Capitolo 54

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Elodie's POV
"Sei sicuro di volermi dire tutto adesso? Se non sei ancora pronto non fa niente. Mi puoi spiegare un altro giorno."
Lele sta per raccontarmi del suo passato. Quel pezzo della sua vita di cui non so niente. È come essere davanti ad una scatola sigillata. E adesso Lele mi sta dando le chiavi del lucchetto, svelandomi il suo passato.
"Sì Elo sono sicuro." dice convinto.
"Va bene, allora inizia."
Sono pronta ad ascoltare ciò che mi sta per dire. E sembra importante.
"Prima di iniziare... Ti avverto che ciò che dirò forse non te lo aspettavi, ma adesso sono un'altra persona. Sono migliorato molto." mi dice.
Annuisco.
Sospira chiudendo gli occhi.
Poi li riapre, tenendo gli occhi bassi.
"Avevo quasi dieci anni. Amavo tutto ciò ce mi circondava, qualsiasi cosa. Già suonavo. Ero innamorato della musica, come adesso. Amavo stare con mia mamma, mio papà e Mattia, che era molto piccolo in quel periodo. Ma c'è qualcosa di diverso alla mia famiglia di oggi... Mia mamma." si ferma per qualche secondo e poi ricomincia "Lei non è la mia vera mamma.". Una lacrima scende dal suo viso. Alza gli occhi al cielo, e poi li chiude. Riabbassa lo sguardo.
"La mia vera mamma è morta, in un incidente.".
Gli prendo la mano e lui continua.
"Prima di morire, mi ripeteva sempre la frase scritta sul muro: All we need is love. Un giorno l'ho scritta sulla parete, e lei non era arrabbiata, anzi: mi ha detto lei di scrivere queste parole. Poi lei morì. L'ultima frase che le ho sentito dire è stata: -Lele, fai il bravo con papà e Mattia, io vado a fare la spesa.-. Quando mio papà mi ha detto della morte della mamma io ero crollato. Stavo molto male. Così ho fatto un frego alla scritta: volevo cancellare il mio dolore cancellando i ricordi, come se fosse possibile.
Crescendo, mi convincevo sempre di più che l'amore era una cazzata. Ero completamente cambiato.".
Mi accorgo che anche io sto piangendo, quando Lele mi asciuga con una mano le lacrime.
"E poi... Quando avevo quattordici anni, ho iniziato ad andare a delle feste, di confraternite. Facevamo finta, io e i miei amici di essere più grandi. A quindici anni ho incominciato a drogarmi, a bere, a fumare. Stavo impazzendo. Il ricordo di mia madre non andava via, e ogni traccia di amore in me era svanita."
Si ferma un attimo.
Lele che si drogava? È stranissimo.
"Mio papà ha scoperto che io facevo tutte queste cose quando ho compiuto sedici anni. Mi diceva di smettere, ma non smettevo. Un anno prima che lo scopriva, lui si era sposato con la mia nuova mamma, che odiavo all'inizio. Ora la adoro. Comunque, tra i miei amici, con i quali andavo a queste feste, c'era il ragazzo che mi salutava quando giravamo per Pomigliano e la ragazza, Giorgia. Per finire, ho smesso di drogarmi e fumare ai diciassette anni, due anni fa. Volevo ricominciare una nuova vita, ed è ricominciata quando ho messo piede ad amici."
Rimango stupita dal racconto. È tutto così strano.
"Cosa facevi quando eri ubriaco?" gli chiedo.
"Mi divertivo a spaccare le cose della confraternita, e a stare con ragazze che poi non ci cacavamo più, reciprocamente."
"Ma ci andavi a letto?"
"Sì." confessa abbassando gli occhi.
"Quindi io sono la prima ragazza che hai amato per tutta la tua vita?" dico.
Annuisce.
Lo abbraccio.
"Lele mi dispiace." dico singhiozzando tra le lacrime.
"Ora è tutto diverso." dice stringendomi a sé.
"Lo so. Ti amo." dico baciandolo.
"Amore, anche io." risponde e poi aggiunge molto più piano "Grazie per avermi fatto riscoprire l'amore."
Pensa che non ho sentito...

-Invece ti ho sentito, tesoro.- penso tra me e me.
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Ehiiiii

Eccomi❤

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