Day 53

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Giorno 53; lunedì, 23 giugno, 2014.

La prima cosa che Harry si domanda è perché si trovi nella vasca.

Cerca qualcosa a cui attaccarsi e viene fuori essere una delle manopole della doccia e, all'improvviso, dell'acqua lo sta spruzzando in volto.

Harry sputacchia vanamente prima di riuscire a spegnerla ed esce dalla vasca, i vestiti grondanti d'acqua. Si acciglia allo specchio quando cattura l'immagine del suo riflesso. È assolutamente orribile- peggio di quanto sia mai stato in tutta la sua vita, forse.

Dopo un momento, sospira e si passa una mano tra i capelli, spingendoli indietro dalla fronte. Fa una smorfia quando le sue dita incappano un bozzo che non c'era prima e sospira di nuovo prima di uscire dal bagno e quasi gridare.

Nella frazione di secondo che impiega a comprendere si tratti suolo di Daisy, il suo cuore quasi gli esce dal petto.

Daisy si gira verso di lui con un sopracciglio inarcato e il secondo in cui lo vede fradicio dalla testa ai piedi, il suo viso si addolcisce un po'.

Non è molto, m se lo farà bastare.

"Hey, Daisy, cosa è successo?" Chiede allegramente, piantandosi un sorriso sul volto in cui sa lei legga attraverso. È chiaro abbia ragione perché lei gli rivolge soltanto uno sguardo piatto.

"Hai dato buca a mio fratello. Davvero questa volta," lo accusa, gli occhi le si stringono in due fessure e Harry quasi rabbrividisce per essere il destinatario di quello sguardo, così, invece, si gira verso le sue borse e ne estrae una maglia viola.

"C'era una riunione questa mattina?" Chiede Harry con noncuranza, cercando di trovare una sciarpa che si abbini alla maglia e quando non trova nulla, lascia cadere la prima maglia in favore di una a righe rosse.

"Sì, ma non è di questo che stavo parlando," scatta e Harry si gira confuso verso di lei, un foulard nero tra le mani. "Dovevate incontrarvi sul tetto ieri sera ma tu non ci sei andato. Ho sentito Zayn e Liam parlarne."

Harry aggrotta le sopracciglia e inclina confuso la testa. Non ricorda molto della notte passata ma la sua mente pulsa dolorosamente nel modo in cui farebbe se avesse usato un incantesimo su se stesso,così immagina di aver fatto qualcosa che potrebbe esser considerato stupido e, di conseguenza, davvero non vuole saperlo.

"Sono certo non fosse nulla d'importante," garantisce ma non è sicuro stia rassicurando Daisy o se stesso. "Probabilmente solo una cena o qualcosa del genere. E questo mi ricorda- sai cosa sarebbe bello in questo momento? Del cibo."

Daisy lo guarda in cagnesco e scuote la testa. "No, era importante, Harry. So che era importante."

Quello fa bloccare i movimenti di Harry e le rivolge uno sguardo vuoto. "Cosa vuol dire che lo sai?"

Improvvisamente, Daisy sta arrossendo e scuote di nuovo la testa. "Non ha importanza. Quello che importa è che tu non ci sei andato, Harry ed era molto importante."

"Lo hai sognato?" Chiede Harry invece di rispondere e, quando il viso di Daisy diventa ulteriormente rosa, sa l'abbia fatto. "Cosa è successo? Cos'era così importante?"

"Non posso dirtelo," mormora, le labbra che tirano verso il basso. "Non dovevi mancare, Harry. I miei sogni si avverano sempre. Non dovevi-" s'interrompe, mordendosi nervosamente il labbro inferiore.

Harry può quasi sentire quanto stressata sia e sospira, sollevando una mano per pizzicarsi l'attaccatura del naso. "Dammi un secondo per cambiarmi e poi parleremo, va bene Daisy?"

Si acciglia però annuisce lentamente e Harry le lascia un bacio sulla testa prima di sparire in bagno con i vestiti tra le mani.

Quando ne riemerge, Daisy si trova di fianco alla porta, strofinando le dita dei piedi a terra. Alza lo sguardo quando entra e l'espressione sul suo volto è all'improvviso ancora più esaurita.

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora