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Mi sveglio di colpo. Guardo l'orologio e grido:"Sono in ritardo!"

Sei di buon umore già dalle prime ore del mattino...
Ti sei svegliata anche tu?
Per forza con l'urlo che hai fatto ti avranno sentito anche in Uzbekistan

Mi preparo il più velocemente possibile, poi scendo in cucina, mangio un biscotto con un bicchiere di succo alla pesca ed esco di casa correndo.

Finalmente fai un pò di attività fisica
Non ti ci mettere anche tu. La giornata non è iniziata bene e per giunta arriverò anche tardi a scuola!

Dopo quella che a me è sembrata un'eternità finalmente arrivo davanti all'istituto. Mi avvicino alla porta d'ingresso e mi specchio velocemente nelle finestre immacolate. Sbuffo quando mi accorgo che ho tutti i capelli in disordine, ma non ho tempo per sistemarmi come si deve, così non ci penso più ed entro nell'edificio.
Subito dopo appena aver varcato l'ingresso vengo travolta dagli studenti ritardatari come me. Riesco ad attirare l'attenzione di uno di loro e gli chiedo di indicarmi la strada più veloce per raggiungere l'aula del mio corso.
"Devi andare al secondo piano, la prima porta a destra" mi risponde lui visibilmente agitato.
Probabilmente mi starà insultando mentalmente perché gli sto facendo perdere tempo.
Lo ringrazio e poi mi avvio verso la mia metà che sembra sempre più irraggiungibile.

Non ho ancora capito come facciano ad orientarsi perfettamente in una scuola così grande...
Non sono tutti come te

Arrivo davanti alla porta della mia classe e busso.
"Avanti" esclama il professore
"Scusi per il ritardo, ma ho perso l'autobus" mi giustifico
"Si sieda vicino a Rossi" mi ordina il prof di storia indicando il posto vuoto vicino a Federico.
Guardo storto il mio nuovo compagno di banco e mi avvicino a lui.
Inizio a sistemare le mie cose, prendo il libro e l'astuccio e poi inizio a prendere gli appunti sulla prima Guerra Mondiale.
"Ho sentito dire che abiti a pochi minuti dalla scuola. Devi essere proprio una scansafatiche se prendi l'autobus" bisbiglia Fede.
Alzo gli occhi al cielo, come faccio ogni volta che sono irritata.

Cioè sempre...

"Evans mi ha sentito?"
La voce del prof mi distoglie dai miei pensieri.
"Può ripetere la domanda?" chiedo arrossendo per la figuraccia
"Le ho chiesto di leggere pagina trenta del libro"
"Ecco! Io odio leggere ad alta voce" sussurro fra me e me.
"Lo faccio io!" dice Federico strappandomi il libro dalle mani (da quanto ho appurato non porta quasi mai il materiale).

Forse più tardi lo ringrazierò...
Lo sai che non lo farai
Scommettiamo?
Tanto lo sai che perderai

"Gemma la campanella è suonata" la voce di Christy mi distoglie dalla mia scommessa
"Em... Si stavo cercando i soldi per il cappuccino" invento prendendo il portafoglio
"Sicura di stare bene?"
"Certo" rispondo
"Ok... Allora ci vediamo all'ora di scienze"
"Va bene" dico salutandola.
Esco dalla classe e seguo la massa di ragazzi sperando che si stiano recando alle macchinette.
Una volta aver preso il cappuccino vado verso il mio armadietto, ma immediatamente sento delle risate e subito dopo vedo la mia maglietta bagnata. Abbassando la testa noto che Fede mi ha rovesciato addosso una tazza di the caldo.
"Uno a uno! Direi che è un pareggio" esclama ridendo Federico
"Non puoi essere serio! Sono senza parole!" urlo io sconvolta.
Raggiungo velocemente il mio armadietto e scopro di aver perso la combinazione per aprirlo.
Decido che per oggi la scuola puó finire qui. Scrivo a Christy che non mi sento bene e che salterò la lezione di scienze.
Per fortuna nell'armadietto non avevo messo niente stamattina.
Mi metto le cuffiette ed esco da questo inferno.

Ma non dovevi ringraziare Federico per oggi?
Va bene, va bene hai vinto tu...
Come sempre...

