Capitolo 72

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Elodie's POV
"Lele! Andiamo là a mangiare?" dico indicando un bar.
Sto morendo di fame. Sono le quattro del pomeriggio, voglio fare merenda.
Siamo a Roma, alla Piazza della Repubblica. Ne approfittiamo, visto che è domenica.
Questa piazza è bellissima. Lele ha fatto tantissime foto, forse più di cento!
Ama fare foto. Ne ha fatte tante anche a me. Senza un motivo, mi scattava una foto. Io gli chiedevo il perché, e lui mi rispondeva "Sorridevi.".
Lo amo, tantissimo. Non ho mai amato una persona così. Fino a poco tempo fa credevo che l'amore era quello che provavo per Andrea, il mio ex ragazzo, ma non è così. L'amore è quello che provo per questo diciannovenne folle, bello, talentuoso, incredibilmente speciale.
"Sì, va bene, mangiamo qui. Sembra buono il panino, vero?" mi chiede serio, indicando un panino dalla vetrina del bar.
Cosa? Ma scherza?
"Eh? Vuoi mangiare quel panino?" spalanco gli occhi.
"Sì, perché?" arriccia le sopracciglia.
"È gigante!" rido, e lui, avvicinandosi, mi risponde "Sai che mangio tutto." e mi dà un morsetto alla guancia, provocando un mio sorriso.
"Lele, è più grande di me quel panino." lo guardo.
Il ciuffo perfetto, gli occhi profondi marroni che mi guardano, un suo braccio che mi stringe a sé.
"Sì è più grande, ma tu sei più buona."
Io sorrido, e divento rossa come un peperone. Anzi no, come una deficiente. Perché divento ogni volta così rossa?
"Che c'è? È vero! Tu sei più buona, te lo possono confermare. Prima ti ho dato un morso, ed eri eccellente." sorride.
"Che stupidino." gli do un bacio a stampo, veloce, ma sincero.
E l'importante è questo.
Entriamo nel bar, e Lele dice alla cameriera la sua ordinazione.
"Tu Elo, che vuoi?" mi chiede Lele.
"Uhm... Un pezzo di pizza."
Quando alzo la testa per dire quella frase, mi accorgo che la barista mangia con gli occhi Lele.
-O' bella, levati, è fidanzato.- voglio urlare.
"Ecco il panino, per te." gli dice lei, con uno strano sorrisetto, e con una voce sensuale.
Ora la uccido. Giuro che se continua gli sbatto il panino in faccia.
"Buono 'sto panino!" dice Lele, dando morso a quella montagna, chiamata panino.
Lui si accorge che pensavo ad altro. Si accorge sempre di tutto.
"A che pensavi?" mi chiede.
"Niente, pensavo a come compiere un delitto." sbuffo, vedendo che la barista continua a fissare Lele, mentre pulisce i tavoli.
"Eh?" Lele arriccia le sopracciglia, non capendo.
"Niente." dico addentando il mio pezzo di pizza.
"Dimmelo." insiste.
Senza pensarci due volte, confesso "Quella ragazza ti fissa. Ha la bava che gli arriva fino ai piedi." dico lanciando un'occhiataccia alla barista bionda, con gli occhi azzurri.
"Ma chi? La barista?" sorride.
"Sì, perché? Ti interessa?" dico nervosa.
"No, affatto! Non dire cretinate!" ride Lele.
Ride sempre, ma di cosa? Quando sono nervosa, lui ride.
"Dimostramelo." dico dando un altro morso alla pizza.
Appena pronunciate quelle parole, posa il suo panino sul bancone del bar, e mi bacia.
Sorrido, mentre ricambio il bacio.
"Questo bacio non è per dimostrati che ti amo. Ti ho baciato perché volevo." mi sussurra all'orecchio, abbracciandomi, e poi aggiunge "Non c'è bisogno che ti dimostri adesso che ti amo, lo sai già. Pensa alle cose che ti ho detto, alle cose che ho provato."
"Sì lo so." gli bacio la guancia.
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Lelodie's moments.
(Ho finito ora di scriverlo. Da ora non ho un orario fisso, perché non ce la faccio a seguirlo... Comunque posto sempre la sera, penso.)

GRAZIE MILLE DI TUTTO, DAVVERO.

Istagram: i.lelodie

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