Capitolo 89

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Elodie's POV
"Vieni." mi dice Lele. "Da questa parte." aggiunge prendendomi la mano, e guidandomi.
Mi ha detto che voleva portarmi in un posto qui vicino, diverso da quelli dove andiamo di solito. È un ragazzo fantastico: dolce, divertente, generoso. Dovevo riuscire a trovare la persona che mi ama. E ci sono riuscita: lui mi ama davvero.
Io penso che trovare la propria anima gemella sia una delle cose più importanti per la nostra vita.
Anche se, io e Lele non siamo uguali.
La cosa bella di noi è che siamo diversi, ma allo stesso tempo simili. Mi fa impazzire questo fatto, nel senso positivo, ovviamente.
"Eccoci, siamo arrivati." Lele tira fuori dalla mia borsa il telo che ci siamo portati dietro, e lo stende per terra.
'Non devi sporcarti. In questi giorni è piovuto, quindi portiamo questa 'coperta' per i picnic.' aveva detto mentre mangiavamo i panini con mio papà.
Ci sediamo sulla coperta. Lui si siedea gambe incrociate, e io appoggio la schiena al suo petto.
"Il panorama è stupendo amore, grazie per avermi portata qui." dico spalancando gli occhi.
Da qui si vede una Roma in miniatura. È bellissima.
Sono le sei di sera, quindi inizia a fare buio, essendo inverno.
"È troppo bello amore. Grazie, davvero grazie." batto le mani.
"Di niente. Devi distrarti un po'." dice baciandomi il collo.
Amo i suoi lenti e numerosi baci al collo. Mi fanno sentire protetta, amata. Mi fanno sorridere, stare bene.
"Amore?" mi chiama poggiando delicatamente la testa sulla mia spalla.
"Dimmi." dico con gli occhi fissi sul panorama, stringendo la sua mano.
"Vedi, tutto questo è bellissimo. Il panorama è stupendo. Ma tu sei molto meglio." dice facendomi sorridere.
"Mo' non esagerare." dico ridendo.
"Io non sto esagerando." sorride.
Mi giro verso di lui.
"Amore mio." bisbiglio. Ho detto queste parole pianissimo, ma mi ha sentita. Lo deduco dal suo sorriso.
Ogni volta che dico 'amore' o 'ti amo' sorride, come me. Accanto a noi c'è un albero, un melo.
Non ci sono molti frutti, ma intravedono quattro mele, su un ramo alto dell'albero.
"Lele guarda. Ci sono alcune mele." dico alzandomi.
Cerco di arrampicarmi, sperando che non cada.
Una volta solo mi sono arrampicata, e ce l'ho fatta. Spero di non perdere la concentrazione!
"Elo! Stai attenta." dice alzandosi in piedi.
"Tranquillo Lele." sorrido.
Sto quasi per prendere le mele. Almeno due di esse.
Allungo la mano, e cerco di prenderle.
Riesco a toccare una mela, ma devo avvicinarmi di più.
Sposto uno dei piedi su un ramo più sottile, e più vicino ai frutti.
No...
Il ramo è troppo sottile, e non regge così il peso. Si spezza.
Lancio un urlo.
"Elodie!" dice Lele, un secondo prima di prendermi al volo.
Io fra le sue braccia, i nostri sguardi incastrati tra noi.
"Grazie per avermi presa al volo." mormoro, guardandolo.
"Non ti avrei mai lasciata cadere, mai." bisbiglia accennando un sorriso.
Metto le mani dietro il suo collo, e lo bacio lentamente. Lui mi da scendere dalle sue braccia, continuando il bacio. Mi cinge in vita. Sento tante farfalle nello stomaco quando sono con lui. Da piccola mi chiedevo se davvero entrassero delle farfalle nello stomaco. Lo chiesi a mio papà, chiedevo sempre tutto a lui. Mi rispose 'Amore, no. Quando una persona dice così vuol dire che è innamorata.' mentre sorrideva.
Concludo l'abbraccio, per sorridergli.
"Ti amo." mormoro.
"Ti amo anche io." mi risponde sollevandomi.
Io lo cingo in vita con le gambe, ridendo.
Mi bacia, ancora.
Noi due, su una collina, con Roma come sottofondo.
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❤...
Thanks Nicole Crosara, per l'ispirazione.💕😘

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A domani💕

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