Giorno 60; martedì, 30 giugno, 2014.
Harry esita un momento prima di decidere di non aver ragioni per non farlo.
Si avvolge il foulard nero attorno alla testa, anche se i fiori rosa non si abbinano per niente alla camicia di flanella rossa. In origine, vi si sarebbe fasciato il collo come sempre ma immagina che mostrare un ultimo sentimento per Louis non sarà una cosa tanto brutta. Dopotutto, oggi è il suo ultimo giorno.
I suoi bagagli sono già stati riempiti poiché non aveva nulla di meglio da fare ieri, visto che nessuno nella casa gli parla davvero- per tutte buone ragioni, ovviamente.
Zayn e Liam si sono fermati prima quel giorno per salutarlo e augurargli buona fortuna in qualsiasi cosa farà nel futuro ma riusciva a leggere la delusione su entrambi i loro volti. Lo rende triste pensare siano quelle le espressioni con cui partono per una riunione da cui non li vedrà tornare e, ancora adesso, la sente nelle viscere- una certa nausea di cui non riesce a liberarsi.
Non vede Louis dal giorno prima e non sa se sia un bene o un male. È consapevole non partirà senza dirgli addio ma non sa proprio dove troverà la forza di farlo.
Si accarezza distrattamente il tatuaggio dell'ancora sul polso e sente la magia ronzare sotto le sue dita. Lo fa sorridere quasi con nostalgia.
Il fatto è che, nel momento in cui lascerà il palazzo, non dovrà più nascondere la sua magia. Non dovrà trattenerla e non dovrà convivere con il costante fuoco nelle sue vene perché Louis sarà così fuori dalla sua portata che con ogni probabilità Harry non lo vedrà mai più.
È una cosa cui sta cercando di non pensare troppo attivamente.
È divertente che, il primo giorno in cui è arrivato, tentasse di allontanare Louis dai propri pensieri e tuttora, il suo ultimo giorno, stia facendo esattamente la stessa cosa.
Non sa quando il suo mondo abbia iniziato a girare attorno a Louis, ma pensa sia successo prima persino di conoscerlo. Pensa che la sua magia lo sapesse molto prima di lui.
Harry sospira silenziosamente e afferra il proprio borsone. Le guardie hanno già portato la sua valigia al piano inferiore e ora questa borsa è tutto ciò che è rimasto a Kensington Palace. I resti di due interi mesi della sua vita sono in questa borsa.
Una volta messa a tracolla sulla spalla, sitocca le tasche per assicurarsi di avere tutto, ed è così- il cellulare, un pacchetto di gomme e il portafoglio. Sta partendo nel modo in cui è arrivato.
Fatta eccezione che, questa volta, il suo cuore è pesante per la sensazione di fine e c'è una sciarpa che non si è comprato da solo avvolta attorno alla sua testa.
Cammina faticosamente fuori dalla sua stanza e si chiude la porta alle spalle. Odia la sensazione al petto che gli ricorda quanto si stia lasciando dietro.
Fissare la porta di Louis fa esplodere una diversa sensazione nel suo petto e odia quella ancora più della prima. Ogni volta che respira, è come se avesse una scheggia di vetro conficcata nel cuore, che gira e affonda ancora più dentro di lui.
Alla fine, raccoglie il coraggio di bussare alla porta e, quando non c'è risposta, bussa di nuovo. Quando non ottiene risposta nemmeno a quello, gira con esitazione il pomello e la apre.
All'inizio non vede Louis ma poi, quando lo trova, si sente infinitamente peggio perché è stupendo come la prima volta che gli ha parlato.
Louis alza lo sguardo quando la porta si apre, gli occhi sgranati per la sorpresa e, nel secondo in cui riconosce Harry, la sua espressione muta da una curiosa a una spenta.
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Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian Translation
Fanfiction"Va bene, va bene. Non c'è bisogno di mordere," dice Harry, sollevando le mani sopra la testa in un comune gesto di resa. Louis inarca un sopracciglio e il suo piede colpisce quello di Harry mentre si muove per sedersi dritto. "Se pensi che quello f...