46

70 9 0
                                    

Apro gli occhi. Un rumore fastidioso e sinistro mi obbliga a tornare nel mondo reale. Istintivamente allungo il braccio e spengo la sveglia, causa del frastuono che mi ha svegliata. Salto velocemente giù dal letto e, sbadigliando, scendo le scale. Sono un quarto alle cinque e io e Fede dovremmo essere tra un'ora all'aeroporto, anche se sicuramente, ritardatario come è, Federico non sarà in orario. Mentre penso ciò, faccio scaldare il latte e prendo i miei biscotti al cioccolato che tanto adoro. Quando il microonde mi segnala che la mia colazione è pronta, mi siedo al tavolo e mangio velocemente tutto. Sono abbastanza agitata. Spero vada tutto bene, anche perché saremo in uno Stato diverso, lontani dalle nostre famiglie e noi due da soli, senza nemmeno i nostri amici. Non che non mi vada, sia chiaro, però inizio a sentirmi agitata.
Nonostante ciò voglio essere lo stesso positiva. Già mi immagino noi due immersi in una calda piscina in mezzo alle montagne oppure sotto la neve a sciare e poi in hotel a bere una cioccolata calda.
Tra una fantasia e un'altra, finisco di mangiare e inizio a sistemare la tazza, il piattino e i biscotti, fino a quando non mi arriva un messaggio. È ancora Tania.
"Cosa vorrà ora?" è la prima domanda che mi viene in mente.
Così leggo l'anteprima:"Ciao Gemma come è stato il risveglio? Sei agitata? Se hai bisogno di compagnia, io ci sono!"
Ha scoperto del nostro viaggio a causa di un post che Fede ha messo sui social che ritraeva noi due con i nostri biglietti.
Spengo lo schermo del cellulare.
Le risponderò più tardi, visto che poi non mi lascerà più stare.
Ho esattamente diciassette minuti prima che Fede mi passi a prendere.
Ritorno in camera e mi preparo, come se fosse una normalissima mattina.
<Bip bip>
Mi arriva una notifica e alzo gli occhi al cielo convintissima che sia un messaggio di Tania. Invece no. È Federico:"Buongiorno bellissima. Mi sono appena alzato dal letto. Spero di non fare tardi. A tra poco".
Gli rispondo mentre mi infilo le scarpe.
Ovviamente siamo già in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Cerco di restare calma. Guardo il lato positivo: ho del tempo per piastrarmi i capelli.
Così torno in bagno e, quando ho finito, controllo il telefono nella speranza di ricevere novità su Fede. Invece niente. Decido di mandargli un messaggio, ma non gli arriva.
Per tenermi occupata e ingannare il tempo, riapro la valigia e controllo di aver preso tutto. Proprio quando mi sento esplodere dal panico, il campanello suona. Corro a salutare mia mamma, ancora coricata a letto a dormire e, prendendo la mia valigia, scendo le scale e mi fiondo in macchina.
"Buongiorno" mi dice Fede
"Buongiorno anche a te" rispondo col fiatone per le scale fatte di corsa
"Di quanti minuti sono in ritardo?" mi domanda mentre fa partire la macchina
"Venti minuti come minimo. Perderemo l'aereo" dico cercando di mantenere la calma
"Non lo perderemo vedrai" tenta di rassicurarmi lui.
Schiaccia il piede sull'acceleratore e inizia a saltare tutti i semafori e gli stop presenti sulla strada.
Prego in aramaico antico che non ci succeda nulla durante questa corsa contro il tempo.
Mentre alla radio parte "Cascare nei tuoi occhi" di Ultimo, mi rendo conto che, presa dall'agitazione, mi sono scordata di rispondere al messaggio di Tania, quindi prendo il telefono e digito le seguenti parole:"Sto bene. No, non sono agitata e sono in ottima compagnia".
È una ragazza troppo assillante. Ora sembra che non riesca a stare un'ora senza di me, quando ha passato un sacco di tempo senza sapere nemmeno dove fossi o come stessi.
Fortunatamente riusciamo a parcheggiare la macchina senza troppi problemi e ci dirigiamo a gambe levate verso l'aeroporto.
"Tra mezz'ora parte l'aereo..." esclamo guardando l'orologio.
Corriamo il più velocemente possibile, facendo lo slalom tra le altre persone e le loro valigie ingombranti.
"Ragazzi dove dovete andare?" ci domanda una hostess mettendosi in mezzo alla nostra strada e interrompendo la nostra corsa.
"Trentino" risponde Fede
"Abbiamo l'aereo tra poco e dobbiamo fare ancora tutto" aggiungo io
"Seguitemi" risponde lei iniziando a correre.
Io e Fede ci scambiamo un'occhiata, poi lui mi prende per mano e iniziamo anche noi a correre tra la folla seguendo la ragazza.
Ha i tacchi ma corre veloce...non so come faccia sinceramente, ma non ho tempo per pensare a delle ipotesi.
"Venite qui" ci dice lei, tirando fuori dalla tasca della giacca un begde.
Fa passare la tesserina bianca davanti a un totem, poi apre la porta nera che abbiamo davanti.
"Ok, datemi i documenti e i biglietti".
Tiriamo fuori tutto e glieli diamo, poi oltrepassiamo la porta e arriviamo in una stanza piena di viaggiatori in fila per fare il check in.
La ragazza ci ha fatto fare una scorciatoia per evitare di farci fare il giro di tutto l'aeroporto.
"Erika!" grida l'hostess.
Appena si sente chiamare, Erika, una ragazza riccia con i capelli lunghi rossi e gli occhi blu, si avvicina a noi.
"Dimmi Sarah"
"I ragazzi hanno l'aereo tra quindici minuti per il Trentino"
Erika prende i documenti e ci fa velocemente il check in e poi avvisa Sarah del fatto che i passeggeri sono già tutti seduti in aereo.
"Veloci ragazzi abbiamo ancora poco tempo" ci informa Sarah.
Riafferriamo i biglietti e i documenti e riprendiamo la nostra corsa, non prima però di aver lasciato i bagagli a Erika.
Arriviamo giusto in tempo davanti al veicolo.
"Ecco fatto ragazzi, in quasi perfetto orario" ci dice la nostra hostess facendoci l'occhiolino.
La ringraziamo, scusandoci anche per il disturbo.
Una volta sull'aereo, io e Fede cerchiamo i nostri posti e, esausti per la corsa, ci lasciamo scivolare sui comodi sedili.
"Ce l'abbiamo fatta dai" mi dice Fede ridendo
"Ti vorrei prendere a ceffoni. Non ho mai corso così tanto in vita mia" rispondo sorridendo
"Ma piantala" controbatte lui baciandomi.
Il suono del mio telefono interrompe questo momento.
Prendo il cellulare e sbuffo, alzando gli occhi al cielo. È Tania.
Leggo nella mente il messaggio:"Posso parlarti un attimo? So che non mi darai ascolto e non mi crederai, ma so per certo che Federico non è il ragazzo adatto a te. Fidati, so quello che dico".
Vorrei strangolarla, se solo l'avessi davanti, ma trattengo il mio istinto omicida rispondendole:"Possiamo evitare questo discorso? Grazie. Sai che lo amo più di me stessa e sono fermamente convinta che lui sia quello adatto a me e di sicuro non sarai tu a farmi cambiare idea".
Dopo pochissimi minuti mi arriva la sua risposta:"Ok, ma ricorda uomo avvisato mezzo salvato" con una emoji del bacino.
Visualizzo e non rispondo.
"Vuoi?" mi domanda Fede alludendo all'auricolare
"Certo. Però fammi scegliere la playlist" gli dico facendogli la linguaccia
"Come desidera lei signorina" mi risponde lui passandomi il telefono.
Scelgo delle canzoni un po' di tutti i generi, così da non annoiarci.
Dopo quattro o cinque canzoni, parte Perfect. Io e lui ci guardiamo e iniziamo a cantarla a bassa voce. Spero vivamente che nessuno ci stia ascoltando, tuttavia decido di godermi il momento e di pensare per una volta prima a me stessa. Questa canzone la considero un po' la chiave della nostra storia. Infatti è stata la prima canzone che abbiamo ballato quando siamo andati in discoteca, era di sottofondo al bar quando l'ho incontrato la prima volta ed è presente nel nostro film Infinity Love.
Quando Ed Sheeran finisce di cantare nelle nostre cuffiette, appoggio la mia testa sulla spalla di Fè e dopo poco mi addormento.

"Dieci minuti e siamo arrivati Gemma"
La voce di Fede mi risveglia.
"Buongiorno" gli dico
"Dormito bene?"
"Si"
"Per fortuna siamo arrivati. Avevo la spalla informicolata" dice ridacchiando
"Ma potevi svegliarmi" rispondo sbadigliando
"Nah, era bello osservarti mentre dormivi come un angioletto" esclama prendendomi in giro.
Gli faccio il dito medio e lui ride. Slacciamo le cinture, scendiamo dall'aereo e ritiriamo i bagagli in pochissimo tempo.
