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La lezione di matematica inizia, ma nonostante vada male in questa materia, non riesco a prestare attenzione alla spiegazione del prof anche se ne ho davvero bisogno.
Perché si comporta così?
"Signorina Evans mi dica il risultato della seconda espressione"
Una voce maschile mi risveglia dai miei pensieri.
Apro velocemente il quaderno e cerco i compiti che c'erano per casa.
"Ha fatto i compiti?" mi chiede il prof
"Certo. Il risultato è quindici"

È ovvio che faccio i compiti. Non ho mai saltato un esercizio in vita mia. Come gli viene in mente?
Sai... vista da fuori non sembri una ragazza modello...

La lezione si conclude, prendo il libro di Fede che stamattina mi ha prestato e mi avvio al mio armadietto.
Vedo con la coda dell'occhio i miei amici avvicinarsi.
"Ehi!" dice Benji salutandomi
"Ciao. Ah Fede tieni il tuo libro"dico lanciandoglielo.
Lui lo prende al volo.
"Ci vediamo domani" dice Benji avviandosi all'uscita e solo in un secondo momento vedo che se n'è andato per parlare con Candy.
"Devo scappare anche io... Cameron mi ha invitata a mangiare un hamburger con lui" dice Christy abbracciandomi e poi aggiunge:"Ciao Fede"
Lui la saluta con un cenno della mano.
"Bene, bene... " interviene Fede con un sorriso pervertito sul viso e io non posso fare a meno di sorridere
"Cosa vuoi?" gli chiedo
"Ora vieni a casa mia e ordiniamo una pizza"
"Uno: sono ancora arrabbiata con te perché mi hai fatto perdere le lezioni e due: devo tornare a casa mia"
"Uno: non mi importa e due: non torni in quella casa"
"Sei irrecuperabile "
"Allora vieni da me?" mi chiede con un sorriso a trentadue denti
"Si" dico sbuffando, ma con il sorriso sulle labbra.
Metto gli ultimi quaderni nell'armadietto e usciamo dall'edificio.
Saliamo in macchina e Fede accende la radio.
In dieci minuti siamo davanti a casa sua e lui parcheggia l'auto nera in garage.
"Ma che cosa è successo?" dico entrando in casa
"Pensa che ieri sera era messo peggio"
Il soggiorno è pieno di cocci di vasi rotti e pezzi di bottiglie in frantumi. Per non parlare della dispensa ribaltata e dei cuscini strappati. Questa stanza è un disastro.
"Sai, ieri eri talmente tanto stravolta e stamattina talmente tanto arrabbiata che non te ne sei accorta"
Annuisco semplicemente.
E poi lui continua:"I miei aspettano che io metta in ordine... Non hanno ancora capito che è una battaglia persa" dice ridendo nervosamente.
Ordiniamo le pizze.
"Certo che hai proprio fantasia con i gusti delle pizze" dice ridendo e io gli tiro un pugno sul braccio. Non è colpa mia se mi piace solo la margherita...
Dopo venti minuti di pure risate e prese in giro, suona il citofono e sobbalzo.
"Ehi cosa c'è?" mi chiede Fede
"Niente" mento
"Appena hai sentito il campanello hai sussultato... " mi dice sfiorandomi la mano
"Dai vai a prendere le pizze" lo incoraggio
"Va bene vado, ma non pensare che finisca qui" dice attraversando il salotto, facendo attenzione a non pestare i cocci.
"Bene. Ora ci sediamo e rispondi alla mia domanda" mi dice sedendosi al tavolo della cucina.
Io lo imito. Dopo averlo ringraziato per avermi offerto la pizza, iniziamo a mangiare. È davvero buona!
"Su coraggio... " mi sprona
Faccio un respiro profondo...

...e taci... Inventati una bugia. Coraggio l'hai già fatto altre mille volte!

"È da tutto il giorno che ho paura di tornare a casa... Ma non è importante. Parliamo d'altro"
"Eh no carina... Non mi stai dicendo la verità" dice fissandomi attentamente. Abbasso lo sguardo.
"Vabbè me lo dirai un'altra volta..." dice mettendomi due dita sotto il mento per farmi alzare lo sguardo.
Finiamo di mangiare in silenzio.
"Ora cosa preferisci fare? Guardare un film o parlare?" mi chiede sedendosi sul divano
"Ora puliamo il caos che hai fatto"
"Nemmeno morto"
"Muoviti o torno a casa mia" dico mettendo il finto broncio
"Eh va bene - dice sbuffando- da dove partiamo?"
"Dai cocci"
Ci armiamo di scope e palette e iniziamo a ripulire.
Fede mi allontana quando tento di aiutarlo a tirar su la dispensa.
"Ahi!" dico a bassa voce, ma non abbastanza, visto che Fede se ne accorge.
"Cosa ti sei fatta?" mi chiede venendo verso di me
"Niente di grave" dico cercando di togliere la scheggia di vetro che mi si è infilata sotto pelle.
"Vieni" mi dice e io lo seguo al piano di sopra.
Mi fa mettere il dito sotto l'acqua fredda e poi prende un cerotto.
"Dammi faccio da sola" dico facendogli un sorrisetto
"Ah già dimenticavo, sei una giovane donna indipendente" dice ridendo e facendomi il solletico.
Mi metto a ridere.
"Non pensare di riuscire a distrarmi! Dai che abbiamo ancora molto lavoro da fare" dico spingendolo fuori dalla stanza.
Per un'altra mezz'ora continuamo a ripulire il soggiorno e rimettiamo i piatti nuovi, comprati dai genitori di Fede, nella dispensa.
"Sono esausta" dichiaro buttandomi letteralmente sul divano.
Fede mi raggiunge.
"Guarda" dice passandomi il mio telefono.
Leggo il messaggio che appare sullo schermo. Mio padre. Me ne ero dimenticata.
Leggo ad alta voce: "Ti ho dato a disposizione tutto il tempo. Ora vengo a casa sua. Perché è lì che sei vero?!"
Fede mi gurda e dopo parecchi minuti che passa a fissarmi, mi chiede cosa ho intenzione di fare, ma prima che possa rispondere la porta si spalanca e io mi sento morire.
"Sono a casa! Ciao Gemma" dice Morena venendomi ad abbracciare.
Mi sento sollevata e vado a ricambiare l'abbraccio.
"Me ne stavo giusto andando" dico con la paura nella voce
"No, non è vero" risponde Federico ancora seduto sul divano
"Mentre decidete come passare la serata - dice ridendo- devo fare i complimenti a te - dice indicando Fede - o a lei?" chiede guardandomi
"Falli pure a lei. Io non ho mosso un dito" dice il biondino
"Veramente... " tento di dire, ma vengo interrotta dal suono del campanello e per la terza volta rischio di svenire.
Fede si alza di colpo e mi urla: "Muoviti sali in camera e...che ne so... nasconditi"
"No Fede! Non posso! Per favore apri la porta" dico disperata
"Non ci penso minimamente!"
"Non so cosa sia successo, ma per favore Fede fai come ti dice lei" dice Morena, che fino a questo momento era stata in un angolino ad osservarci. Devo sembrarle patetica!
Il campanello suona ancora.
"Uff!" dice Fede andando ad aprire la porta
"Gemma a casa, ora!" sbraita mio padre entrando con passo decido in salotto.
Annuisco e mi avvicino all'uomo che fra poco mi umilierà.
"Non sei obbligata ad andare con lui!" grida Fede avvicinandosi
"Lascia stare" lo ammonisco
"Almeno quando torni a casa fammi sapere qualcosa... " mi bisbiglia all'orecchio.
Mio padre è viola dalla rabbia. Lo odio.
"Scusa Morena per il disturbo" dico uscendo in giardino.
Federico rimane sulla soglia e mi osserva mentre mi allontano dalla casa. L'aria è fredda e io ho solo una felpa. Salgo in macchina e accendo il riscaldamento.
"Sai vero cosa ti succederà ora?" mi chiede l'uomo che sta al volante
"Si papà lo so. Sono anni che mi picchi. Ma sai qual è la differenza? Io sono cresciuta e posso giurarti che non finirà così"
"Ora mi minacci anche!"
La vena del suo collo si fa più evidente e non è un buon segno.
Davanti a casa inizio davvero a morire di paura, ma mi faccio coraggio ed entro nella villetta.
"Mamma?" chiamo piano, come una bambina piccola impaurita
"Ciao, come stai?!" mi chiede arrabbiata.
Noto un piccolo graffio sulla sua guancia destra, ma decido di non preoccuparmi, dal momento che ho altri problemi da risolvere.
"Siediti e parliamo!" ordina mio padre in tono minaccioso indicando il tavolo della cucina. Obbedisco.
"Cosa cavolo ti passa per il cervello?!" continua quell'uomo
"Voi non capite. Non potete capire!"

Umilia tuo padre! Ora!

"Dicci: cosa non capiamo?" chiede mia madre
"Prima la storia con Tania, ora sono stata catapultata in una nuova realtà! Non ho amici, non conosco nessuno!"
"Ah giusto! Christy, Benji e non dimentichiamoci di quel Federico, non sono tuoi amici, vero?" dice in tono sarcastico mio padre
"Visto? Non capite, non capisci" dico indicandoli.
Esco dalla cucina e vado in camera infuriata.
Odio tutti. Non vedo l'ora di andarmene di casa. Lontano da loro.  Rinizio a piangere.
Vorrei poter tornare al momento in cui sorridevo sempre. Da bambina, quando bastava un abbraccio e tutto passava. Già, un abbraccio. Un abbraccio dalla persona giusta, quella che non mi abbandonerebbe mai.

Infinity Love [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora