Day 48

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Giorno 48; mercoledì, 18 giugno, 2014.

Qualcuno bussa alla porta di Harry e gli dice che Louis ha una riunione tra un'ora ma che lui non vi può partecipare per ragioni confidenziali.

Harry si gira semplicemente e torna a dormire senza pensarci due volte.

La seguente volta che qualcuno bussa alla sua porta, è Daisy che entra e cade di peso su di lui. Harry sbuffa per la sorpresa, aprendo gli occhi per vederla fissarlo con un sopracciglio inarcato.

"Cosa?" chiede, sollevando un braccio per strofinarsi gli occhi e lei mugugna a labbra serrate, alzando una mano per strattonare bruscamente uno dei ricci di Harry. Trasalisce sorpreso, tirandole via le dita. "Per cos'era quello?"

"Dovresti baciare mio fratello, non renderlo triste," lo rimprovera, guardandolo in cagnesco e Harry la fissa frastornato. Chiaramente non è abbastanza sveglio per questo.

"Cosa vuol dire che l'ho reso triste?" chiede, sconvolto mentre si tira a sedere e Daisy si lascia cadere sulla schiena, sospirando esasperata.

"Lo hai scaricato questa mattina!" Gli ricorda e il suo tono è più accusatorio dell'occhiataccia che gli sta rivolgendo.

Harry si gratta la testa, confuso per un momento e quando lo fa, sente un bernoccolo che sa non si trovasse lì prima. I suoi sogni sono tornati e non ha nessuno da incolpare tranne se stesso. Caccia quel pensiero dalla sua testa però e poi guarda l'orologio sul suo comodino e vede che è mezzogiorno e un quarto.

"Perché non mi ha svegliato nessuno?" domanda incredulo, spingendo via le lenzuola e scendendo dal letto quasi immediatamente. Agguanta il primo paio di jeans che vede e si dirige verso il bagno, prima di vacillare e girarsi lentamente verso Daisy. "Aspetta- ma qualcuno ha detto che non sarei dovuto andare?"

Daisy si acciglia dopo, anche la sua espressione tramuta in una confusa. "Allora perché Louis è triste?"

Harry le lancia uno sguardo esasperato ma ha la sensazione che gli sia uscito più affettuoso del previsto. "Beh io non lo so tesoro, perché non vai a chiederglielo?"

Questa volta Daisy scuote la testa e sospira, distintamente imbronciata. "Prima che se ne andassero, Liam mi ha detto che non sarebbero tornati a casa fin dopo la mia ora della nanna."

Harry piega la testa, interdetto per un momento perché nelle otto settimane che ha vissuto a Palazzo, nemmeno una volta Zayn, Louis e Liam se ne sono andati contemporaneamente. Si domanda se sia una serata tra ragazzi o una cosa del genere.

Se lo è, è sia triste che felice perché Louis si merita di passare una bella sera fuori ma allo stesso tempo, è egoista e desidera che Louis si trovi qui con lui.

Le parole di Daisy risuonano nelle sue orecchie però- ciò che ha detto su Louis triste non ha nessun senso per lui e vuole saperlo, in questo momento, ma non potrà scoprirlo fino ad almeno il loro ritorno a casa.

Nel frattempo, Harry sospira e obbliga le sue labbra a tirarsi in un sorriso. "Meglio sfruttare la giornata allora! Forza, Daisy," la sollecita prima di accovacciarsi di fianco al suo letto. "Ti porto in spalla!"

Non può vedere il viso di Daisy ma quando la sente emettere uno sbuffo indifferente, si gira disorientato solo per trovarla ad osservarlo con uno sguardo di disapprovazione. Quando l'espressione non sfuma, Harry solleva le mani in sconfitta e chiede, "Che cosa ho fatto questa volta?"

Daisy sospira in modo drammatico, prima di saltare giù dal letto e dare dei leggeri colpetti sulla sua schiena. "Louis dice che la tua schiena è difettosa," rivela e poi gli prende la mano.

"Potevo portarti sulle spalle però," protesta, ma Daisy non lascia spazio alle discussioni mentre lo tira fuori dalla stanza e giù per le scale.

Finiscono nella sala da pranzo dove improvvisamente, un coro di voci urla, "Sorpresa!" e Harry sgrana gli occhi alla vista di Lottie, Felicite e Phoebe rivolgergli dei sorrisi enormi.

Daisy gli lascia la mano per unirsi a loro e poi fa un cenno verso il tavolo. "Ti abbiamo preparato la colazione!"

Harry deve trattenersi dal fare qualcosa di stupido come piangere e si passa le dita sotto gli occhi rapidamente mentre borbotta, "Um, avevo qualcosa nell'occhio," sottovoce ma è ovvio che nessuna delle ragazze gli creda perché continuano a sorridere raggianti.

Alla fine, Harry apre soltanto le braccia e tutte e quattro le ragazze corrono nella sua direzione, abbracciandolo stretto e Harry impiega un secondo per capire appieno che quando se ne andrà da qui, non perderà solo Louis. Perderà queste ragazze che non aveva idea sarebbe arrivato ad amare tanto, ma è così e, per qualche ragione a lui sconosciuta, è ricambiato.

Stanno succedendo così tante cose nella sua vita in questo momento, vuole soltanto sciogliersi in questo abbraccio e non andarsene mai perché è piacevole ed è caldo e capita che Harry ami gli abbracci di gruppo.

Deve tirarsi via infine però, e lo fa con una sensazione di nostalgia ma ben presto, sono tutti seduti attorno al tavolo a mangiare la loro colazione e poi Harry finisce per trascorrere tutto il giorno con loro quattro, poltrendo in giro.

È un bel cambiamento ed è felice siano riusciti a farlo prima della sua partenza- trascorrere un giorno solo loro, mettendo tutta la magia da parte. Gli ricorda che queste ragazze sono persone vere, alle quali si è affezionato e desidera non partire tra due settimane.

Più tardi quella notte, sembra che Harry non sia l'unico a pensare alla sua partenza perché si sveglia per un forte schianto fuori e quando usa la sua magia per vedere cosa stia succedendo, trova Louis fuori dalla sua stanza, ubriaco.

Gli riporta un senso di dejà vu che gli lascia un senso di nausea ma si obbliga a concentrarsi su Louis, sulle parole che escono dalla sua bocca.

"Se ne andrà, Zayn! Mi lascerà indietro e partirà ed io non- non staremo insieme," urla e poi si ribalta immediatamente, cadendo sul pavimento.

Harry sussulta ma Louis si tira a sedere, strofinandosi la testa e poi guardandosi attorno confuso. "Zayn, dove sei andato? Io ero- questa è la stanza di Harry, Zayn. Harry dorme qui ma qualche volta dorme anche con me. Vorrei avesse sempre dormito con me. Lascia persino che sia io ad abbracciarlo da dietro," biascica e poi inizia a ridacchiare.

"Vorrei che restasse, Zayn. Voglio che lui resti. Pensi che resterebbe se glielo chiedessi?" Domanda Louis, quasi perdendo di nuovo l'equilibrio ma poi si raddrizza in tempo. "Si è fatto un tatuaggio per me, lo sai questo? Chiede se può restare! Che cosa stupida- ovviamente può restare. Voglio chiedergli di restare. Harry può restare, giusto?"

Nessuno gli risponde e Louis alza le spalle prima che gli venga il singhiozzo. Harry sente a malapena le parole, "Resta con me, Harry," prima che qualcuno arrivi dall'ingresso e aiuti Louis ad alzarsi.

"Penso che sia ora di andare a letto per te," dice Liam e poi guida Louis alla sua stanza mentre Harry resta seduto a letto, gli occhi sfumano al loro solito verde.

Inspira profondamente e scuote la testa a se stesso. "Non puoi restare. Non resterai," si dice come se potesse aiutare e poi in qualche modo riesce ad addormentarsi, quelle parole vorticano nella sua testa come un mantra.

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora