38

82 15 4
                                    

"Fede per te cosa dovrei fare?"
Siamo tornati da poco dall'incontro.
Abbiamo mangiato a casa mia e ora siamo sdraiati in camera, sul mio letto. Lui mi coccola.
"Gemma sai come la penso. Da una parte mi sento anche in colpa perché, se avessi calcolato di più Christy, forse tutto questo non sarebbe successo" mi dice mentre attorciglia tra le sue dita una ciocca dei miei capelli
"Federico Rossi ti ho già detto almeno dieci volte che la colpa non è tua. Lei avrebbe potuto parlartene e basta, però non mi va di perdere un'amica in questo modo, anche perché lei non sapeva che si sarebbe creato tutto ciò. Penso che le parlerò"
"Va bene. Invece per Tania?"
"Non so. Mi sembrava sincera, ma mi ha fatto soffrire davvero tanto e in ogni caso non la vedrò più"
"Ok... Kody?"
"È uno stupido. Lo detesto ancora. Non so cosa fare e come comportarmi, però penso di non voler più vedere nessuno, a parte Christy ovvio"
"Beh per Steven decido io. Tu quell'idiota non lo vedi più!"
"Fede..."
"Fede niente" dice alzandosi dal letto, poi continua:"avrei dovuto prenderlo a pugni! Come ha osato comportarsi così?!"
"Non urlare che mia mamma sente" gli dico
"Va bene, va bene. Ma quel verme non lo vedi più chiaro?"
"Si ok..."
Lui si rimette vicino a me.
"Una domanda..." dico fissandolo negli occhi
"Dimmi pure"
"Perché non hai riso davanti a quello spettacolino? O perché non sei stato dalla loro parte?"
"Perché ti amo. Amo quella ragazza così spontanea, impacciata. Adoro il modo in cui ti vestivi. Sembravi felice della persona che eri. Io rivoglio vedere quella ragazza. Certo più sicura di sè stessa, magari un po' più atletica" dice scoppiando a ridere.
Lo guardo storta.
"Dai non mettere il broncio. Ti chiedo solo di essere te stessa e di toglierti la maschera che ti sei messa"
"Capito..."

"Stasera ci sarà la festa di Fede" dico a mia mamma
"Cosa gli hai regalato?"
Sentiamo il suono del campanello.
"Vado io" dice mia mamma avviandosi alla porta.
"E lui chi è?"
Mia madre rientra in cucina accompagnata da un ragazzo alto, con i capelli castani, gli occhi azzurri, con un bel fisico. Sembra davvero sicuro di sé e questa cosa mi affascina molto. È davvero un bel ragazzo. Penso abbia qualche anno in più di me, un paio al massimo.
Guardo mia mamma.
Lei è paonazza.
Nessuno parla.
"Potete spiegarmi?" dico agitata.
Mia mamma fa segno al tipo di sedersi.
"Gemma lui... Lui sostiene di essere figlio di tuo padre"
Porto istintivamente la mano alla bocca. Sono scioccata.
"Come...Ma quindi...io e lui..."
"No, non siete fratelli. Tuo padre evidentemente mi ha tradita in passato"
"Ma come fai ad esserne certa? Insomma chi ti dice che non mente?"
Lui mi passa un certificato.
Guardo con lo sguardo gelido il ragazzo e dico:"Spiega"
"So solo che sono il figlio di quello che è tuo padre. Ho diciotto anni e dopo moltissimo tempo, sono riuscito a trovare l'indirizzo di casa di mio papà. Quindi ditemi, lui è qua?"
Io e mia mamma ci scambiamo un'occhiata.
"Beh, vedi tuo padre è in carcere"
"Oh... Beh io non so niente di lui. Sono stato abbandonato da entrambi i miei genitori. La mia famiglia adottiva mi ha detto che mio padre aveva già una donna e che per questo motivo non mi ha riconosciuto come suo figlio, quindi mia mamma mi ha lasciato appena nato in ospedale"
"Em... Gemma ora andiamo a fare una visitina a vostro padre"
"Usiamo la mia macchina" dice il ragazzo.
Annuisco.
"Andiamo?" chiede mia mamma con voce piena di odio.
Guardo il ragazzo e lui annuisce.
"Oh scusami io mi chiamo Josh" dice lui allungandomi la mano
"Piacere io sono Gemma"
Ci avviamo alla macchina di Josh.
"Dove abiti?" chiedo
"A mezz'ora di strada da qui" mi risponde lui.
Il suo viso fa trasparire un velo di nervosismo.
In poco tempo arriviamo davanti al carcere. L'aspetto esterno lascia molto a desiderare.
"Pronti?" ci chiede mia mamma.
Io la guardo e sorrido.
Non oso nemmeno immaginare la rabbia che sta provando in questo momento mia madre.
Entriamo nel lugubre posto. L'interno è una cosa indescrivibile. Si respira aria di reclusione e di tristezza.
Io e Josh ci sediamo sulle sedie all'ingresso, mentre aspettiamo che l'uomo con cui vogliamo parlare arrivi.
"Entri con me, vero?" mi chiede Josh
"Va bene. Sei nervoso?"
"Tanto"
Appena finiamo di parlare, un signore pelato ci fa segno di entrare in una stanza. Noi tre entriamo nella sala e ci sediamo ad un tavolo con quattro sedie.
Mi guardo intorno. Nella sala ci sono altri cinque tavoli. Fortunatamente non c'è nessun altro.
La porta di sicurezza si apre e mio padre compare sulla soglia. Gli occhi di Josh diventano lucidi.
Mi fa male vederlo con le manette e quella tuta orribile arancione.
Lui si siede.
"Cosa vuoi? E lui chi è?" dice indicando Josh che è seduto vicino a me.
Mia madre prende parola:"Ciao. So tutto. So che in passato mi hai tradito e so che questo è tuo figlio. Detto ciò devi sapere che per me tu non sei altro che una persona morta. Non voglio più vederti e nemmeno sentir parlare di te. Con questo ho finito. Spero che il concetto sia chiaro"
Mio padre rimane sbalordito.
"Ma...ma come fa ad essere mio figlio?" domanda lui incredulo.
Il ragazzo gli passa il certificato e la carta d'identità.
"Josh..." sospira mio padre
"Già... sono tuo figlio"
"O mamma non pensavo mi trovassi. Beh mi dispiace che tu abbia scoperto di avere un padre fallito, rinchiuso in una cella"
"Diciamo che sinceramente ho sempre pensato che tu fossi un fallito. Sono venuto a casa tua sperando di trovarti per rovesciarti addosso la mia rabbia. Arrivo e scopro che, non solo hai lasciato tuo figlio da solo, ma sei in manette e hai divorziato per non so quale ragione. Cosa devo pensare di te?"
"Non sai molto di me Josh. Ho fatto molti errori nella mia vita"
"Già. Sai quanto è stato difficile crescere in una famiglia e poi scoprire di punto in bianco che in realtà i miei genitori veri non mi hanno mai voluto?"
"Immagino..."
"No, non puoi minimamente immaginare quanto io sia stato male per via di questa cosa"
"Capisco"
"Sai dirmi solo questo?"
"Si"
"Idiota" sussurra lui e mio padre abbassa lo sguardo
"E tu? Vuoi insultarmi anche tu?" mi domanda mio papà
"Sai già quello che penso e non ti perdonerò facilmente per quello che mi hai fatto. A maggior ragione ora che scopro che hai avuto anche il coraggio di tradire la mamma. Devi farti schifo da solo"
"Perfetto. Che bella famiglia che ho" dice lui
"Tu non sei la nostra famiglia" esclamo con le lacrime agli occhi
"Siete proprio tutti molto gentili" dice
"Siamo realisti!" urla mia madre.
La guardia ci guarda storto.
"Sai che c'è? Mi sento uno stupido a pensare che avevo sperato di trovarmi davanti una persona matura che capisse i propri errori" esclama il mio fratellastro
"Alla fine lui non ha colpa!" dico io difendendo Josh
"Lui è stato solo un errore, come anche voi due"
Io scambio uno sguardo con mia mamma.
"Signori, è finito il tempo" dice la guardia avvicinandosi.
Ci alziamo e ce ne andiamo senza fiatare.
Entriamo in macchina e torniamo a casa.
Guardo l'ora. Sono già le otto.
"Josh è tardi. Vuoi fermarti qui con noi a mangiare?"
"Siete davvero gentili con me e non ne capisco nemmeno il motivo. Vi ringrazio"
"Non è colpa tua se è successo tutto ciò. Piuttosto come ti senti?" dice mia mamma
"Sono amareggiato e deluso. Ho passato davvero tanti anni ad immaginarmi l'incontro con mio padre e ora lo trovo così, con questi pensieri"
Ha gli occhi lucidi.
Mia mamma ci prende entrambi per mano.
"Dai resta con noi. Solo per stasera" dico
"Va bene" dice lui ringraziandoci.
Mentre mia mamma prepara la cena, io e Josh andiamo in camera mia.
"Raccontami qualcosa di te" mi dice lui sedendosi sul letto
"Allora mi chiamo Gemma, ho diciassette anni, adoro leggere e..."
"...ami il colore nero" dice lui osservando la mia camera
"Già... e tu? Cosa mi dici?"
"Mi è appena crollato mezzo mondo addosso, sono figlio unico, mi piace correre e fare sport e impazzisco per i fumetti"
Annuisco e apro il mio armadio, tirando fuori il vestito per la festa.
"Cosa fai?" mi domanda lui squadrando l'abito
"Stasera vado ad una festa con amici"
"Ah capito"
"Solitamente non indosso queste cose, ma stasera..."
"Tranquilla non devi giustificarti con me" esclama lui
"Riesci a passarmi le scarpe che ci sono nel sacchetto blu?" gli chiedo.
Lui mi dà tutto e mi sorride.
Ricambio il sorriso.
"C'è pronto" urla mia mamma.
Scendiamo a cenare.
Dopo mezz'ora abbiamo già finito e vado a prepararmi.
Federico non sa nulla della festa e io devo far finta di averlo invitato fuori in un posto speciale.
Mi spoglio e mi infilo il vestito, mi trucco leggermente, mettendo la tinta labbra rosa scuro.
"Toc toc"
"Avanti" dico
"Tua madre mi ha mandato a cercarti. Pensava fossi morta" dice ridendo Josh
"Ci sono. Mi mancano solo le scarpe e gli orecchini"
Lui mi guarda e si lascia sfuggire un "wow". Faccio finta di non averlo sentito.
Apro il portagioie e prendo gli orecchini a cerchio.
Mi siedo sul letto tirandomi un po' più giù il vestito per coprirmi le cosce.
Tento di infilarmi le scarpe, ma Josh mi ferma dicendo:"Eh no una principessa non può infilarsi le scarpe da sola"
Arrossisco.
Lui mi prende dalle mani le scarpe e me le mette.
"Ora sei perfetta" dice lui.
Lo ringrazio e vado davanti allo specchio.
Mi tiro ancora più giù il vestito.
"È troppo corto" dico sospirando
"Smettila. Ti sta benissimo davvero"
Mi giro.
Proprio mentre mi sposta i capelli, la sagoma di Fede appare sulla soglia di camera mia.
"Scusa?" dice lui
"Em...ciao Fede" gli dico andando da lui.
Gli stampo un bacio sulla bocca.
"Ah già... lui è Josh, un mio amico d'infanzia"
Faccio capire a Josh di reggere il gioco.
"Josh, lui è Federico"
"Piacere. Sono il suo ragazzo" dice Fede
"Avevo capito" risponde Josh
"Ora tu mi dici che cavolo stavi facendo con lui!" mi dice Fè
"Mi stava aiutando a sistemarmi i capelli perché non mi piacevano" dico
"Certo come no!"
Fede sta urlando.
"Davvero" dice Josh
"Tu zitto!"
Josh fa un passo indietro.
"Ora vuoi rovinarti la serata per una cagata del genere?" gli domando
"Si. Anzi sai che c'è? Io vado e tu resti qui" mi dice Fede incazzato.
Esce a passo veloce dalla camera.
Mi metto sul letto.
"Mi dispiace Gemma" dice Josh
"Tranquillo. Ora gli passa" dico poco convinta
"Ma perché non gli hai detto la verità? Che sono figlio di tuo padre?"
"Non voglio per ora"
"Ok..."
Sospiro.
"Bene. Perché non mi hai informato dal fatto che fossi fidanzata?"
"Ti interessava?" domando
"No" dice lui ridendo.
Dopo poco mi propone:"Ti porto io alla festa"
"Tranquillo, vado a piedi"
"Tu sei scema Gemma. Vestita così bene in giro da sola? Senza un principe azzurro?"
"Tu non sarai il mio principe azzurro lo sai vero?"
"Già, facciamo finta"
Mi alzo dal letto, scendo, saluto mia mamma e salgo in macchina di Josh.
"L'indirizzo?" mi dice lui
"Ecco" gli faccio vedere il nome della via.
Dopo poco arrivo alla casa abbandonata. Fuori è pieno di luci e di fumo. La musica è altissima.
"Sicura di voler stare qui?" mi domanda
"Certo"
Lo saluto e lo ringrazio.
"Fammi sapere se devo venire a prenderti"
"Va bene grazie"
Chiudo la portiera e mi preparo al peggio.

Infinity Love [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora