi due siete come due facce della stessa medaglia. Una non può esistere senza l'altra."
Harry vacilla poi, guardando Paul sorpreso. "Ho- ne ho già sentito parlare prima."
È chiaro Paul stia omettendo qualcosa quando guarda Harry con quello sguardo e dice, "Ci scommetto. È piuttosto insolito per le persone essere due metà di un intero."
"Due metà di un intero?" Ripete Harry senza comprendere e le sue dita stanno leggermente tremando.
"Fammi un favore, va bene, H? Allenta la stretta sulla tua magia. Lasciala libera. Poi dimmi come ti senti," lo istruisce e Harry lo guarda confuso, ma nel frattempo tutta la sua mano inizia a tremare. Paul gli fa cenno di continuare.
Alla fine, Harry sospira e chiude gli occhi. Lui- lui la lascia andare. Non nello stesso modo in cui è crollato quella settimana, è completamente diverso. Invece, sente una bruciante sensazione dalle sue guance arrossate fino ai piedi. Si espande fuori da lui e si sente come se stesse volando, anche se non sta facendo nulla se non restare seduto e mantenere regolare il suo respiro.
Quando apre gli occhi per guardare Paul, sa che sono dorati.
Gli sta sorridendo per quello che sembra essere nessun motivo preciso e Harry si ricorda che Paul gli ha chiesto di dire come si sente. "Mi sento... libero, immagino. Mi sento come se fossi in alto- come se mi stessi sollevando in volo."
"Bene," risponde. "Ora voglio che pensi a Louis. Pensa a tutti i tuoi bei ricordi con lui e alle sue caratteristiche che preferisci. Pensa a lui."
Harry vorrebbe stringere gli occhi per la confusione ma non vuole perdere la concentrazione e lasciare che la sua magia si perda totalmente, così fa di nuovo quello che Paul ha detto.
Louis.
Quando li riapre, Paul lo sta guardando con lo stesso sorriso di prima. "Cosa?" domanda Harry, sentendosi leggermente in imbarazzo.
"Come ti senti?" Chiede Paul, invece di rispondergli.
Harry fa una breve pausa per valutare davvero come si sente- il bruciore è diverso adesso. Non è esattamente forte. Invece, è molto più calmo, sembra quasi rassicurante. Come se qualcuno stesse premendo dei baci dove la sua magia si allaccia alla sua anima. Invece di volare, si sente trattenuto a terra. Come se fosse ancorato.
"Mi sento d'oro," risponde, senza pensarci.
"Nessun altro si sente d'oro, Harry. Sei solo tu. Nessun altro si sente come te adesso e sai perché? Perché nessun altro è destinato a cose come te, nessun altro è destinato a Louis nello specifico. La metà non può esistere per davvero senza quello che lo rende un intero. Non avere paura. Credi in ciò che sei. Credi in quello che sarà."
Harry chiude gli occhi dopo, sentendo la sua magia lasciarlo quasi brutalmente. Muta nel leggero ribollire che ronza costantemente sotto la sua pelle. Deve tenersi al comodino per evitare di piegarsi su un lato, mentre lancia a Paul uno sguardo pieno di dubbi.
"Che cosa c'è di sbagliato in me?"
L'uomo fa una risatina, dando dei colpetti alla schiena di Harry. "Come ho detto, sono soltanto effetti collaterali. Starai bene. Ma a parte questo, capisci cosa ti sto dicendo? Riguardo te e Louis?"
"No, no, non capisco, in realtà," ammette. "Io sono Harry e lui è Louis e non capisco perché ci sia dell'altro dietro a questo, ad essere onesti," mormora cupamente, sedendosi dritto. Le sue dita sono immobili.
"Qui è dove sbagli. Tu non sei Harry e lui non è Louis. Voi siete Harry e Louis. Il momento in cui accetterai questo sarà quello in cui tutto il resto si sistemerà."
-
Paul se ne va più tardi quel giorno. Harry non dice a nessuno il motivo per cui si trovava lì, per cominciare. Nessuno nemmeno lo chiede. Vede Louis una volta e non sa perché, ma gli sorride automaticamente a trentadue denti. Louis sembra esitare un momento prima di rispondere al suo sorriso con uno accecante ma quello è abbastanza per Harry per sapere di essere enormemente fottuto.
È abbastanza.
-
È quasi mezzanotte quando Harry comprende che domani sarà il primo giorno di giugno e che non è più soltanto Harry.
È metà di Harry e Louis.
HO FINITO IL PRIMO MESE GENTE!
CIOÈ.
Cercherò di tradurre anche il prossimo capitolo questa sera perché DOVETE leggerlo, non posso lasciarvi così.
Però non prometto nulla. Oggi in realtà non avrei dovuto pubblicare proprio niente però eccoci qui.
VI AMO.
-A
(Paul capitano della ship.)
(Quanto è raggio di sole Louis nel banner?)
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Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...