Lele sta leggendo la lettera. È seduto sul letto, e io sono di fronte a lui.
"Wow." dice Lele, posando la lettera sul comodino.
"Allora, cosa pensi?" ho bisogno di sapere la sua opinione. Secondo lui devo parlare con mia madre? Sistemare tutto?
"Secondo me, devi perdonarla. Lei, tua madre, ti ama. Ti è stata data questa possibilità, non l'hai persa del tutto. Vai da lei, e riallaccia quel rapporto." sorride.
"Amore." dico sedendomi sulle sue gambe, petto contro petto.
Mi bacia.
Una lacrima scende dal mio viso. Sono troppo debole.
"Shh, piccola. Non piangere." bisbiglia dandomi tanti piccoli baci sul mento, poi sul naso, sulla fronte, e poi sulle labbra.
"A-andiamo da lei?" dico.
Lui sorride.
"Vuoi andarci domani, o vuoi prima aspettare un po'?" mi chiede.
"Il prima possibile, sennò non ci andrò più. Ora che ho preso le forze, è meglio."
"Va bene. Domani mattina andiamo." annuisce.
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Oh dio. Sento che adesso svengo. Forse dovevo aspettare un'altro po'. Sono di fronte all'Hotel di mia madre, con Lele.
"Lele, ho paura." dico tremando.
"Stai tranquilla. Ci sono io con te."
Detto questo, entriamo nell'hotel di lusso.
"Buongiorno." dice una ragazza con i capelli raccolti, seduta dietro un bancone.
"Buongiorno. Posso parlare con la proprietaria dell'hotel?"
La ragazza mi guarda perplessa.
"Ehm...glielo vado a chiedere." dice svanendo dietro una parete acquamarina con su scritto 'Hotel Stella'.
Lele mi prende la mano, e me la accarezza.
"Dai, amore, ce la fai." bisbiglia.
Ce la faccio, sì. Posso riuscirci. Devo parlargli, senza piangere, e risolvere tutto. È giusto così.
Poco dopo mia madre arriva, con quella ragazza.
"Elodie." i suoi occhi si riempiono di gioia.
Inizia a guardare Lele.
"Oh, venite."
Ci fa entrare nel suo ufficio, e ci accomodiamo.
"Allora..." dice.
Non sa cosa dire. È diventata tutta rossa. Ecco da chi ho preso questa cosa.
"Mamma, ho letto la lettera. Inizialmente veramente non volevo leggerla, ma lui, Lele, il mio ragazzo, mi ha detto di farlo." lei arriccia le sopracciglia.
"E ha avuto ragione. Voglio che il nostro rapporto ritorni come prima." concludo.
Lei resta ferma a pensare.
Oddio. Cosa c'è? Si è pentita? Pensa che era meglio non scrivermi la lettera?
No. Basta. Sono troppo agitata.
Stringo la mano di Lele.
"Ehm... Lui ti ha detto di leggere la mia lettera?" ripete stranita.
Annuisco, non capendo questa perplessità.
Lele invece sembra capire...
"Signora, ho sbagliato quel giorno. Le ho detto che ormai non può recuperare il tempo perso con Elodie, invece può farlo. Mi dispiace." dice Lele.
Lei sorride.
"Tranquillo."
"Elodie." dice poi guardando me.
"Quindi, possiamo ricominciare ad essere madre e figlia? Ovviamente non voglio affrettarti. Faremo le cose con calma."
Sì, è quello che voglio.
Annuisco, e la abbraccio.
Non ho avuto questo contatto con lei dalla sera prima che se ne andasse.
Scoppio in lacrime, e lo stesso fa lei. Lele ci guarda.
Mia madre. Ho la mia mamma qui, accanto a me. Finalmente. Pronte a recuperare i momenti persi. Pronte a lottare insieme. Pronte a tutto.
"Elodie, che ne dici se domani vengo a vederti? Ho comprato un biglietto, ma non pensavo di andarci, perché credevo che non mi volessi."
"Certo, vieni mamma." sorrido.
Tutto questo è così strano.
Lei mi abbraccia ancora.
Mi stringe, forte. Le sue braccia protettivo.
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Ehiiiii❤
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