"Sono tornata" dico entrando in casa
"Come mai già di ritorno?" mi chiede mia mamma
"I prof erano assenti" invento
"Oggi pomeriggio viene Morena, la mia collega. Ti chiamo quando arriva. Vedi di scendere" mi avvisa lei prima di bere un po' di caffè dalla sua tazzina.
"Si mamma non ti farò fare una brutta figura" dico salendo in camera mia.
Mi siedo sul bordo del letto e, guardando fuori dalla finestra, osservo le persone che vanno e vengono per la via. Mi piace immedesimarmi in sconosciuti e immaginare la loro vita.
Qualche ora dopo sento mia mamma che urla:"Muoviti! È arrivata"
Scendo le scale e vedo una signora sulla quarantina che entra in casa nostra. È una donna graziosa dai capelli neri come la pece e due occhi blu. È abbastanza alta e il vestito verde che indossa le fascia tutto il corpo esaltando le sue forme.
"Piacere. Sono Morena"si presenta lei
"Il piacere -penso di dire <è solo suo> ma poi ci ripenso: non posso sempre fare le stesse battute - è tutto mio"
"Gemma ora noi andiamo in cucina a lavorare"mi avvisa mia mamma sorridendomi
"Ok... "
Decido di andare in sala, mi siedo sul divano di pelle rosso e mi metto a guardare un film a caso alla tv.
Dopo mezz'ora sento suonare il campanello.
"Vado io"dico aprendo la porta
"E tu cosa ci fai qui?!"chiedo all'essere che mi trovo davanti, cercando di mantenere la calma
"Dovevo portare questo quaderno a mia madre, ma stai calma"
"Un attimo ma tua madre è Morena?"chiedo
"Si" risponde scocciato
"No, no, non è possibile! Mia madre non puó lavorare con la tua!" esclamo.
Ora sono davvero irritata.
Alzo gli occhi al cielo per la terza volta in questo giorno.
"Si, a quanto pare sono colleghe" dice lui con tono pacato.
Senza nemmeno chiedere il permesso entra in casa e inizia a urlare:"Mamma sono qui"
"Oh eccoti"dice Morena "lui è mio figlio Federico" esclama poi rivolgendosi a mia madre
"Ah si me ne hai parlato. Piacere di conoscerti" dice quest'ultima super euforica
"Piacere"risponde lui con noncuranza
"Mi è venuta un'idea: perché tu e Gemma non andate a fare una passeggiata in città? Federico potrebbe mostrarti i luoghi più belli" propone Morena
"Em... No grazie" rispondo io
"E io ho di meglio da fare" controbatte Fede.

A dire il vero ci sono rimasta un pò male, ma l'odio è reciproco
Ne sei sicura?
Ovvio, insomma chi mai sopporterebbe un tipo come lui?!

"Mi hai sentita?"
Fede è seduto sul divano e sta guardando il film che stavo vedendo io.
"No, di solito non ascolto le persone maleducate".
Lui sembra ignorare la mia risposta.
"Ti ho chiesto da quando in qua guardi questo genere di film. Non pensavo fossi una romantica"
"In realtà non so nemmeno di che cosa parla, stavo cercando un qualcosa di decente, prima che arrivassi tu"
"Se vuoi me ne vado" mi dice lui
"Si, ne sarei molto felice"
Federico si alza dal divano, prende il giubbotto di pelle (molto simile al mio) ed esce di casa sbattendo la porta, ma non prima di avermi lanciato un'occhiataccia che io ricambio con una smorfia.
"È successo qualcosa?" chiede mia mamma entrando in sala.
"No, Fede aveva un appuntamento con non so chi e se n'è andato" rispondo mentendo
"Se mio figlio ti fa qualcosa dimmelo pure, ha un caratteraccio a volte"dice Morena
"Almeno hanno una cosa in comune"commenta mia mamma.
Le faccio una linguaccia e torno a vedere il finale del film.

Cosa gli importa se mi piacciono i film romantici? Lui non sa niente di me!
E come mai stai pensando a lui?
Non provocarmi sono già abbastanza irritata di mio.
Allora è meglio lasciarti stare

Finisco di vedere il film e poi decido di andare a fare una passeggiata, ma vengo fermata da mia mamma:"Domani usciremo a cena con la famiglia di Morena. Vai a comprarti un abito nuovo"mi bisbiglia all'orecchio.
"Ma seriamente?" domando nella speranza che mi stia solo prendendo in giro
"Si. Non sei felice?!" esclama lei.
Sbuffo ed esco controvoglia.
Almeno ho guadagnato dei soldi per comprarmi un vestito.
Mi dirigo verso il centro di New York. Ci sono tantissime persone che invadono la città. La maggior parte sono adulti che stanno tornando a casa dal lavoro o che sono indaffarati a completare le proprie commissioni. Mi faccio aiutare da Google maps per trovare i negozi che piacciono a me.
Entro in un paio di essi, ma trovo solo abiti eleganti e decisamente troppo rosa.
Proprio quando mi sto per rassegnare, noto, in una vetrina, un vestito tutto nero, poco scollato e che arriva appena sopra il ginocchio.
Entro e inizio a provarlo.

Non ci posso ancora credere che domani passerò la serata con quel cafone.
Dai devi essere positiva. Magari alla fine della cena ti porta fuori a vedere le stelle e poi scatta la scintilla
Sto per avere i conati di vomito. Smettila
Però stareste bene insieme...
Sparisci

Alla fine decido di comprare l'abito e anche un paio di calze nere a rete.
Acquisto il tutto e mi dirigo a casa.
"Ciao sono tornata" dico aprendo la porta e appoggiando la mia borsa sul divano
"Dai vediamo gli acquisti"esclama mia madre incuriosita.
Le mostro il vestito, sapendo che non le piacerà.
"Mi stai prendendo in giro? Ma poi cosa sono quelle cose?" chiede indicando le calze
"Mamma non sono più una principessina tutta rosa e fiori!"
"Ma che bello!" dice Morena, entrando in sala
"A mio figlio piacerà sicuramente"
Arrossisco.
"Ma non è un pò troppo, come dite voi? Rock?" domanda mia mamma.
Scoppio a ridere.
"Ma no a me piace un sacco" interviene Morena in mia difesa.
"Vabbè... Se a voi piace... " risponde mia madre rassegnandosi
"Ora vado, ci vediamo domani" dice salutandoci Morena.
Appena mia madre se ne va Morena mi fa l'occhiolino e io mimo un <grazie> con le labbra.

Mi sta già simpatica
Si e anche Federico lo è
Non iniziare...
Ah e ho notato che ora non lo chiami più Federico ma Fede...
Mamma mia come sei antipatica...
Sono realista

Infinity Love [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora