Capitolo 27

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"Lè alzati!" Chiara mi muove con il braccio per svegliarmi.
Ma... Perché mi trovo sul pavimento?
"Perché sono sdraiato per terra?"
"Ehm... Quando dormo mi muovo un po'... Scusa!" mi aiuta ad alzarmi.
"È tardi... Dobbiamo andare a mangiare nella hall." Elodie esce dal bagno indossando una felpa rosa con sotto una maglietta bianca con scritto "We are in love" e dei jeans.
"Io vado in bagno a lavarmi e a  cambiarmi." dice Chiara dirigendosi verso il bagno.
Mentre Elo si mette le converse, mi metto i vestiti che mi sono portato ieri dalla mia stanza. Mi lavo dopo nella mia stanza.
Mi levo il pigiama. Sento gli occhi di Elodie puntati su me.
Prendo la maglietta nera e la infilo. E dopo i pantaloni. Lei distoglie lo sguardo quando la guardo.
Dopo che Elo ha finito di mettersi le scarpe, me le metto anche io. Mi rimetto le Stan Smith di ieri.
"Mi vuoi dire perché mi eviti? Sto impazzendo. Sei il mio migliore amico, Lele!" dice cercando di trattenere le lacrime.
Mi alzo, e la guardo negli occhi. Poi abbassando lo sguardo, prendo il telefono e mi dirigo verso la porta. Devo trattenermi per non dire e non fare niente.
"Perché mi fai questo!" dice poi scoppiando a piangere.
Mi fermo di scatto.
-Lele, apri sta porta ed esci, prima che si accorge che stai piangendo pure tu.- dico tra me e me.
Faccio un lungo sospiro e apro la porta.
"Stronzo!" urla e chiudo la porta.
Entro di corsa nella mia stanza, con il viso rigato di lacrime.
Per fortuna Gab e Ges non ci sono. Mi butto sul letto, piangendo più forte di prima.
-Stronzo!- mi ha urlato.
Questa parola rimbomba nella mia testa insieme alle altre frasi che mi ha detto. Le frasi piene di dolore.
Mi sto facendo del male. Mi sono fatto una profonda ferita nel cuore, che non riesco a risanare. Lei era tutto per me. Era riuscita a diventare tutto, e non ne sapeva niente. Anzi, è ancora il mio tutto.
Sto facendo tutto questo per lei anche.
Non merita un amico come me.
Gli altri hanno ragione, sono un mostro. Sono il mostro più orribile dell'universo.
Continuo a piangere, mentre accendo il telefono e vado sulla galleria. Trovo la foto che ci siamo scattati quel giorno a teatro. Era bellissima, come sempre.
I miei pensieri sono interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
"Lele? Sei qui? Guarda che la colazione è pronta." Gab urla da dietro la porta.
"Non ho fame" rispondo cercando di non far capire che piango.
"Lele dai! Ti sto cercando da un secolo!" Gab sbuffa.
"No Gab, non ho fame, davvero." rispondo e lui va via.
Non voglio che tutti vedono che sto piangendo, soprattutto Elo.
Spengo il telefono e rimango lì sul letto, in compagnia di questo silenzio interrotto dal mio pianto.

Elodie's POV
Sono nella hall, per fare colazione. Lele non è ancora sceso, mi sa che non verrà. Arianna è accanto a me. Non c'erano più posti e, per nostra sfortuna siamo accanto. Una cosa l'abbiamo in comune: ci odiamo entrambe.
Ripenso alla conversazione, se si può chiamare così, con Lele nella mia stanza. Quanta vergogna che avevo nel piangere di fronte a lui. Come ho già detto, odio piangere di fronte alle persone.
Ricordo le parole di Lele, quando non lo sopportavo. Mi aveva detto che quando una persona ti fa del male non ti merita.
Allora lui non mi merita?
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Ve gustaaa?

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