Capitolo 30

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"Questa notte dormirai qui. Se vuoi può dormire anche lei." dice l'infermiere indicando Elo e poi continua "Domani potrai tornare agli studi di amici. Comunque abbiamo appena informato la tua famiglia."
Ringrazio il ragazzo che va via.
Dopo quel violento incidente, la sedia a rotelle per un mese è poco. Quando ho visto la macchina che stava per schiantarsi con la mia avevo paura di morire.
"Oddio, quante ferite..." bisbiglia Elo sfiorandomi il braccio.
Mi hanno coperto le ferite prima di svegliarmi. Il mio braccio ne è pieno, come la fronte. Sulla pancia ho tre tagli profondi. In una gamba ho in taglio abbastanza profondo, sul ginocchio. Penso che me li ha causati un pezzo del vetro sbriciolato del parabrezza.
"Tranquilla sto bene." mento cercando di sorridere.
Mi sento come se sto andando a fuoco. Le ferite continuano a bruciare, e la gamba rotta fa malissimo.
"Mi sei mancato." mi dice piano Elo.
Le prendo la mano e le dico "Anche tu."
"Scusa per le brutte parole che ti ho detto." diventa rossa.
"No, la colpa è mia!" sorrido e lei ricambia.
Il suo sorriso, i suoi occhi grandi, la sua pelle, le sue mani morbide, i suoi capelli...LEI.
Dopo qualche minuto lei interrompe il silenzio.
"Lele, dalla telefonata tra te e Gab, ho capito che ti è successo qualcosa..." dice guardandomi negli occhi "Se vuoi puoi dirmi cosa. Lo sai, puoi fidarti."
Lo so che posso fidarmi di lei, la mia migliore amica, che vorrei che fosse di più.
"Arianna mi ha tradito. Mi tradisce da tipo una settimana." dico neutro.
Non sono proprio felice di questo, anche se non la amavo. Sono stato accanto ad una persona che mi ha trattato come un oggetto. Lo so che molti penseranno che dovrei essere felice perché mi sono liberato di lei. Non è così, però. Si capisce solo quando si vive, una cosa del genere.
"Cosa? Ma che troia! Come si è permessa!" urla spalancando la bocca, e poi aggiunge più piano "Mi immaginavo di tutto, ma questo no, te lo giuro."
"Tranquilla."
"E ci risiamo. Io non sono tranquilla se tu stai male!" sorride e mi bacia la guancia piano per non farmi male.
Quanto la amo.

Ho dormito. I medici mi hanno messo il gesso nella gamba rotta e mi hanno lasciato riposare. Mi sono appena svegliato, e dall'orologio appeso al muro capisco che ho dormito due orette. Sono le nove di sera, ho molta fame.
Vedo Elo dormire su una poltroncina accanto al mio letto. È dolcissima.
Ad un tratto, mentre continuo a guardarla si sveglia, ed entra pure un medico che ci porta un vassoio con la cena. Lo posa sul letto ed esce dalla stanza.
"Eccola. Si è svegliata la principessa." le dico sorridendo.
Lei ride.
"Mangiamo! Ho fame!" dice poi prendendo il vassoio.
Si siede sul letto e mette il vassoio tra noi.
Mentre ceniamo, certe volte la guardo, e la ringrazio di essere qui con me.
Abbiamo mangiato pollo con insalata e il pane.
"Oddio! Hai tutte le briciole del pane sui pantaloni!" mi dice Elo ridendo quando abbiamo finito di mangiare.
Rido anche io con lei, quando abbasso la testa.
Si avvicina a me per levarmi le briciole. È tutta rossa.
Amo quando si vergogna.
Decido di farla vergognare ancora di più.
"Oh! Che tocchi?" dico trattenendo un a risata.
Elo diventa ancora più rossa. Se confronto la sua faccia con un pomodoro... sono uguali.
"Sto cercando di levarti il pane dai pantaloni." risponde lei e poi aggiunge "Esposito quanto sei cretino!" sorride.
Io continuo a ridere.

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