Capitolo 4

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Il tragitto in macchina fu abbastanza silenzioso. Vedevo con piacere i sorrisi che Gessica e Gabriele si scambiavano, e come al solito, lei aveva la faccia rossa come un pomodoro. Io ero seduta tra Lele e Chiara. Chiara non mi parlava spesso, mi disse solo che non vedeva l'ora di ballare. Lele aveva gli occhi fissi sul finestrino. Ogni tanto si girava verso di noi per 5 secondi e poi ritornava a guardare fuori dal finestrino. In quei 5 secondi sentivo il suo sguardo addosso. Forse era solo una mia impressione. Chiara però mi aveva accennato che quando ci trovavamo nella hall aveva notato gli sguardi della maggior parte dei ragazzi su di me. Forse il vestito è esagerato? Ma non sembra volgare, sennò non lo avrei mai messo.
"Siamo arrivati!" disse Gab facendomi tornare alla realtà. Lele aprì la portiera e mi fece scendere dicendo "Prego".
Prego. Quale razza di diciottenne dice così per far scendere un'amica da una macchina? Beh... Amica è una parolona, non ci siamo mai parlati per davvero. Non abbiamo mai comunicato sul serio. Solo una o due parole come adesso.
Entrammo in discoteca.

Per ora vi ho parlato al passato, perché sono cose che ho vissuto fin ora. Ora sono qui, in discoteca, seduta su un divanetto con Gessica e Chiara.
"Ma tu non vedevi l'ora di ballare?" le ho chiesto ricordando le parole che mi disse in macchina Chiara.
"Ma da sola no! Cioè, se voi un ve movete! Ragazze dai! Andiamo a balla?" lei agita le mani di fronte a noi e ci invita in pista.
"Preferisco restare un po' sul divanetto! Mi dispiace tanto!" Gessica le sorrise, scatenando una risata generale.
Vedo una figura che si avvicina verso di noi, capisco che è uno del locale quando vedo il vassoio con dei drink sopra.
"Elodie tieni bevi! Non puoi non bere. Non stasera." Chiara, prendendosi il braccio mi ha messo il bicchierino in mano. Mi sono accorta solo ora che il ragazzo col vassoio è scomparso.
"Ehm...no meglio evitare, se ne prendo uno non smetto più".
Già una volta mi è capitata una cosa del genere, non voglio che riaccada.
Ma guardando quel bicchiere, mi è venuta la voglia. È successo un anno fa, penso che ora riesco a controllarlo meglio l'alcool.
Chiara ha bevuto il bicchiere in un secondo, al contrario di Gessica , che è ancora a mezzo bicchiere. "Ora balliamo!" Chiara afferra me e Gessica in un secondo e ci porta in pista.
Ho appena finito il bicchiere, e sono sobria, so controllarmi adesso, non come l'anno scorso. Decido di prenderne un altro. Noto che Gabriele tende ad avvicinarsi a Gessica, sono davvero felice. Starebbero bene insieme.
"Ges, vuoi balla?" le domanda lui. Lei annuisce subito e ballano insieme. Chiara ha già bevuto parecchio, dopo il primo drink ne ha presi altri 4 o 5. Inizia ad avvicinarsi ad Alessio.
"Ale guarda! Hai i capelli in testa! Stai attento che ti mangiano!"
Okay, è fatta.
Poi inizia ad avvicinarsi a Lele.
"Lè hai dei capelli stupendi, magari un giorno me li presti!".
"Chiara stai bene" lele gli alza il viso con due dita spingendo leggermente dal mento. È ovvio che non sta bene! Non vedi che dice cretinate!?
Lele si avvicina a me. All'inizio non capisco, poi dopo è tutto chiaro quando mi dice "Elodie, Chiara non sta bene, cosa facciamo?"
"Per ora lasciamola un po' divertire, non fa niente di male" lo guardo attentamente. È un bel ragazzo, se non fosse per il carattere che ha, che lo rovina.

Dopo altri due drink, inizia a girarmi un po' la testa. Mi sento strana. Ne voglio ancora altri. Non riesco più a controllarmi. Prendo un altro bicchiere, uno per me e uno per Chiara, e dopo averlo bevuto cominciamo a ballare come matte.
"Ad Alessio piace Elena lo sapevi" Chiara dice a Lele, che all'inizio mi guarda, ma poi capisce che anch'io ho bevuto troppo.
"Ormai lo sanno tutti. Ma come ti senti, chia?" le domanda Lele.
Vado davanti a Lele, senza controllare i movimenti che faccio lo afferro per la camicietta e gli urlo "Lele non prenderla male ma
mi stai sul culo. Ti comporti troppo da spocchioso, sei un ragazzo che si vanta troppo."
Lele rimane a bocca aperta dalle parole che gli ho buttato in faccia, senza un senso, perché in quel momento non aveva fatto niente.

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Continuo?

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