Appena fuori dall'aeroporto chiamiamo un taxi e ci facciamo portare all'hotel. So che non è molto lontano da qui. Circa venti minuti in macchina. Mi sto rendendo conto che fa molto freddo. Per fortuna mi sono messa sotto al giubbotto un maglione peloso.
Grazie al cielo non troviamo molto traffico e in men che non si dica ci ritroviamo davanti all'albergo. È davvero bellissimo. È un enorme palazzo bianco, ma con un sistema di luci rosa, viola e azzurre, proiettate sulle pareti che lo rendono più colorato.
Entriamo.
L'interno è ancora più bello. È davvero accogliente. Il pavimento è fatto interamente di parquet marrone chiaro. Dal soffitto scendono tre lampadari oro molto eleganti. Al centro della hall si trova un tavolino attorno al quale sono stati posizionati quattro divanetti di pelle di colore marrone scuro. Molti quadri che raffigurano montagne bellissime con fiumi azzurri come il cielo, decorano la stanza.
Alla reception un ragazzo sulla trentina ci accoglie. Gli faccio vedere la prenotazione e lui mi passa la chiave della camera e un depliant.
"La camera è già pronta. Dovete prendere l'ascensore. Quando arrivate al secondo piano, è la terza porta a destra. Se volete andare già nella camera, fate pure. Tra dieci minuti vi faccio portare dal mio collega le vostre valigie"
"Ok grazie" dice Fede e poi, seguendo le indicazioni del ragazzo, ci avviamo alla nostra stanza.
Quando Fede apre la porta, mi fiondo dentro. È stupenda! Sono molto contenta di aver scelto questo hotel. Per ora è perfetto! Sembra quasi di essere in un castello.
"Come ti sembra?" domando a Federico
"Tu sei pazza! È meraviglioso!" esclama lui estasiato.
"Non avevo mai visto un hotel così bello. Nemmeno quando viaggiavo con i miei per via del lavoro di mio padre e ne ho girati parecchi di alberghi lussuosi" aggiunge Fede dopo essersi messo in mezzo alla stanza.
La camera è fatta tutta di parquet uguale a quello presente nella hall, comprese la pareti e il soffitto. Il letto matrimoniale domina tutta la stanza. È coperto da un piumone bianco. Vicino al letto ci sono due comodini con due lampade.
"Gemma vieni! Il bagno è enorme!" grida Fede.
Ha una faccia sconvolta, ma nel senso positivo del termine. Sono contenta che gli piaccia. Almeno so che i miei sacrifici e le ore passate a lavorare sono serviti a qualcosa.
Raggiungo Fede nel bagno. È davvero enorme, tutto laccato bianco, con una vasca idromassaggio, due lavandini, uno specchio lungo tutta la parete e una doccia gigantesca, grande almeno il triplo di quella in casa mia.
Qualcuno bussa alla porta.
"Vado io" dice Fede uscendo dal bagno.
Annuisco.
Intanto io prendo il depliant.
Fede porta le valigie dalla soglia della stanza al letto, dove io sono seduta.
"Guarda Fede qui c'è la mappa dell'hotel" dico passandogli il foglio
"Possiamo andare a fare un giro per l'albergo, se ti va"
"Volentieri" dico alzandomi dal materasso.
Mando velocemente un messaggio a mia mamma per avvisarla del fatto che siamo arrivati, che stiamo bene e che l'hotel è perfetto.
Dopodiché Federico mi prende per mano e usciamo dalla camera.
Optiamo per andare a visitare, per prima cosa, il centro massaggi situato nel lato est dell'edificio.
Quando arriviamo due donne, una più giovane e una un po' più grande, ci conducono negli spogliatoi. Io vado in quello a destra e Fede in quello a sinistra.
Quando usciamo, la ragazza più grande, con i capelli a caschetto neri, ci accompagna davanti a una sala e poi ci domanda:"Il massaggio è di coppia?"
Io e Fede ci guardiamo, poi lui annuisce.
Così la donna ci fa accomodare in una sala con due lettini.
Una volta pronti, le due ragazze iniziano il loro lavoro e, mano a mano che il massaggio prosegue, mi rilasso sempre di più. È davvero piacevole.
L'unica cosa che non mi piace è il fatto che la massaggiatrice di Fede è una bellissima ragazza, molto giovane e deve essere anche brava nel suo lavoro, ma evito di fare la gelosa. In ogni caso, giusto per chiarire la situazione, lo prendo per mano e lui sorride. Sono davvero fortunata ad averlo tutto per me...

Infinity Love [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora