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POV'S GEMMA
È domenica mattina e sono le dieci e mezza. Mi alzo dal letto e mi accorgo di avere ancora addosso il vestito di ieri sera. Me lo tolgo e, mentre mi dirigo verso l'armadio, la mia attenzione cade sulla sedia della scrivania. C'è una felpa appoggiata sullo schienale. La prendo convinta che sia la mia, ma quando la osservo meglio scopro che è di Fede. È nera, con il cappuccio, semplicissima. Profuma ancora di lui.
Deve averla dimenticata qui ieri...
Dopo essermi preparata, decido di iniziare a fare i compiti e prendo una penna dal comodino ma nel prenderla, un foglio cade per terra. Lo raccolgo. Incuriosita lo apro. È una lettera. La leggo: "Ehi Gemma... So che ultimamente le cose tra di noi non vanno molto bene. Spero che con questa lettera tu possa conoscermi meglio. Tu hai voluto raccontarmi del tuo passato, quindi ora io farò lo stesso. Fin da bambino non ho mai avuto molti amici, forse per via del mio carattere particolare. Con i miei genitori non sono mai andato d'amore e d'accordo. Per tutte le mamme dei miei compagni di classe ero il bambino "da evitare". In realtà non ero molto diverso dagli altri. Mi piaceva il calcio, giocare a nascondino, ma ero una persona manesca e strana, magari lo sono ancora tutt'ora. Arrivato alle elementari, ho trovato finalmente il mio primo vero amico: Benji. Io e lui eravamo inseparabili. Grazie a quel ragazzo, ho ritrovato un equilibrio, ho imparato a trattenermi, a non rispondere troppo e a non alzare le mani. Da quando ti ho vista in quel bar, la mia vita è cambiata. Prima di averti conosciuta, ero davvero un cafone, so che ora non è cambiato molto, ma mi sto sforzando. Fino a qualche mese fa, non rivolgervo nemmeno parola ai miei. Ero tutte le sere in una nuova discoteca, con una ragazza diversa. La mia vita mi stava sfuggendo dalle mani e io non me ne stavo nemmeno accorgendo. Solo quando mi hai detto della tua situazione familiare, ho capito che sono davvero fortunato ad avere due genitori come i miei. Così, piano piano, sono riuscito a recuperare il rapporto con loro. Per non parlare del fatto che ora sto iniziando a impegnarmi di più anche a scuola, grazie a te. Tutto questo è merito tuo. Ma non voglio nasconderti il fatto che il mio passato sia stato un pessimo passato. Gli ultimi mesi delle medie sono stati un disastro. Era arrivato il momento di decidere in che istituto mi sarei voluto iscrivere. Ovviamente mio padre mi ha obbligato a seguire gli studi nella sua scuola. Io non volevo. Non volevo passare per il figlio di papà che va nella sua scuola così ha sempre il culo parato, ma alla fine ho dovuto seguire il volere dei miei genitori ma, prima di confermare la mia iscrizione, ho fatto promettere a mio padre che non avrebbe mai rivelato di essere mio papà quando si sarebbe trovato sul posto di lavoro. Il primo giorno di scuola ero calmissimo, al contrario di Ben. Avevamo gli stessi orari scolastici e le stesse lezioni. Era una figata. Ovviamente come ben sai, "seguivamo" solo i corsi obbligatori e qualche materia inutile. Durante l'ora di italiano, sono rimasto colpito da una ragazza, Christy. Me la ricordo ancora quando mi stava cadendo addosso. Tutti in quella scuola, cercavano di evitarmi (e lo fanno tutt'ora), mentre lei mi ha anche risposto male, proprio come te quel giorno in caffetteria. Così ho capito che lei non mi temeva e ciò mi incuriosiva.
Ammetto che le ragazze toste mi sono sempre piaciute, ma tu sei molto più speciale... In ogni caso, dopo poche settimane la biondina era diventata una di noi. Come già sai, a scuola non vado a genio proprio a tutti. Diciamo che tutto è iniziato da quando ho litigato con il professore di storia... lo odio quel tipo! Piano, piano mi sono inimicato tutti i professori e quindi vengo evitato da molti ragazzi. Fino a poco tempo fa, per me le ragazze erano solo divertimento. Le avevo tutte ai miei piedi. Stavo una serata con una e la sera dopo già ne avevo un'altra. Era ormai un vizio. Ma non ero felice. L'anno scorso, più o meno a metà anno, ho iniziato a frequentare Adam e i suoi amici. Con loro facevo un sacco di cazzate. Ogni sabato sera tornavamo a casa ubriachi. Ci divertivamo a rubarci le ragazze. Ovviamente i miei geniori non ne erano al corrente. È con Adam che ho iniziato a fumare. Mi sentivo potente quando ero con lui. Sia Benji che Christy hanno cercato di aiutarmi, ma hanno fallito. Poi sei arrivata tu e tutto è cambiato. Ho iniziato a provare sentimenti e emozioni diverse. Ho provato la gelosia, la rabbia per quello che ero e la vergogna per i miei comportamenti, le risate sincere, la felicità e la tristezza, gli sbalzi d'umore, l'amore...
Grazie a te mi sto impegnando a cambiare. Ora riesco ad evitare Adam e tutti i vizi che avevo quando lo frequentavo e le cavolate che facevo. Ah e senza dimenticare il fatto che ora fumo sempre meno, perché quando sto con te, sono sempre tranquillo e non ho bisogno di quella roba. Tu sei la mia ancora, il mio punto di riferimento... Mi piaci davvero Gemma! Lo dimostra anche il fatto che sono geloso di te, perché è così. Quando frequentavo le altre non me ne fregava niente di loro. Fidati che in questo momento mi faccio davvero schifo a ripensare alla mia vita. Ti devo davvero un GRAZIE immenso. Quando sono con te, tutto svanisce, siamo solo io e te, tu e me. Ora però basta parlare di me, parliamo anche di te. Te l'ho mai detto che non riesco più ad addormentarmi se prima non ti penso? Lo sai che hai un sorriso bellissimo e che adoro la tua risata? Sei perfetta e non voglio più sentirti dire che il tuo fisico fa schifo, che sei troppo magra o che hai dei capelli orribili e le occhiaie, perché sei stupenda e non devi dare retta a quei coglioni che credevi fossero dalla tua parte. Adesso qui hai una vita nuova, hai noi, hai me... Ora ti sto osservando mentre dormi, con la testa appoggiata alla mia spalla e sei girata sul fianco. Mamma mia mi fai impazzire. Vorrei farti scivolare addosso tutte le cose brutte che ti sono successe. Sei la mia principessa. Sei mia e di nessun'altro. Ah già ti devo delle scuse per quel bacio rubato davanti al tuo amico... scusa davvero ti prometto che darò più peso ai baci, a noi e cercherò di non staccare più la testa a tutti i tuoi amici maschi che hai e che avrai. Sappi che per me è dura dirti queste cose e parlare di me. Ti prometto che non ti darò più modo di arrabbiarti con me e che mi fiderò di te. Detto questo non so se mi merito il tuo perdono, ma spero di non averti persa... nel caso remoto in cui tu mi volessi perdonare, ci vediamo stasera al ballo della scuola. Ti amo.
P.s. la felpa te la regalo, così quando ne avrai voglia potrai abbracciarla come se fossi io..."
Richiudo la lettera. Una lacrima mi scorre lungo il viso, ma la asciugo velocemente come faccio sempre. Non mi sono nemmeno accorta di aver tenuto tra le mani la sua felpa per tutto il tempo. Sono confusa, sono persa... ho bisogno di schiarirmi le idee. Prendo il telefono e trovo un messaggio di Christy e uno di Benji.
Apro il primo.
"Scusa. Mi sento una merda. Io non lo so cosa mi sia preso... Davvero perdonami se puoi. Avevo paura. Paura che Federico potesse soffrire... sai non ha avuto un passato facile, anche se questo è un altro discorso. Non so se potremmo tornare amiche, ma io ci tengo davvero a te. Insieme ci siamo fatte tante di quelle risate e abbiamo passato dei pomeriggi fantastici! Spero che tu possa capirmi. Un bacio. Christy"
Le rispondo che ci sono rimasta male, ma che la capisco. Le dico anche che per me è tutto ok.
Visualizzo il secondo messaggio.
"Ehi. Ti chiedo scusa anche io. Sinceramente mi sei sempre sembrata una brava persona e faticavo a credere a quello che mi raccontavano. Però ho torto anche io, quindi scusa"
Gli rispondo.
In realtà, sinceramente, non so se oggi mi presenterò al ballo. È vero, Fede mi piace e tanto, ma mi ha trattata male. Però mi ha spiegato la situazione e con la lettera mi ha fatto capire che lui si fida di me. Un altro messaggio attira la mia attenzione. È della mia amica.
"Grazie davvero! Cosa ne dici se per riallacciare i rapporti, stasera vieni a casa mia a fare un pigiama party? Benji mi ha già detto che ci sarà. Mentre Fede... beh lui mi farà sapere. Se ti va di venire, non dimenticare il pigiama e lo spazzolino, per il resto ci penso io"
Le rispondo che le farò sapere e vado a farmi una doccia. Per fortuna domani non andiamo a scuola, visto che è stato indetto uno sciopero e il bar è chiuso per essere riverniciato. Sotto l'acqua bollente inizio a pensare a Fede, a Christy, a Benji, a mio padre, a Edward...
Sono combattuta sulla decisione che devo prendere, ma alla fine mi dico che Fede ci ha davvero messo tutto se stesso per scrivere quelle cose e che mi ha fatto delle promesse, senza che lo dovessi obbligare io. Inoltre mi ha detto delle cose stupende.
Finita la doccia vado da mia mamma.
"Mamma ho un'idea... stasera c'è il ballo organizzato dalla scuola e Federico mi ha invitata. Vieni con me a prendere un vestito?"
I suoi occhi si illuminano e le si forma un sorriso sulle labbra.
"Oddio! Certo che ci vengo! Ma vero che proverai anche degli abiti non neri?"
"Va bene. Affare fatto"
"Allora dammi un secondo che preparo la borsa e poi andiamo!"
La sua voce è cantinellante. È felice! Non pensavo bastasse così poco per farla sorridere.
"Andiamo?" mi domanda
Annuisco e usciamo di casa.
"Sai già dove andare?" mi chiede quando arriviamo in centro
"Non ne ho la minima idea..."
Entriamo e usciamo dai negozi per almeno due ore,ma o ci sono vestiti da vecchia oppure sono troppo costosi.
"Basta, mi arrendo! Mi rimetto l'abito blu" dico alzando le mani in segno di arresa
"Non ci pensare minimamente" dice mia mamma facendomi segno di seguirla.
Sbuffo.
Dopo un'altra mezz'ora arriviamo in una via deserta.
"Oddio mamma entriamo qui! Guarda questo!" le dico indicando un abito bordeaux
"Bello! Entriamo" mi dice spiangendomi dentro al negozio.
"Buongiorno" ci dice la commessa.
È davvero carina. Ha gli occhi azzurri e i capelli neri lisci. È alta quanto me.
"Buongiorno volevamo provare quel vestito in pizzo che c'è in vetrina" dice mia mamma.
La commessa ci chiede la taglia e poi va nel retro a prenderlo.
"Eccolo! I camerini sono lì dietro" ci dice indicandoci la strada.
Entro nel camerino e lo provo. È stupendo. Molto probabilmente starebbe meglio a una ragazza un pochino meno magra di me, ma mentre penso queste cose, mi viene in mente la lettera di Fede e senza pensarci due volte esco dal camerino. Per me è stupendo e il sorriso acceso di mia mamma lo conferma. È, appunto, bordeaux di pizzo ma con sotto un altro strato, così sono più coperta, mentre le maniche sono a tre quarti, ma senza il secondo strato. Ha uno scollo poco profondo davanti, mentre dietro, sulla schiena, è più accentuato. In vita la commessa mi ha messo una cintura fine nera.
"Sei splendida. Chissà la faccia di Fede quando ti vedrà"
Al solo pensiero mi tremano le gambe. Decidiamo di comprare il vestito e poi di stare fuori a mangiare una piadina. Infine mia mamma mi propone di andare al cinema e non posso non accettare. Il film mi è piaciuto, era molto romantico, come piace a mia mamma. Mentre torniamo a casa, le dico del pigiama party e lei è contentissima. Sostiene che a questa età gli amici sono essenziali e io concordo con lei. Alla fine arriviamo a casa che sono le sette. Mentre mia mamma cucina, io faccio i compiti e per le otto sono in camera a prepararmi. Ho messo il vestito nuovo, i tacchi neri e ho piastrato i capelli. Ora sono concentrata a truccarmi. Metto il fondotinta, il mascara e il rossetto del colore dell'abito e per ultima cosa metto le lenti a contatto. Sono agitatissima all'idea di vederlo. Spero che gli piaccia il vestito almeno quanto piace a me. Scendo le scale e afferro il giubbottino di pelle più leggero.
"Ah da questa settimana inizia il corso per la patente..." mi informa mia madre
"Ok..."
"Gemma sicura che tra te e Fede vada tutto bene?" mi dice
"Si mamma abbiamo risolto, anche se non penso che sia d'accordo per la patente..."
"Fa niente, ne parliamo un'altra volta, ora vai. Ti ho chiamato il taxi"
La ringrazio e l'abbraccio.
Arriva il taxi e venti minuti dopo sono davanti al locale. Tremo tutta, ma non per il freddo...
Mi guardo attorno e lo vedo. È lì, con il suo ciuffo sistemato, la camicia, i jeans e le all star. I nostri occhi si incrociano e lui inizia a venire verso di me sorridendo...

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