Capitolo 13

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È stata una giornata pesante, non so perché, ma il giovedì lo è sempre.
Ho tanta fame, stiamo aspettando la cena tutti insieme nella hall come ogni giorno.
"Elo mi passi l'acqua?" lele mi domanda e poi aggiunge "se non portano il cibo, vado in cucina e mangio quello che c'è", poi mi guarda e dice "oppure, mangio te!"
"No Lele dai!" rido. Lele mi fa il solletico e da finta di mordermi il braccio.
"Lele ti prego! Aiutatemiii".
Soffro tantissimo il solletico, da quando ero piccola.
Cado dalla sedia e lui si siede a terra vicino a me continuando a farmi il solletico.
"Sei un'ottima cena!" mi dice Lele ridendo.
"Ti prego Lele!" lo imploro.
"E va bene" sorride e ritorniamo ai nostri posti. Mi accorgo dello sguardo cattivo che ha Arianna, seduta accanto a Lele. Come non notarlo? Mi sta fulminando con gli occhi. -Calmati, siamo solo amici!- le vorrei urlare. Ma non dico niente.
"Ecco finalmente il cibo" dice Ges stringendo la mano di Gab, che la guarda con due occhioni da innamorato.
Per cena oggi c'è il pollo con le patatine fritte.
"Amo le patatine fritte" dice Lele addentandone una.
"Anche io" Arianna gli da un bacio sulla guacia, e inizia a mangiare.
Mi chiedo come fa Lele a sopportarla.
Arianna poi, è troppo gelosa. Beh, anche io lo sono. Ma lei supera i limiti. Decido di farla ingelosire. So che è sbagliato, ma mi diverto troppo. Mi guarda con una faccia da killer, il ché non mi fa paura, ma ridere.
"Anche io le adoro!" dico dando un bacio sulla guancia a Lele, imitando Arianna.
La faccia che ha in questo momento è indescrivibile! Mi viene da ridere. Cerco di evitare tutto ciò incominciando a mangiare. Lele, dopo il bacio che gli ho dato, mi guarda sbalordito. Non se lo aspettava. Quanto è buffo? Troppo!
Rido guardando Lele, e Arianna mi dice "Cazzo ridi?"
Eh?
"Cosa scusa?" torno immediatamente seria.
"Niente." dice ricominciando a mangiare.
"Ehm... Okay. Allora...." lele cerca di alleggerire la tensione creata in questo minuto "vi piace il pollo?"
"Intendi un pollo come te?" dico e ridiamo insieme.
Arianna tira a sé il braccio di Lele e si avvicina al suo orecchio "Hai visto come ti insulta? Io non lo farei mai" bisbiglia. Ti sento, non c'è bisogno di dirlo all'orecchio.
Lele fa finta di non sentirla, e comincia a parlare della partita di calcio chi ci sarà stasera.
"No dai non parlare di calcio!" dico sorridendo.
"Va bene signorina di Patrizi"
"A me piace quando parli di calcio" Arianna mente. Pensa che dicendo queste cose lui si interessi a lei? Beh... Forse è un po' interessato, ma queste tattiche non servono comunque.
Stavolta intervengo.
"Sai Arianna, il calcio non si tratta di ragazze che corrono in una piazza cercando di "fare goal" trovando l'abito giusto." forse ho esagerato? No, se lo merita. Vedo Lele trattenere una risata.
"So di che cosa parla" mi risponde Arianna con un sorriso, ma si vede che non vorrebbe sorridere, ma gridarmi contro. In presenza di Lele, cerca di mantenere la calma.
"Con chi guardi la partita?" gli chiede Arianna.
"Con Gab, Alessio, Michele, Sergio e Andreas. Perché?"
"La voglio vedere pure io" dice lei guardandolo con in sorriso malizioso.
"Anche io! È una partita importante, l'Italia deve vincere!"
"Va bene, venite nella nostra stanza allora. Elodie, porta Ges e Chiara. Ma non fate caso a come parlerò. Quando ci sono ste partite parlo sempre il portosminchio!" dice ridendo.
"Me ne avevi parlato di questo linguaggio" dico ridendo con lui.
"Sì che divertente no?" ride Arianna. Se non sai di cosa parliamo, non ridere, ci fai più bella figura.

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