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"Ehi Fede" dice la bionda con voce cantinellante.
Vista da vicino è ancora più bella di quella sera che l'ho vista baciare Fede.
Ha gli occhi azzurri cielo e indossa un paio di pantaloni neri di pelle, una giacca e una maglietta grigie e degli stivaletti. È un po' più alta di me.
"Cosa vuoi?" le chiede Federico
"Non ti stavi per baciare con quella lì, vero?"
"Gelosa?"
"Di chi? Di lei? Figurati"
Cosa cavolo sta succedendo?
"Em... scusa ma lei chi è?" chiedo a Fede
"È Alexa"
"La ragazza del ballo vero?!" domando sconvolta
Lei mi guarda di sottecchi.
"Si"
Inizio a sentire la rabbia salire dentro di me.
"Oh, Federico non te l'ha detto? Sono la sua ex"
Ok. Sono ufficialmente incazzata.
Lei si avvicina a Fede che nel frattempo si era alzato dandomi le spalle.
"Ti ricordi che cosa hai detto prima di baciarmi?" gli chiede lei con voce provocante
"Ero ubriaco"
"Si, si tutte scuse. Mi è bastato dirti un paio di cose provocanti e sei caduto ai miei piedi"
"Stai mentendo! Sei stata tu a baciarmi"
"Dettagli"
Non ci capisco più niente. Voglio solo andarmene.
"Federico tanto lo so che mi vuoi ancora"
"Forse" le risponde lui
"Forse? Stai scherzando?!" dico interrompendo la discussione dei due.
Lei se ne va compiaciuta e Fede, senza nemmeno guardarmi, si dirige dalla parte opposta.
Se ne sta andando! Non ci credo!
Sento le lacrime che mi rigano le guance. Me le asciugo e dopo aver fatto un grosso respiro, mi alzo e mi dirigo a casa.
Ma che problemi ha?! Cosa gli prende? Sono sbalordita.
"Ciao Gemma" dice mia madre appena mi vede varcare la soglia di casa
"Ciao mamma" dico sperando di non far notare la mia tristezza
"Stasera usciamo" mi dice andando in sala
"Io e te?"
"Si. Io, te, e Morena con il resto della sua famiglia"
Mi sta pigliando per i fondelli vero?!
"Scusa?!"
"Si, usciamo stasera per le otto. Passano loro"
"Io non ci vengo"
"Ma no! Vogliamo festeggiare i dieci anni del negozio di Morena"
"Vabbè. Lo farete senza di me"
"Assolutamente no"
"Senti mamma ultimamente non vado molto d'accordo con Federico"
"Ah ma questo si sapeva"
Alzo gli occhi al cielo
"Per le otto meno venti ti voglio giù" dice vedendo che stavo per salire le scale.
Mormoro un silenzioso e disperato "ok" e inizio a salire le scale.
Ora sono le cinque e, calcolando che Federico non mi manderà i compiti, inizio a fare gli esercizi di latino.

Ti avevo detto di non frequentarlo
Ah ciao coscienza. Esisti ancora?
Ancora per poco. L'ultima cosa che voglio dirti prima di sparire è: non ti fidare di quel ragazzo

Lascio perdere la mia voce interiore e continuo a fare i compiti, fino a quando non mi arriva un messaggio.
Mi alzo dalla scrivania e vado a prendere il telefono che ho lasciato sul comodino. È Fede.
Il messaggio dice:"Vieni stasera?"
"Se fosse per me no" rispondo sentendo le lacrime che mi bagnano gli occhi.
"Lo prendo come un si" scrive lui.
Sono incazzata e lascio cadere così la conversazione.
Verso le sette mi preparo. Scarto immediatamente l'idea di mettere un vestito, ma sapendo che sicuramente non saremmo andati in un fast food, decido di mettermi un paio di jeans strappati neri e l'unica maglia bianca che ho: è una camicetta, non troppo lunga, che mi copre praticamente tutta a parte davanti, dove c'è una scollatura.
Ovviamente mi metto le mie all star in tinta alla maglietta.
Mi trucco contro voglia. Metto del fondotinta, un po' di mascara e un rossetto rosso.
Scendo le scale e mi infilo il giubbotto nero di pelle.
"Sei pronta?" grida mia mamma dal piano di sopra
"Prendo il telefono e ci sono"
"Ok. Scendo tra due minuti"
Mi guardo per l'ultima volta allo specchio e poi apro la porta per andare in giardino.
Due minuti dopo mi raggiunge mia mamma.
"Come sto?" mi chiede agitata
"Benissimo"
Indossa un abito che arriva appena sotto il ginocchio, color blu cina e un paio di tacchi neri.
"Potevi metterti un vestito" mi dice osservandomi
"Non ci penso minimamente"
Vedo la macchina del signor Rossi arrivare e la mia rabbia inizia a salire.
"Dovresti fare la patente" dico in tono acido a mia mamma.
Lei non mi sente. È troppo impegnata a controllare se il suo abito ha qualche piega.
"Ciao" dice Morena facendo cenno a mia mamma di entrare in auto
"Mi metto io dietro a controllare quei due" dice Morena mettendosi a ridere e lanciando degli sguardi a suo figlio.
Apre la portiera posteriore.
Federico è appoggiato con la testa al finestrino. Ha lo sguardo spento. Appena mi vede tenta di sorridermi, ma io giro la faccia altrove.
"Prego Gemma- mi dice Morena- mettiti pure vicino al tuo amico"
Lo guardo e sbuffo. Entro in auto e mi siedo. Durante il viaggio noi due stiamo in silenzio, al contrario degli altri che parlano di pettegolezzi avvenuti al lavoro.
Quando il padre di Federico prende un dosso, io rischio di cadere sopra a Fede, ma appena sento che mi sto avvicinando troppo, mi sistemo e faccio finta di niente. Il tragitto dura quaranta minuti.
Appena arriviamo nel parcheggio, non vedo l'ora di scendere da quella macchina e di allontanarmi da quell'odiosa persona. Il ristorante è bellissimo e per fortuna non è neanche troppo chic. Il cameriere ci accompagna al tavolo. Ovviamente mi tocca sedermi vicino a Federico!
Ordiniamo la cena.
"Lei cosa vuole?" mi chiede il cameriere sorridendomi
"Una tagliata"
"Ok"
Si prende un po' di tempo per segnare la mia ordinazione e mi sbircia da sopra il blocchetto.
"Em.. dovrei ordinare anche io" brontola Federico rivolto al cameriere
"Si certo" risponde lui imbarazzato
"Prendo la sua stessa cosa" gli dice guardandomi
"Va bene"
Ma che gli prende?!
Noi due non spiaccichiamo parola fino a quando il cameriere non ci porta la cena e allora a quel punto Fede mi rivolge la sua attenzione:"Perché non ti sei messa quel vestito? Si quello nero, scollato con le calze a rete..."
Fede sta guardando il cameriere che mi sta fissando. Io sono in imbarazzo per cui faccio finta di niente.
"Em... scusate torno tra poco" dice l'uomo.
Fede scoppia a ridere e io lo guardo male.
"Sei perfido" gli dico
"Scherzi? Quello lì ti guardava la scollatura!"
"E se anche fosse?"
"Mi prendi in giro?"
"No perché?"
"Ma oggi..." dice abbassando lo sguardo
"Oggi non è successo niente" dico mezza incazzata.
Inizio a mangiare. Fede fa lo stesso.
"Tutto bene fra voi due?" chiede Morena
"Mamma smettila!" dice Federico praticamente urlando
"Ok, ok. Va bene" esordisce girandosi e continuando a parlare con mia mamma e Mirko, il papà di Federico.
Fede indossa una camicia bianca e un paio di jeans strappati. Il suo ciuffo è perfettamente sistemato con il gel.
Finiamo di mangiare e poi il cameriere torna per portare via i piatti.
"Sei proprio carina stesera" dice Fede ridendo sotto i baffi.
Mormoro un vaffanculo e poi sposto lo sguardo altrove. Non vorrei essere al posto del cameriere!
"Io e Gemma andiamo a fare un giro" dichiara poi Federico alzandosi
"Em.. anche no" gli dico
"Si invece, dobbiamo parlare"
L'attenzione è su di noi e io sono in imbarazzo. Che serata di merda!
"Massì dai. Andate fuori a prendere una boccata d'aria" dice Mirko.
Vedo mia mamma che con lo sguardo mi vieta di alzarmi, ma nonostante ciò non le do retta e mi avvio all'uscita seguita da Federico.
"Allora?" chiedo mentre iniziamo ad uscire dal giardino del ristorante
"Allora..." inizia lui
"Chi era quella?!" dico ripensando a quella ragazza
"Una mia amica..."
"Amica? Sei sicuro?!"
"Ex, è la mia ex"
Quando cerco di guardarlo negli occhi, lui devia il mio sguardo.
"Ora ti racconto" mi dice mentre continuamo a camminare per il paese.
