Siamo appena usciti da scuola. Vedo Federico attraversare il giardino dell'istituto e lo rincorro.
"Fede" dico urlando.
Lui si volta.
"Ciao piccola come stai?"
Mi abbraccia.
"Bene, bene. Ascolta dobbiamo rimandare il giro in moto"
"Perché?" mi risponde lui mettendosi le mani sui fianchi.
Ieri sera, facendo due conti, mi sono accorta che non ce la farò mai ad andare in moto con Fè, andare a comprare il vestito con Christy e poi andare all'incontro.
Così ho deciso di rinunciare alla moto, perché del vestito ne ho davvero bisogno e manca poco tempo alla festa.
"Perché Christy mi ha detto che ha un urgente bisogno di passare un pomeriggio con un'amica e quindi..." dico lasciando la frase in sospeso
"Quindi tu preferisci stare con Christy piuttosto che stare con me?"
Ecco, ci avrei scommesso...
"Non è così... Ma ha davvero bisogno di me" mi giustifico inventando tutto
"Va bene. Allora rimandiamo" dice lui scocciato.
Annuisco e gli do un bacio sulla guancia.
"Ti amo" dico allontanandomi.
Lui mi guarda e mi sorride.
Vado a casa con calma, cucino un piatto di pasta e mangio guardando la televisione. Verso le tre e mezza Christy arriva a casa mia.
"Ehi amica" mi dice andando in sala
"Ciao"
"Pronta?" mi chiede con un sorrisino da furba
"Si" dico ridacchiando.
Fuori il tempo è bello. C'è il sole, quindi non mi copro più di tanto.
"Andiamo" dico chiudendo la porta di casa.
Ci incamminiamo verso il centro della città e poi entriamo in un negozio, dopo dieci minuti che abbiamo passato a guardare le vetrine.
"Allora..." dice Christy osservando la moltitudine di vestiti.
Inizia a propormi decine di vestiti, ma sono uno più corto dell'altro.
"Prova questo" mi dice la mia amica, passandomi un vestitino bianco.
È stupendo, ma davvero troppo corto.
Entro ugualmente nel camerino e Christy va in quello vicino. Quando esco, trovo lei davanti a uno specchio con indosso un abitino stupendo.
"Sei splendida Gemma!" urla Christy facendo voltare le persone intorno.
Sento il viso avvampare.
"Grazie. Anche tu sei stupenda"
"Non ti vedo convinta..." mi risponde
"È troppo corto e ho le gambe troppo lunghe e magre"
"Ma che dici?! Tu sei malata! Sei stra figa. Vedrai la faccia di Fede quando ti vedrà!"
Detto questo, mi fa infilare un paio di tacchi vertiginosi neri.
"Perfetta" scandisce lei.
Mi specchio. Il vestito mi arriva appena sotto la coscia.
"È cortissimo e lo scollo dietro è troppo...azzardato" protesto.
Sul retro, ha uno scollo abbastanza profondo con due lacci incrociati a x.
"Il tuo è già fin troppo lungo. Vedrai quelli delle altre ragazze. Se ne metti uno più lungo non ti faranno entrare" dice scoppiando a ridere.
Alla fine mi convince e compriamo entrambe i nostri vestiti con le scarpe.
Decidiamo di andare a mangiare qualcosa per merenda e tra una chiacchiera e l'altra, arrivano le cinque. Lei mi riaccompagna a casa. Devo ammettere che appena metto piede nella villetta, inizio a sentire le farfalle nello stomaco.
Mi faccio velocemente una doccia, mi metto un paio di jeans strappati, una maglia corta nera, il giubbotto di pelle e le all star bianche. Mi ritrucco da capo e poi esco soddisfatta da casa.
Per sicurezza metto in borsa lo spray al peperoncino che avevo comprato per difendermi da mio padre, qualche mese fa.
Sono agitata e preoccupata, ma ora ho l'opportunità di far vedere che persona sono diventata. Sono un pò più sicura di me, sono cambiata sia mentalmente sia fisicamente e sono pronta a farmi valere.
Raggiungo il posto dell'incontro alle sei precise.
Mentre mi avvio al centro del parco, il sole sparisce, lasciando spazio a un cielo nero.
Spero non piova.
Il luogo è abbastanza inquietante. Non vedo nessuno. Si sente solo il rumore del vento. Inizio a gridare chiedendo se ci sia qualcuno. Nessuno risponde. Abbasso lo sguardo e noto una freccia rossa con la punta verso est.
Incollata sopra trovo una busta nera. Mi chino sbuffando. Leggo il biglietto dell'anonimo:"Ci siamo. Manca poco. Segui le frecce rosse e poi sarai arrivata"
Metto via la busta e inizio a perlustrare il luogo, seguendo le frecce.
Improvvisamente le indicazioni finiscono e mi ritrovo in mezzo a un cerchio di alberi. La poca luce del sole non riesce a penetrare tra i rami degli alberi. L'atmosfera è soffocante. Non vedo niente, fino a quando delle lampadine, appese agli alberi, si illuminano, facendo svanire il buio.
Appeso ad ogni fusto di ogni albero c'è un articolo del giornalino scolastico delle superiori che parla di me o delle mie foto imbarazzanti.
Tutto risale: la sensazione di nausea che avevo quando dovevo mettere piede nella mia vecchia scuola, la paura, la tristezza, l'angoscia, l'ansia...
Inizia a girarmi la testa. Gli alberi iniziano a ruotare.
Sembra un film dell'orrore.
Mi sento soffocare, ma dopo poco riprendo il controllo di me stessa.
Mi avvicino al primo tronco dell'albero più vicino a me. Trovo una mia foto davvero ridicola, dove stavo inciampando in una sedia in classe.
È vero... Non sono la ragazza più atletica sulla faccia della terra, ma non mi sembra un buon motivo per prendermi in giro.
La osservo e rido istintivamente, poi urlo ironicamente:"Quanto è bella questa foto? Ero proprio divertente vero?"
Passo al secondo albero.
Questa volta trovo appeso un articolo del giornalino scolastico. In alto, come prima cosa c'è il titolo:"Cosa nasconde Gemma Evans sotto i suoi vestiti sfigati?"
Subito sotto c'è una foto.
Sono io in costume da bagno, in spiaggia. Ricordo bene quella foto. L'avevo mandata a Steven qualche mese dopo esserci messi insieme. Mi aveva detto che ero bellissima e perfetta così. Ovviamente mentiva, ma io ero accecata dai sentimenti che provavo per lui.
Dei cerchi rossi mettono in evidenza i punti "deboli" del mio fisico, tra cui i fianchi, le costole, il naso e i capelli.
Leggo velocemente il commento scritto in neretto in fondo:"Pensate che Gemma sia una ragazza carina? Pensate che abbia un fisico da urlo? Pensate che fisicamente sia perfetta? Dopo questa foto e questo articolo la penserete diversamente, cambierete idea. Osservate bene i capelli, le gambe, la faccia, credete ancora che sia bello avere un corpo come il suo? Secondo noi i suoi genitori non hanno neanche i soldi per darle da mangiare. Senza parlare del fatto che le sue forme sono totalmente inesistenti, ma la cosa più brutta è la parte superiore. Insomma Gemma Evans è uno scheletro vivente. È anoressica"
Ripenso a quante lacrime ho versato dopo aver letto ciò.
"Ognuno ha il proprio corpo e la propria fisicità e voglio precisare che avevo da mangiare come tutti voi, semplicemente ho la fortuna di non ingrassare. Io ora mi trovo bene nel mio corpo e ho imparato che è questo quello che conta" dico proseguendo col mio percorso.
C'è un'altra foto.
Scoppio a ridere.
Sono davanti all'istituto delle medie, forse era anche il primo giorno di scuola. Indosso un cerchietto fucsia, un giubbotto verde acqua e dei jeans chiari.
"Sembro davvero Arlecchino, ma io mi piacevo ed è questo l'importante".
Nei seguenti dieci minuti analizzo e commento gli ultimi articoli e foto.
All'ultimo albero ci sto almeno venti minuti. Leggo tutto il commento posto sotto una foto dei cantanti One Direction. Mi ricordo che adoravo letteralmente quei ragazzi. Il loro sorriso, le loro canzoni mi aiutavano sempre a tirarmi su di morale.
Lo scrittore dice:"Quali sono le canzoni contenute nell'Mp3 di Gemma Evans? Un'unica band di odiosi strampalati: One Direction. Ovviamente il suo preferito chi può essere se non il più sfigato? Harry. Sapete che lei porta sempre con sè, nel suo zaino, un quadernino dove scrive lettere ai cantanti? Povera sfigata! Perché è così... l'unica parola che può descrivere questa ragazza è <sfigata>. Ha proprio dei gusti orrendi, tanto si sa che tra poco si scioglieranno e lei cadrà in depressione, iniziando a tagliarsi e a fare la povera ragazza tumblr abbandonata da quelli che lei chiama <idoli>. Quindi chi è Gemma? Un'anoressica sfigata, che non dice mai parolacce per non essere sgarbata, che non si trucca manco sotto minaccia, che ritiene cinque ragazzi stupidi la ragione della sua felicità. Lei non ascolta la nostra musica o la musica che va di moda. No, lei sostiene una band, se così si può definire, di idioti"
"Certo. Per voi era facile usare questo argomento per ferirmi, perché in effetti ero davvero molto legata a quei ragazzi, ma la vostra era solo invidia, perché io avevo un motivo per sorridere e a voi questo dava fastidio. Odiavate vedermi felice, anche se non ho mai capito il motivo per cui mi avete presa di mira. Ero una delle tante ragazze, semplicemente andavo d'accordo con i professori, cosa che voi non sapevate fare, ero impacciata nell'ambito sportivo e ascoltavo della musica diversa dalla vostra. Non indossavo vestiti firmati come i vostri. Ho sempre odiato il mio fisico e voi lo avete capito e avete usato ciò come arma di attacco. Ma chi deve vergognarsi qui non sono io, siete voi. Io ho avuto solo la forza di essere me stessa, fino a quando non mi sono trasferita e per colpa vostra ho indossato una maschera per cercare di essere accettata. Però, grazie ai miei nuovi amici, ho capito che devo essere me stessa. Eravate gelosi del fatto che io fossi semplicemente più matura di voi!" commento.
Le luci si spengono improvvisamente, ma dopo pochissimo si riaccendono, illuminando le persone che immaginavo di incontrare.
Davanti a me ci sono Tania, Kody e Steven.
"Io sono scioccata. Tutto ciò perché? Sono andata avanti con la mia vita ed ecco chi sono diventata. Sono orgogliosa di me stessa e di quello che sono. Mi domando solo il motivo per cui mi avete trattata così"
Kody fa un passo avanti e mi guarda dritta negli occhi.
"Io e te siamo sempre stati buoni amici"
"Kody siamo sempre stati migliori amici. Quanto tempo abbiamo passato insieme? I pomeriggi passati in giardino da me a studiare, a giocare a calcio..."
"Ok, va bene. Fatto sta che hai iniziato a non andare bene ai miei amici. Eri una sfigata Gemma!"
"Ma tu sarai stato uno sfigato! Io ero me stessa e ora che so il motivo per cui mi hai voltato le spalle provo solo ribrezzo nei tuoi confronti. Giuro che mi sento una stupida ad aver pianto così tante lacrime per te. Ti vergognavi di me!"
"Si. Mi vergognavo di te, ma ora non più"
"Adesso è facile dire così"
"Ma tu sei cambiata. Insomma guardati"
"Ah si certo ora che sono cambiata ti vado bene"
"In effetti..."
"Ma vaffanculo" gli dico incredula
"E dai. Seriamente ho sbagliato. Scusami"
"Cavoli tuoi"
"Gemma! Voglio davvero almeno tornare amici"
"Io non lo so" dichiaro
"Pensaci" mi dice retrocedendo.
Steven si avvicina.
Io non ci credo. Ho il mio ex davanti.
"Ehi" mi dice
"Senti fai in fretta e spara le cazzate che devi dire per giustificarti"
"Inizio col scusarmi. Ho sbagliato ad accettare il compromesso con Tania perché solo ora mi rendo conto della ragazza che ho perso. Tania mi pagava per procurarle scoop su di te e foto. In realtà non mi sono mai pentito di quel che ho fatto, fino a quando non ti ho sentita parlare oggi. Io...non so cosa dire se non... scusa"
Annuisco.
Guardo Tania.
"Ora voglio proprio vedere cosa mi dirai"
"Vuoi la verità?" mi domanda
"Ma non lo so, fai tu"
"Premetto che in realtà tutti noi ci eravamo preparati un discorso ben diverso da quello che stiamo facendo. Comunque, il motivo per cui ho fatto quello che ho fatto in passato è che tu mi sei sempre piaciuta. Si, sono lesbica. Non lo sapeva nessuno"
Sono scioccata.
"Quando ti sei messa con Steven, ho provato un enorme senso di rabbia, così ho attuato questo piano che Steven ti ha spiegato. Quando ti ho detto di Steven e dei suoi scoop, vi siete ovviamente lasciati, ma a quel punto già non mi piacevi più. Ero accecata dalla rabbia. Tu non avevi minimamente capito le mie intenzioni con te, quindi ho anche firmato ogni articolo del giornalino, al posto che lasciare tutto in anonimo. Mi spiace davvero. So che ora non ci crederai, ma pensaci davvero. Insomma io e te siamo sempre state molto amiche, Kody era il tuo migliore amico e Steven è il tuo ex..."
"Io sono sbalordita...non pensavo...tu...e io..."
"Si" dice lei
"Scusa ma perché hai fatto tutto ciò? E come hai trovato Kody?"
"Kody l'ho conosciuto per caso in una discoteca e siamo diventati amici. Poi mi ha raccontato e mi è venuto in mente di fartela pagare. Ce l'avevo ancora con te, fino a un'ora fa. Così ho preso un treno e sono venuta qui. Ho indagato su di te e ho trovato lei..."
Una figura esce da dietro un albero.
"Oddio!" dico tappandomi la bocca.
La ragazza che ho davanti è Christy.
Tutto si ricollega.
"Ecco chi portava le lettere! Casa mia sai dov'è, conosci la password del mio armadietto ed eri con me quando ho trovato l'ultima lettera"
"Esatto. Lei ci è stata di grosso aiuto" dice Tania
"Ma perché l'hai fatto?" domando a Christy
"Perché tu ti sei presa Federico. Da quando sei arrivata lui ha occhi solo per te! Ti detesto per questo. Quando siamo insieme, parliamo sempre e solo di te. Io non esisto quasi più per lui. Quando è andato in vacanza alle Hawaii ha portato te, non me. Esce sempre con te e non con me. Mi hai sostituita"
"Scusami ma questa non era la mia intenzione. Non ne sapevo niente. Però mi sembra esagerato aver partecipato a tutto ciò solo per questo motivo. Se ne poteva tranquillamente parlare"
"Lo so... Io non pensavo tu avessi passato tutto questo inferno. Credevo fosse solo uno stupido scherzo, nessuno mi aveva avvertito che ci sarebbe stato tutto ciò" si giustifica.
"Beh successivamente mancava solo una persona. Volevo farti vergognare davanti a lui. Volevo che crollassi, che ti mettessi in ridicolo... invece è andata così, però lui è qui"
Federico.
Arriva e mi abbraccia piangendo.
"Fede" dico
"La mia piccola..." dice lui
"Senti, io sono cambia..."
"Smettila, tu sei perfetta così come sei" dichiara baciandomi
"Pensavo non mi volessi più" dico.
In risposta mi ribacia e mi stringe a sè.
"Ne parliamo un'altra volta" mi dice lui abbracciandomi.
STAI LEGGENDO
Infinity Love [COMPLETATA]
FanficGemma è un'adolescente che nasconde un triste passato e un presente frenetico. Ha una famiglia distrutta, composta da un padre alcolizzato e una madre senza carattere. Per colpa di Tania, non sa più chi sia e che cosa le piaccia fare. L'unica cosa c...