Capitolo 42

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Dopo aver fatto la doccia ci siamo stesi nel letto..

Vederlo piangere è stato per me un colpo al cuore...non lo avevo mai visto in quello stato..
Quando Jason mi ha accennato della chiamata che ha ricevuto mi sono catapultata subito da lui..

Non abbiamo mai parlato della sua famiglia...avevo intuito qualcosa..ma non ho mai voluto prendere di mia iniziativa il discorso..
Ho visto quella sera quando Tayler e Lisa hanno fatto cenno ai suoi genitori la sua espressione...ho visto nei suoi occhi dolore..ha evitato il discorso di proposito..
Non ho fatto domande...aspettavo che fosse lui a parlarne..

Accarezzo il suo corpo nudo..
Il suo viso è rivolto verso l alto...so a cosa sta pensando e mi fa male sapere che tiene tutto dentro..

- ti va di raccontarmi quello che è successo oggi?

Prendo coraggio..
Lo sento sospirare e poi si volta a guardarmi..

- è una parte del mio passato che vorrei tanto cancellare...non voglio che anche tu ne faccia parte..

Mi sistemo meglio in modo da riuscire a guardarlo bene negli occhi..

- Non è mia intenzione fare parte del tuo passato..ma del tuo presente..
Non voglio che tu tenga questo dolore tutto per te..voglio che tu mi rendi partecipe di ogni cosa..bella o brutta che sia...voglio esserci per te..

Accarezza il mio viso dolcemente..

- tu fai e farai sempre parte della mia vita...mi sono sempre reputato un bastardo..ma adesso sono un bastardo fottutamente fortunato perché ho te..

Sorrido alle sue parole..per poi ritornare seria..

- ti ha più richiamato?

Scuote la testa..

- no..ma credo che lo rifarà presto se ha bisogno di soldi..

- perché pensi questo?è sempre tua madre..

Azzardo a dire ma me ne pento subito quando vedo la sua espressione farsi dura..

- ha smesso di essere mia madre molto tempo fa Amber..

I suoi occhi adesso sono velati dalla tristezza..

- scusami...io non volevo..

Rimango in silenzio con la paura di dire ancora qualcosa di sbagliato..

Lui capisce e non perde tempo a darmi un bacio per rassicurarmi..
Si stacca ma rimane sempre vicino a me..

- non devi scusarti...tu hai perso tua madre e quindi pensi che io possa dare un opportunità alla mia che è ancora viva..

In un certo senso è quello che penso..

- ma credimi...avrei tanto voluto non averla..

Le sue parole mi colpiscono..

- avevo cinque anni quando tutto è iniziato...ero ancora troppo piccolo per capire..ma li vedevo spesso litigare..
A volte andavano giù pesante e io per non sentire le loro urla andavo a nascondermi in soffitta..

Dalla sua voce percepisco dolore..
Era cosi piccolo...io alla sua età ho solo ricordi felici..

- poi sono cresciuto...e con me cresceva la speranza che tutto si potesse sistemare..che avrebbero smesso di litigare e avrei avuto anche io una famiglia come tutti i miei compagni di scuola...a sette anni ormai ero grande abbastanza da capire che sue genitori non dovevano urlarsi contro tutto il giorno..ma vivere sereni e innamorati...almeno era così che vedevo gli altri genitori..
Invece a casa mia regnava il caos..
Le liti continuavano e diventavano sempre più frequenti..
Una sera mia madre usci e torno a casa in mattinata..
Ricordo che mio padre gli disse di non farlo..ma lei non senti ragione ed usci ugualmente..
Passo tutta l interna notte ad aspettarla...andai da lui per chiedergli di venire a letto e darmi la buonanotte ma non mi ascoltava...era forse già troppo ubriaco per farlo..
Beveva ormai per vizio...ogni mattina trovavo una bottiglia vuota ai suoi piedi..
Rimasi a dormire con lui nella sala da pranzo...mi misi sul divano e presi sonno...ma fui svegliato dopo qualche ora dalle loro urla..
Mio padre le urlava che era una poco di buono...che una donna sposata con un figlio non dovrebbe comportarsi in quel modo..lo avevo sentito tante altre volte prima di quella sera..dire quelle cose...ma la risposta di mia madre fu una coltellata..
Ricordo ancora perfettamente la sua espressione..era come se non gli importasse del peso di quelle parole..

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