Anzi ora che ci penso bene, non so nemmeno in quale paese siamo.
"Lei è Alexa. Ti ricordi la sera del ballo?"
"Quale? Quella dove hai baciato questa Alexa? Come dimenticare..."
"Si...em...ecco, quella sera ti devo confessare che non ero proprio sobrio..."
"Un attimo. Quindi tu eri ubriaco e mi hai anche riportato a casa in macchina?! Io pensavo che quella stesse mentendo"
"Si, l'ho detto anche oggi... Quando sei andata in bagno, ho bevuto altri due bicchieri. Ammetto di aver sbagliato, ma ero agitato e pensavo che l'alcol mi aiutasse..."
"L'alcol non è la risposta a tutto"
"Ok hai ragione, ma fatto sta che Alexa mi è passata davanti, mi si è struciata addosso e..."
"I particolari di questa scena puoi anche tralasciarli"
"Ok, ok. La sbronza non ha giocato a mio favore ed è successo quel che è successo. Però quando ti ho vista arrivare, mi sono sentito mancare, per non parlare di quando ti ho vista piangere. Però posso giurarti che, appena sei apparsa davanti a me, sono tornato lucido"
"E perché ieri si è presentata al parco?"
"Perché pensa che io sia attratto di nuovo da lei, ma credimi, non è così. Puoi perdonarmi?" mi chiede facendo la faccia da cucciolo
"Va bene, va bene, ma non fare quella faccia"
Suona il suo telefono e lui risponde.
"Si. Ok. Va bene. Si arriviamo"
"Dobbiamo tornare indietro" mi dice chiudendo la chiamata.
Annuisco.
Ci incamminiamo e io inizio a sbadigliare.
"Hai sonno?" mi chiede abbracciandomi, ma senza smettere di camminare
Annuisco.
"Ma a che ora vai a letto la sera?" mi chiede
"Devo essere sincera?"
"Certo"
"Allora scoppierai a ridere" dico guardandolo
"Dai prometto di non ridere"
"Di solito per le dieci e mezza"
Lui sorride.
"Lo sapevo! Vedi, in questi momenti esce la vera Gemma" mi dice
"Tu non la conosci"
"Perché tu non me la fai conoscere"
Ormai siamo davanti alla macchina.
"Ciao ragazzi" ci saluta mia madre
"Ciao mamma"
"Tutto bene?" ci chiede Morena
"Si ora si" dice Fede stringendomi.
Io sorrido.
"Dai salite che fa freddo" ci propone Mirko che è già seduto in macchina.
Fede sale e subito dopo faccio lo stesso anche io, seguita da Morena.
Federico mi fa appoggiare la testa sulla sua spalla e vedo dallo specchietto la faccia di disapprovazione di mia madre. La ignoro, come sempre quando mi lancia questo tipo di sguardi.
In mezz'ora arriviamo davanti a casa mia. Saluto tutti e abbraccio Fede.
Si, penso di averlo perdonato. D'altronde non è colpa sua se quella lì lo perseguita. Certo avrebbe potuto evitare di ubriacarsi e di baciarla, ma per quello l'avevo ormai perdonato tempo fa.
Mi metto il pigiama, mi strucco e mi infilo nel letto.

Ora sono all'entrata della palestra. Entro nello spogliatoio femminile e vedo Fede che, dalla porta, mi fa segno di avvicinarmi.
"Cosa c'è?" gli chiedo
"Dopo ti devo dire una cosa"
"Bella o brutta?"
"Dipende..."
"Dimmela ora"
"No. Prima mettiti i pantaloncini"
Gli tiro un pugno sul braccio .
"Un'ultima domanda: sono tanto corti?" mi chiede ridendo.
Gli volto le spalle e me ne vado. Mi cambio la maglietta e mi metto una canottiera, poi mi infilo i pantaloncini e le scarpe. Onestamente mi sento molto a disagio. Mi faccio la coda e raggiungo il campo. Fede, quando mi vede, fischia e mi dice: "Sei uno schianto"
"No, non è vero"
"Si invece"
"Sai, la vecchia Gemma non avrebbe mai messo queste cose per fare palestra" dico indicando la canottiera e i pantaloncini
"Beh, allora in questo caso, mi piace questa Gemma. Ho fatto bene stamattina a dirti di portarli"
È pazzo lo so.
Stamattina mi ha chiamato e mi ha praticamente obbligata a mettermi queste cose. Sfortunatamente li avevo comprati per andare al mare, per cui li ho dovuti mettere.
"Se, se adesso vedrai le mie abilità in campo" dico ridendo
"Forza iniziate a fare dieci giri di corsa" dice la prof.
Inizio a correre e, Christy e Fede, mi si affiancano.
"Allora? Fra voi due?" chiede Christy indicandoci
"Stiamo insieme" dice Fede.
Il cuore mi si ferma. L'ha detto davvero? Rallento. Oddio sentirglielo dire è così... così bello.
"Sei già stanca?" mi chiede Fede ridacchiando.
Rinizio a correre e Christy mi tira una gomitata.
Dopo aver fatto i dieci giri del campo, sono esausta, infatti appena dopo aver "tagliato il traguardo" mi siedo per terra e i miei due amici mi imitano.
"Un secondo. Ma dov'è Benji?" chiede Christy
"Stava male. Aveva la febbre" dice Fede.
Io mi sto ancora riprendendo dalla corsa.
"Penso che vi siate riposati abbastanza" dice la prof
"Si sbaglia" sussurro a Fede.
Lui si alza e mi porge la mano. Io la afferro e mi alzo.
"Odio ginnastica!" bisbiglio ai due
"Si e odi anche la matematica" dice Fede.
Alzo gli occhi al cielo e lui ride.
"Ora Christy e Genette fate due squadre" chiede la prof.
Genette sceglie prima Fede e, quando mancano tre persone, chiama anche me. Per me è un'abitudine essere scelta per ultima...
"Vedrai che un giorno sarai la preferenza di tutti" mi dice Fede facendomi l'occhiolino
"Tranquillo. Non è una novità per me"
"Bene. Ora la squadra di Christy si metterà alla rete e farà dei palleggi, mentre l'altra farà dei tiri a canestro"
Ci avviamo sotto il canestro e Fede mi passa una palla.
"Stai scherzando?" gli chiedo guardando prima la palla e poi il canestro
"No. Dai è facile. Prova"
Provo a tirare a canestro e, come previsto, fallisco.
"Guarda me" mi dice e lui ovviamente riesce nell'impresa
"Prova a piegare così il gomito"
Ci provo e riprovo, ma senza riuscire.
"Vebbè ti insegneró" mi dice
"Ok. Ora scambiatevi" annuncia la prof
"Bene. Dalla padella alla brace" dico
"Stiamo in coppia?" chiede Fede
"Ok"
Iniziamo a palleggiare e stranamente riesco abbastanza bene.
"Ecco brava. Vedi che sei capace?" dice sorridendomi
"Insomma..."
Dopo mezz'ora la lezione finisce e ci avviamo agli spogliatoi.
"I pantaloncini ti stanno benissimo" mi dice Fede tirandomi una pacca sul sedere
"Tieni le mani a posto" gli dico ridendo.
Mi cambio e sciolgo i capelli per poi pettinarmeli.
"Sono esausta" dico a Christy
"In effetti non è proprio il tuo ambito lo sport"
"Lo so" dico sbuffando
"Ma si dai, in fondo non è importante ginnastica" mi dice assicurandosi di non essere sentita dalla prof
"Vieni" mi dice Fede prendendomi per la mano
"Andiamo a prendere qualcosa da mangiare e poi andiamo in giardino a sederci" mi propone.
Ora è il momento dell'intervallo così posso riposarmi un po'.
Prendiamo da mangiare e poi faccio la fila per comprare il cappuccino e Fede, vedendolo, scoppia a ridere e scuote la testa.
Ci avviamo nel retro della scuola.
"Vieni. Sediamoci qui" dice indicando la panchina dove avevamo parlato quando Fede aveva scoperto quello che faceva mio padre
"Sai io la considero la nostra panchina" mi dice bisbigliando al mio orecchio
"Allora sarà la nostra panchina"
"Senti ho una cosa da dirti"
"Dimmi. Mi stai facendo preoccupare"
"Ma no dai. I miei hanno proposto a tua mamma di venire nella nostra villa che abbiamo al mare"
"Wow" dico meravigliata
"Si. Ma ci sarebbe un problema"
"Cioè?" chiedo
"Tua mamma non è convinta"
"Ah..."
"Solo che io voglio davvero passare le vacanze con te. Partiremmo il ventisei e torneremmo il cinque gennaio"
"Quindi tu vuoi che io venga al mare con te?"
"Ovvio Gemma che domande! Dobbiamo solo convincere tua mamma, anche se non ho capito il motivo per cui non vuole venire"
Io lo so... Cavolo che bello che sarebbe però.
"Se vuoi stasera gliene parlo e cercherò di convincerla"
"Ok. Ci conto"

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