Day 59

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Settimana Nove

Giorno 59; domenica, 29 giugno, 2014.

Harry cerca davvero di non piangere.

Lottie lo abbraccia un'altra volta, stringendolo leggermente prima di tirarsi via. "Sei davvero uno stronzo," mormora, asciugandosi un occhio. "Dovresti essere qui quando torneremo. Non dall'altra parte di Londra."

Al suo fianco, Felicite gli da un pugno sul braccio. "Se pensi che non t'infastidiremo tutto il tempo solo perché non sei qui, ti sbagli di grosso. Abbiamo il tuo numero," gli ricorda ma sta tirando su col naso, quindi non è minacciosa come probabilmente intendeva essere.

Daisy e Phoebe sono già in macchina, l'hanno salutato quasi dieci minuti prima e, anche se Daisy si è finta arrabbiata per cinque minuti, alla fine ha ceduto e ha iniziato a piangere sulla sua spalla.

"Sì, è vero," concorda a bassa voce. "Se dovesse esserci un'emergenza o qualcos'altro, sono a un messaggio di distanza."

"Spero tu sappia ti scriverò persino se sbatto un dannato dito del piede," borbotta aspramente ma si sporge e abbraccia stretto Harry, affondando il viso nella sua sciarpa. "Sono tanto, tanto arrabbiata con te."

Harry sbuffa prima di dire ironicamente, "Unisciti al club."

"Non pensare che non fonderemo un club," grugnisce Lottie ma i suoi occhi sono lucidi adesso e l'ultima cosa che Harry vuole è che una di loro cominci di nuovo a piangere per lui.

"Non ne sarei sorpreso," le prende dolcemente in giro, muovendo un braccio attorno a Felicite per darle un colpetto col dito indice.

Felicite lo lascia andare poi, strofinandosi il naso con la manica prima di sollevare il borsone ai suoi piedi. Quando si raddrizza, dice, "Ci mancherai tantissimo. Se provi anche solo a tagliare i contatti con noi, ti troverò e ti darò un pugno in faccia," il tono della voce sfuma dal dolce al minaccioso.

In risposta, Harry ridacchia incertamente prima di annuire. "Non ci penserei nemmeno," assicura, sollevando una mano per stringerle la spalla. "E voi mancherete a me."

"Sarà meglio per te," dice Lottie e lo abbraccia rapidamente ancora una volta prima di fare un cenno con la testa verso Felicite. "Forza, dobbiamo andare."

Felicite esita per un secondo prima di lasciargli un bacio sulla guancia, per poi seguire Lottie che sta scendendo gli scalini.

Una volta che si trovano a metà strada per i cancelli, Lottie si gira, urlando, "Ti vogliamo bene, Harry!"

Sono quelle parole a farlo sorridere per la prima volta in quella settimana. "Anche io vi voglio bene ragazze!" grida di rimando e finge di afferrare il bacio che gli soffia Felicite prima che si girino entrambe e inizino a camminare verso la macchina che le sta aspettando.

Riesce vagamente a distinguere Daisy e Phoebe attraverso i finestrini oscurati ma non ha davvero il tempo di capire se lo stiano salutando o no con la mano, perché sia Felicite che Lottie entrano nella macchina e poi stanno partendo, girando l'angolo.

Harry fissa il punto dove si trovavano per un momento prima di voltarsi. Congela però, quando vede Louis in piedi in cima alla scalinata, l'espressione attentamente vuota.

I loro occhi s'incontrano per un intero istante di silenzio prima che Louis si giri e sparisca senza una parola.

Lo sguardo vale più di mille parole.

Sclero time:
IL PROSSIMO È IL FOTTUTO ULTIMO GIORNO DI HARRY A PALAZZO.
Sono una macchietta informe sul pavimento in questi giorni. I MIEI BAMBINI. Mi sembra ieri che Lottie evitava Harry e Louis si masturbava con la porta aperta E SONO CRESCIUTI COSÌ IN FRETTA.

Comunque, mancano due capitoli e l'epilogo alla fine.

Se aprite la finestra mi sentite piangere.

Il prossimo capitolo, che è luuuungo è già finito e pronto e forse lo pubblico oggi forse domani, who knows really?

-A

Feel The Chemicals Burn In My Bloodstream - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora