Da lontano vedo arrivare Mirko e Morena, ma con loro non c'è Federico. Immediatamente un po' di agitazione inizia a farsi largo in me.
"Fede sta arrivando. Ha incontrato un suo vecchio amico e si è fermato a parlare" mi dice Morena dando una risposta alla domanda che mi ero posta mentalmente.
Forse si è accorta della mia preoccupazione nel notare la sua assenza.
Faccio un respiro profondo e alzo gli occhi al cielo. Spero non arrivi in ritardo e desidero vederlo giungere dal fondo della piazza molto presto.
"Va bene grazie" rispondo un po' preoccupata.
Mentre aspetto il suo arrivo, vedo Benji, Candy, Christy e Cameron.
Appena si avvicinano li abbraccio tutti. Mi sono mancati così tanto!
"Finalmente ci rivediamo, anche se le circostanze non sono delle migliori..." esordisce Christy.
Le sorrido. Tutti mi fanno le condoglianze e mi ribadiscono che per qualsiasi cosa loro ci saranno sempre per me. Li ringrazio tanto e poi li guardo mentre si avviano dentro alla chiesa.
Vedo arrivare Josh. È a pezzi.
"Ciao" ci dice lui venedoci incontro.
Lo salutiamo.
Scambiamo quattro parole veloci e poi lui entra in chiesa a prendere i posti per tutti.
Purtroppo il desiderio che ho espresso dieci minuti fa non si avvera. Federico non si è ancora fatto vedere.
"Dobbiamo entrare" mi avvisa mia mamma guardando l'ingresso della cattedrale.
"Non possiamo aspettarlo" aggiunge lei alludendo al mio ragazzo.
"Fra un attimo arrivo" dico scrutando la piazza nella speranza di vedere la sua ombra comparire davanti ai miei occhi.
Mia madre annuisce.
"Non ti stupire se non verrà" continua lei prima di voltare le spalle e di andarsene.
Chiamo Federico almeno altre dieci volte e lo tempesto di messaggi, ma nulla. Non mi risponde. Lui sa quanto sia importante per me averlo accanto in questo momento. Sa che ho bisogno del suo supporto ed era a conoscenza del fatto che ci tenevo davvero tanto a salutare mio padre per l'ultima volta. Non può essere così tanto stronzo da lasciarmi sola proprio adesso. Mi aveva promesso che ci sarebbe stato! No, la storia non si sta ripetendo e lui si presenterà in chiesa fra poco, ne sono sicura!
Guardo lo schermo del telefono e noto che fra due minuti esatti inizierà la celebrazione, così osservo per un'ultima volta la piazza e poi, delusa, raggiungo mia madre.POV'S FEDE
"Federico!"
Una voce squillante richiama la mia attenzione.
Mi volto. Davanti a me vedo un ragazzo alto con i capelli biondi e gli occhi verdi.
"Richard" dico meravigliato.
"Da quanto tempo" aggiungo.
Richard era un mio amico delle medie. Eravamo molto legati, ma poi lui si è trasferito e abbiamo perso i rapporti. Io sono stato molto male per questo, ma ora rieccolo qui davanti a me. Non ci credo!
"Mamma, papà iniziate ad andare. Fra cinque minuti vi raggiungo" dico io
"Non fare tardi, va bene? Gemma non te lo perdonerebbe mai"
"Lo so. Non preoccupatevi"
Loro si prendono per mano e se ne vanno, lasciandomi col mio amico.
"Ti va di andare a bere qualcosa?" mi domanda lui
"Non ho molto tempo, ma mi piacerebbe bere una birra con te" ammetto io.
Lui sorride e insieme ci avviamo verso un bar vicino alla piazza centrale. Ci sediamo in un tavolino fuori dal locale e ordiniamo da bere. Iniziamo a parlare delle nostre vite, della scuola, della nuova città dove lui vive e dei nostri amici.
"Come mai sei tornato qui a New York? Seattle non era più di tuo gradimento? " gli domando ridendo.
"La mia ragazza voleva visitare la città" mi risponde bevendo un sorso del suo drink
"Ottima idea! Mi piacerebbe conoscerla. Dove è adesso?" chiedo incuriosito
"Abbiamo appena litigato. Ho combinato un disastro e non credo che mi perdonerà" ammette lui
"Non dire così. Non puoi avere fatto una cosa tanto grave..." dico sperando di non sbagliarmi
"Qualche mese fa l'ho tradita con quella che era la sua migliore amica. L'ha scoperto qualche ora fa e ora mi odia. Ero ubriaco, insomma, non ero in me" dice lui per giustificarsi.
Abbasso la testa. Di sicuro non sono una persona che può permettersi di giudicare.
"Un altro giro" dice il mio amico al cameriere.
Siamo già al quarto bicchiere e stiamo bevendo super alcolici, per cui la testa inizia a girarmi.
Quando ordiniamo il sesto bicchiere, mi rendo conto che è davvero molto tardi. Accendo il telefono e trovo tantissime chiamate da parte di Gemma e un sacco di messaggi suoi e di mia mamma. Devo muovermi!
"Sono in ritardo per il funerale" tento di dire, ma in reltà riesco solo a sbiascicare un <devo andare>.
Il mio amico è completamente ubriaco. Non vorrei lasciarlo da solo, ma la celebrazione dovrebbe essere iniziata già da parecchi minuti. Lo saluto e, anche se ho bevuto qualche bicchiere di troppo, decido di andare ugualmente al funerale. Quando arrivo davanti alla chiesa, mi lavo la faccia con l'acqua della fontana. Attorno a me non c'è nessuno. Sono già tutti dentro. Piano piano apro la porta della chiesa. Tutti si girano a guardami o almeno così mi sembra. Nonostante io abbia la vista offuscata, vedo Gemma seduta sulla prima panca, proprio davanti all'altare. La raggiungo anche se un po' barcollando.
Noto che un sacco di persone stanno piangendo e questo già mi fa arrabbiare. Come si fa a piangere per una persona del genere?!
"Dove sei stato?!" mi domanda Gemma sottovoce.
Nonostante l'alcol capisco immediatamente che è infuriata con me.
Non le rispondo. Non deve capire che sono ubriaco. Guardo altrove. Cerco di mantenere il controllo per tutta la cerimonia, ma quando vedo una lacrima che scivola dolcemente sul viso di Gemma non resisto piú.
"Ricordiamo Erick Evans come una brava persona, un padre amorevole e un marito premuroso" dice il prete iniziando la commemorazione
"Ma che fesserie sono mai queste?!" esclamo io alzandomi in piedi.
Tutta la chiesa mi sta guardando.
"Dai diciamo la verità. È inutile prenderci in giro! Era un uomo terribile e crudele. Ha distrutto una famiglia e non una qualsiasi, la sua famiglia. Ha tradito sua moglie, ha picchiato svariate volte sua figlia, distrutto un matrimonio e voi avete anche il coraggio di descriverlo come una valida persona e di piangere per lui?! E non dimentichiamo che è stato anche in carcere..."
Sono infuriato! Non ho parole!
Nella stanza cala il silenzio piú totale.
"Federico!" grida Gemma.
Un secondo...Cosa mi è preso? Ho detto davvero quelle cose ad alta voce?
"Muoviti. Esci da qui!" mi dice lei prendendomi sotto braccio e portandomi fuori.
"Cosa ti è preso eh?! Io avevo bisogno di te e tu cosa fai? Esci con un tuo amico e ti ubriachi?! Sapevi dell'importanza di questo momento!"
Guardo per terra.
"Per non parlare del fatto che hai detto davanti a tutti i miei amici e parenti quello che lui ha fatto a me e a mia madre ed eri al corrente della mia decisione di tenere queste cose in segreto! Sei un idiota!"
È davvero arrabbiata. Non era così furiosa nemmeno quando ha scoperto che l'avevo usata per riconquistare Alexa. Ho combinato un casino!
"Lo so Gemma e mi dispiace. Non so cosa mi sia successo..." tento di dire.
Non riesco nemmeno a osservarla negli occhi.
"Se non sei in grado di starmi vicino nel momento del bisogno e di mantenere un mio segreto, allora non possiamo stare insieme. È finita Federico"
Ricevere una pugnalata al cuore avrebbe fatto meno male.
"Non puoi essere seria" le rispondo
"Sei sempre il solito bambino immaturo di qualche mese fa! Non sei cambiato. Questo è troppo!" continua lei.
In un attimo vedo passare nella mia mente tutti gli istanti che abbiamo passato insieme.
"Non puoi lasciarmi così Gemma" la imploro io
"Si che posso farlo" esclama lei prima di voltarmi le spalle e di rientrare in chiesa.
"Sono un cretino" urlo tirando un calcio alla sedia che qualcuno aveva messo davanti all'uscita dell'edificio.
Ora sono arrabbiato con me stesso e mi odio per quello che ho fatto.
Mi siedo sul bordo della fontana e prendo in considerazione l'idea di tornare in chiesa, ma sarebbe imbarazzante. Inoltre Gemma non mi parlerebbe, non mi vorrebbe nemmeno vicino e sinceramente non ci tengo molto a sentire un prete che elogia quel fallito e a vedere parenti che versano lacrime per la sua morte. Così rimango fermo a riflettere sul mio comportamento e a pensare a una soluzione per questo disastro. Gemma era distrutta e aveva bisogno di me e io sono andato a divertirmi. Non mi perdonerà mai.
Questa volta temo di averla persa davvero...~FINE~
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Infinity Love [COMPLETATA]
Hayran KurguGemma è un'adolescente che nasconde un triste passato e un presente frenetico. Ha una famiglia distrutta, composta da un padre alcolizzato e una madre senza carattere. Per colpa di Tania, non sa più chi sia e che cosa le piaccia fare. L'unica cosa c...