Capitolo 55

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Lele's POV
Alle mie parole, Elodie mi ha compreso, come altre persone non avrebbero fatto. Mi ha detto che mi starà accanto, e che mi capisce, anche perché pure lei non ha avuto un bel passato.
Comunque, lei è il mio primo amore. Non ho mai amato nessuno oltre la mia famiglia. Forse prima dei dieci anni, mi interessava qualche bambina, alle elementari. Ma niente di più.
Ieri ho passato la notte con Elo, dopo che le ho raccontato tutto. Mi ripeteva sempre -Non aver paura. Io ti starò sempre accanto.- mentre sorrideva.
Io le ho detto che farò lo stesso, perché la amo più di qualsiasi altra cosa.
Abbiamo appena mangiato, e adesso siamo nella stanza di Sergio.
"Elo! Ciao!" la saluta Sergio uscendo dal bagno.
Elo si alza dal divano e lo abbraccia.
"In questi giorni sono stato a Lecce. Ho salutato anche da parte tua Simona e Luca." le dice, e aggiunge "A Luca forse gli piaci ancora." sorride.
"Chi è 'sto Luca?" dico istintivamente.
"È un ragazzo che lavorava con noi in un bar di una spiaggetta." mi chiarisce Elo avvicinandosi a me.
Si siede.
"Sei geloso Lè?" dice piano Elo sorridendo.
Scuoto la testa senza guardarla negli occhi.
"Sì invece, sei geloso." si avvicina di più a me, ridendo.
"No." dico scuotendo ancora la testa.
"Però se vai a Lecce non lo saluti." aggiungo iniziando a guardarla negli occhi.
Lei continua a ridere e annuisce.
Io geloso? È troppo strano. Prima di incontrare Elodie, ero geloso quando da piccolo mio fratello stava con mia mamma, perché volevo che era solo mia.
"Lele, vieni." dice Alessio ridendo.
Mi alzo.
"Elena è andata a New York. Ho fatto uno scommessa con lui." spiega indicando Andreas "Finché non torna, ogni giorno devo fare quaranta flessioni."
Inizio a ridere.
"Fai le flessioni con me?" mi chiede poi Alessio.
Scuoto la testa.
"Esposito ti fanno bene!" urla Elo ridendo.
Io la guardo.
"E va bene." dico piegandomi a terra. Che imbarazzo.

Elodie's POV
"Vediamo un film?" mi chiede Lele sorridendo.
"Va bene." dico annuendo.
"Cosa vuoi vedere?"
"Città di carta." dico con la faccina a cucciolo.
Lui sbuffa.
"Okay, vediamo Città di carta."dice prendendo il computer. Lo accende e lo mette sulle sue gambe.
Metto la testa sul suo collo.
Sono felice di stare con lui, è una persona d'oro.
Mentre penso queste parole lo abbraccio, lasciandogli un bacio sul collo.
Sono fortunata a stare qui, tra le sue braccia.
"Grazie." dico istintivamente.
"Per cosa?" dice lui facendomi alzare la testa per guardarlo negli occhi.
"Grazie per aver scelto me. Questo disastro." dico indicandomi.
"Elo, devi finirla di pensare che tu sei un disastro. Tu sei una meraviglia, sia dentro che fuori." mi prende la mano.
"Non è vero. Odio il fatto che non sono democratica: se abbiamo opinioni diverse per me ho ragione io, punto. Odio la mia timidezza, il mio modo di provare a socializzare con le persone... Ed altro. Per quanto riguarda la parte estetica, non mi piaccio neanche. Vorrei svegliarmi la mattina e guardarmi allo specchio struccata e con tutti i capelli all'aria, e vedermi bella, pulita. Ma non è così." confesso.
"Ma stai scherzando? Tutti abbiamo dei difetti, e questi non sono niente, si possono migliorare. E poi, sei bellissima, anche con la faccia sporca di terra, di fango, o di merda. Sei bellissima sempre Elo, te lo giuro su me stesso." dice mettendosi la mano sul cuore.
"La pensi così perché mi ami." dico sicura di me. Se lo chiedessi a qualcun altro non mi risponderebbe così.
Lui sbuffa. "Cazzate." dice scuotendo la testa.
"Lele io le penso davvero queste cose." dico seria.
"Lo so che le pensi, ma non devi." mi dice con la stessa mia espressione, e poi aggiunge "Dai, basta parlare di questo. Vediamo il film?"
Annuisco e mi sdraio accanto a lui.
Prima che il film cominci mi prende la mano, e guardandomi negli occhi mi dice "Te lo ripeterò per sempre. Anche quando ti spunteranno le prime rughe, anche quando ti brucierai la pelle col sole diventando rossa come un peperone, anche quando ti sporcherai di fango in una giornata di pioggia, quando cucinerai per degli ospiti e avrai il cibo perfino sui capelli, anche quando ti arrabbierai così tanto che ti usciranno le vene dal collo: sei bellissima, più bella di qualsiasi altra cosa in questo mondo."
Mi metto a piangere alle sue parole. Nessuno mi ha mai detto queste cose con tanto amore. Gli stringo più forte la mano.
"Ti amo tanto." gli dico alzandomi il busto e abbracciandolo.
Lo stringo forte, cercando di trattenere le lacrime.
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Ehiiiii.

Eccomi, in ritardo... Ho finito adesso di mangiare... Scusatemi😑

Vi adoro⚡💕

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