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Ora mi trovo davanti a casa mia. La giornata è andata abbastanza bene, ma devo farmi coraggio e dire a mia mamma che io voglio andare al mare con la famiglia di Fede.
"Ciao" esclamo entrando
"Ciao. A scuola tutto bene?" chiede mia mamma raggiungendomi all'ingresso
"A parte ginnastica tutto bene" dico ridendo
"Meno male che allora il corso è iniziato più tardi"
"Già"
"Oggi vado a lavorare per le tre. Ho fatto la pasta"
"Ok. Va bene"
Ci mettiamo a tavola e iniziamo a mangiare
"Mamma devo parlarti di una cosa"
dico mentre mi preparo a una conversazione un po' scomoda
"Si dimmi" mi dice lei in tono tranquillo
"Oggi Fede mi ha detto che ci hanno invitato a passare una parte delle vacanze invernali nella loro casa al mare"
"Si esatto"
"Ecco. Però so anche che tu non vuoi"
"Vero"
"E so anche il perché"
"Quindi saprai già che non ci andremo"
"Semmai tu non ci andrai. Senti mamma, io non capisco perché non puoi provare a fidarti di Federico. È vero, non è il classico ragazzo mocassini e maglioncino, ma a me piace così com'è"
"Ascoltami. Prima avevi una relazione con Steven..."
"Per favore, non ricordarmelo"
"Che ti piaccia o no, quello che è successo nell'altra parte della città fa parte della tua vita e non potrai più cambiarla"
"Lo so mamma, ma so anche che non potrai evitarmi di vedere e stare con Federico. Ora che mio padre non c'è più, pensavo di riuscire a vivere una vita tranquilla, ma ogni giorno mi mettete davanti un ostacolo nuovo da superare e non ce la faccio più"
"Su questo hai ragione. Io non ti impediró di vederlo, ma voglio che tu sappia che io non approvo la tua relazione con Federico"
"Ma perché non possiamo iniziare una nuova vita, io e te? Dimentichiamoci di quello che è successo prima. Ora possiamo essere libere, senza mio padre, almeno per un po'. Perché non coltivi la tua amicizia con Mirko e Morena?"
"Va bene, hai ragione. Devo rifarmi una vita, con nuove persone e provare a lasciare da parte tuo padre Erick. Chiamerò i Rossi e li dirò che andremo con loro. Però ricorda: la storia si sta ripetendo"
Si alza ed esce dalla cucina, dirigendosi verso la sua bicicletta. Penso che dovrei fare l'esame per la patente, ma ho l'impressione che sarei un pericolo pubblico al volante.
Finisco di mangiare mentre continua a girarmi per la testa l'ultima frase che ha pronunciato mia mamma. La storia si sta ripetendo, la storia si sta ripetendo.
È vero, Fede ed Erick sono fisicamente simili. Tutti e due hanno molti tatuaggi, hanno i capelli biondi e gli occhi azzurri. Hanno entrambi un carattere molto forte, ma questo non vuol dire niente.
Decido di chiamare Fede per dargli la bella notizia.
"Pronto?" dice lui con voce annoiata
"Ciao sono Gemma"
"Dimmi"
"Em... ecco... mia mamma ha accettato di venire in vacanza con voi..."
Lascio la frase in sospeso.
"Ok va bene. Sono felice" dice, però con voce velata di tristezza
"Fede. Ma tutto bene?"
"Si, si. Però hanno messo online il voto del test di matematica..."
"Ah e com'è andato?"
Ridacchia un po' e poi mi risponde: "Bene, ovviamente"
"Sei il solito presuntuoso" dico ridendo e anche lui si unisce alla mia risata
"Non sei preoccupata per il voto?"
"No. Tanto so già che è andato male"
"No dai, non dire così..."
"Vedrai"
"Vabbè torno a guardare un film. Ci vediamo domani"
"Ok, a domani" dico chiudendo la telefonata.
Mi è sembrato strano...
Vado sul sito a vedere il voto, e ovviamente, è bassissimo. Insufficiente. Chiudo il computer. Io la matematica proprio non la capisco!
Mi rassegno e inizio a eseguire i compiti che ho da fare per domani.

Ormai è mattina e mi sto preparando per andare a scuola. Stranamente sono in perfetto orario e riesco anche a truccarmi decentemente. Ok, sto mentendo. Solo che non voglio andare a scuola! Non mi va di ricevere quel test...
Ogni volta che vedo un brutto voto in matematica mi sento una frana. Chissà poi cosa penseranno di me quelli che vanno veramente bene in questa materia...
Contro voglia mi avvio all'istituto, ma anche se sono in ritardo rispetto al solito, cammino lentamente, come per rimandare il momento della consegna.
Entro in aula e un secondo dopo suona la campanella. Fede arriva, seguito da Benji.
"Ciao ragazzi" dico cercando di sorridere
"Com'è andato il test?" mi chiede Benji.
Abbasso gli occhi e vedo Fede che lo fulmina con lo sguardo.
"Em... domanda sbagliata?" domanda subito lui imbarazzato.
Il prof fa il suo ingresso in aula e la prima cosa che dice è:"Ho corretto i test e alcuni di voi sono andati male"
Mi siedo in un banco in fondo alla classe, seguita da Fede.
Il prof inizia a chiamarci per ritirare il test.
"Evans" dice sollevando un sopracciglio.
Mi alzo e ritiro il compito. Ecco un'altra insufficienza da aggiungere alla collezione.
Sono delusa...
Federico torna al posto e nasconde il test nello zaino.
"È andato così male?" chiedo girando il mio foglio in modo che non si veda il mio voto
"Nah..." dice e poi mi abbraccia
"Allora- esclama il prof, facendo staccare Fede da me- siccome, evidentemente alcuni di voi non hanno capito l'argomento, vi dirò con chi fare ripetizioni. Ovviamente metterò i più bravi con quelle persone che non sono riuscite a prendere un bel voto" prende fiato e poi inizia a scrutare la classe.
"Vediamo. Antony aiuterà Adele, James darà una mano a Paul, Ray con Simon, e infine direi, Gemma con Federico. Ho notato che fra di voi c'è una buona intesa. Vero signorino Rossi?"
Io so per certo di essere diventata bordeaux.
"Ma si faccia gli affari suoi!" gli risponde Federico.
Gli tiro una gomitata, ma il prof si gira e inizia la lezione, lezione che io, ovviamente, non capisco. Finite le ore successive, dove non è successo granché, mi avvio all'armadietto.
"Ehi" dice Christy
"Ciao" rispondo con la vivacità di un bradipo assonnato
"Giornata storta?" chiede
"Già"
"C'entra Federico?"
"No, no"
"Ah ok. Sai di solito quando stai male è per colpa sua..."
"Ma va..." dico alzando gli occhi al cielo
"Ora vado a casa. Buone ripetizioni" dice facendomi l'occhiolino.
Oddio si raccontano proprio tutto quei due!
"Ciao piccola" dice Fede guardandosi alle spalle.
C'è Alexa e davvero in questo momento non voglio altri problemi.
"Possiamo andarcene?" gli chiedo
"Ma no dai..." mi risponde
"Senti non è giornata e io non voglio altri problemi con quella"
"Ah chi lei?" chiede "non l'avevo nemmeno vista..."
"Smettila. Almeno non fare lo scemo" dico chiudendo l'anta dell'armadietto e andando al portone dell'uscita
"Va bene, va bene la smetto. Volevo solo vedere la tua reazione" mi dice
"Ma vaffanculo. Senti non è un buon momento. Pensavo di avertelo già detto!"
Lui ride. Mi sto incazzando.
"Quando facciamo <ripetizioni>?" mi chiede
"Uno: io se faccio ripetizioni voglio farle davvero e due: io non voglio farle con te, se sei di questo umore"
"Ok, ok. Hai ragione. Faremo veramente esercizio"
"Così va meglio"
"Possiamo fare oggi pomeriggio?"
"Va bene. Mangio e poi vengo da te"
"No, vieni a mangiare da me"
"No, grazie" dico mentre attraversiamo la strada
"Ma dai. Vieni da me e poi facciamo ripetizioni"
"Non penso sia una buona idea..."
"Perché? A tua mamma non va bene se mangiamo della pastasciutta insieme?"
"Non lo so..."
"Gemma. Noi stiamo insieme. Possiamo mangiare quella dannata pasta insieme?"
"Ok va bene..." rispondo sbuffando.
Mi prende per mano e ci avviamo a casa sua.
Fede apre la porta di casa e poi entriamo.
"Federico Rossi, c'è qualcosa di diverso nel salotto..." dico osservando la stanza.
Poi continuo:"Queste non sono le cose che abbiamo messo io e te un po' di tempo fa..."
"Em... si hai ragione"
"Che fine hanno fatto?"
"Diciamo che si sono rotte..."
"Diciamo che la hai rotte" lo correggo io scocciata
"Già" dice lui passandosi una mano nel ciuffo, evidentemente imbarazzato
"E questa volta che cosa ha scatenato la tua rabbia?"
"Niente... Dai mangiamo" dice distogliendo lo sguardo
"Va bene. Ma non finisce qui"
"Non ho voglia di cucinare. Ordiniamo la pizza" esclama lui cambiando argomento
"Allora come la vuoi?" chiede facendo il numero di telefono della pizzeria
"Che domande... margherita"
"Ovvio. Anche io cosa ti chiedo?" dice ridendo
Ordiniamo le pizze.
"Nel frattempo guardiamo un film?" mi chiede Fede facendomi segno di avvicinarmi
"Em... ok"
"So già cosa stai pensando. Dopo faremo matematica"
"Uff" dico mettendo il finto broncio.
Lui mi tocca il naso e poi mi dice:"Sei così bella quando fai il broncio"
Mi metto a ridere e lui mi abbraccia.
"Allora che film guardiamo?"
"Quello che vuoi tu" mi dice passandomi il telecomando.
Faccio scorrere i canali e mi fermo quando penso di aver trovato un film adatto. Fede mi stringe più forte a sè...
Mi coccola sul divano. È una sensazione bellissima.
In realtà non presto molta attenzione a ciò che la televisionesta trasmettendo. Fede inizia a farmi i grattini e a me viene subito la pelle d'oca, ma lui smette non appena sente il citofono.
"Sono arrivate le pizze" dichiara euforico.
Io mi alzo e mi avvio in cucina.
"Ecco" dice appoggiando i cartoni sul tavolo e prendendo piatti e bicchieri.
Iniziamo a mangiare.
"Com'era il film?" chiede mentre versa la coca cola nei bicchieri
"Em... bello" dico inventando.
In realtà non so nemmeno di che cosa parlasse.
"E ti è piaciuta la parte in cui l'alieno cattura la protagonista?"
"Si, certo" dico incerta
"Guarda che lo so che non stavi attenta al film. Non c'era nessun alieno, ma tu non puoi saperlo, visto che eri troppo distratta da me" dice e io divento tutta rossa.
Cerco di nascondere l'imbarazzo, ma fallisco.
"Ho sentito che appena ti ho sfiorato hai sussultato"
Ora è dietro di me.
"Dai Fede... La pizza si raffredda" dico prendendo tempo.
Lui ritorna a sedersi e iniziamo seriamente a gustarci il nostro pranzo.
Lui tenta di guardarmi negli occhi, ma io mangio tenendo la testa bassa. Dopo questo pranzo imbarazzante, sparecchiamo e una volta finito, Fede esclama:"So che ti piacerebbe che io continuassi a farti i grattini, ma sfortunatamente è ora di fare matematica, ammesso che tu non voglia rimandare le ripetizioni..." dice con il suo solito sorriso brillante.
Inizio a pensare che non sia stata una buona idea accettare di fare le ripetizioni con lui.
"Questo è quello che vorresti tu, ma io voglio seriamente fare solo matematica" dico prendendo lo zaino che avevo lasciato all'ingresso.
"Ok. Allora andiamo in camera mia, perché io devo cercare il mio libro"
Bene. Andiamo di male in peggio...
Saliamo al piano di sopra e ci dirigiamo nella sua camera. Io mi siedo sulla sedia della scrivania, mentre Fede inizia ad aprire gli armadi alla ricerca del suo libro.
"Perché non porti i libri a scuola?" chiedo dopo dieci minuti
"Perché non mi servono. Non mi interessano le lezioni"
"Non ti capisco, ma mi adeguo. Se vuoi usiamo solo il mio"
"Va bene. Così risparmiamo tempo"
Fede si siede sul letto e mi fa cenno di avvicinarmi.
"Col cavolo. Vieni alla scrivania"
Dopo quello che è successo prima, non mi fido a sdraiarmi sul letto con lui.
"E dai..." dice lui "ti prometto che ti lascerò stare" dice sorridendomi.
Poi si alza e, prendendomi in braccio, mi butta sul letto a pancia in giù e lui si mette vicino a me. Sto ridendo a crepapelle. Lui afferra il libro e i quaderni che ci servono e tira fuori i due test.
Fede ha preso un voto altissimo.
"Vediamo cosa hai sbagliato..." esclama confrontandoli.
"Prova a risolvere questo esercizio" mi dice indicando il libro.
Mentre cerco di risolverlo, lui mi guarda. Mi sento osservata, anche fin troppo. Finisco l'esercizio e, mentre Fede me lo corregge, mi faccio la coda davanti allo specchio che c'è in camera sua, poi mi rimetto sul letto.
"Hai sbagliato questo" dice sottolineando sul foglio
"Strano..." dico sbuffando
"Facciamo così: rincominciamo da capo. Ti rispiego tutto e se non capisci qualcosa, fermami"
"Va bene. Proviamoci" dico .
Lui inizia a spiegarmi l'argomento, con le regole da applicare e la teoria.
"Sbagliavi a fare questo passaggio" mi dice passandomi il quaderno
"Ah..."
Finita la spiegazione che è durata un'eternità, perché non ci capivo niente, inizio a fare un esercizio.
"Fatto" dico una volta averlo terminato
"Vediamo... hai sbagliato qui" mi dice e io sbuffo.
Me lo fa rivedere.
"Ma non ci hai ancora rinunciato?" gli chiedo vedendo l'esercizio che ho fatto tutto sbagliato
"Non ci rinuncio finché non prenderai una sufficienza" mi dice tirandomi una pacca sul sedere
"Impossibile"
"Non dire così. Tieni fai questo"
Continuamo così, tra un esercizio giusto e dieci sbagliati per altre due ore.
"Basta ti prego" gli dico sprofondando la testa nel cuscino
"Sei stanca eh?" mi chiede.
Annuisco. Lui prende il mio libro e il mio quaderno e me li mette nello zaino, mentre il suo lo lancia sulla scrivania.
"Ora cosa facciamo?" mi chiede
"Che ore sono?"
"Le sei"
"Direi che è il caso che torni a casa" dico alzandomi
"Va bene. Ma domani, dopo scuola, torni da me"
"Vedremo" dico prendendo lo zaino
"Sai vero che tra una settimana precisa ci sarà il test di recupero?" mi dice mentre scendo le scale e io mi giro verso di lui.
"Una settimana?!"
"Em... si"
"Merda"
"Vedrai che ce la farai, anzi ce la faremo"
"Lo dici solo perché sono la tua ragazza"
Oddio! Che strana cosa. Non avevo mai detto a nessuno questa frase, nemmeno a Steven.
"Non è vero" mi dice e mi abbraccia
"Ti accompagno a casa" esclama poi prendendo le chiavi
"Tranquillo ci vado a piedi"
"Ma nemmeno morta vai in giro a quest'ora da sola"
"Ma dai sono solo le sei"
"Si ma c'è buio e a me non costa niente"
Ci rinuncio.
Usciamo di casa e saliamo in macchina. Per il breve tragitto, mi tiene la mano sulla coscia.
Mi saluta dandomi un bacio sulla guancia e io entro in casa.
"Ciao mamma" dico andando in cucina
"Ciao. A scuola? Ti hanno ridato il test?" mi chiede
"Si" glielo faccio vedere.
"Cosa ha detto il prof?" chiede mentre firma la verifica
"Ha detto che devo fare ripetizioni e mi ha assegnato un compagno. È Fede..."
"Ok va bene. Avete già iniziato vero?"
Rimango sbalordita. Lo ha detto col sorriso!
"Em... si"
"Menomale. Dai che forse ce la farai questa volta"
"Mamma. Ti senti bene?"
"Si. Ho pensato a quello che hai detto..."
"E?"
"E sono giunta alla conclusione che posso fidarmi di quel ragazzo"
"Grazie mamma"
"Però ricordati quello che ti ho detto e che la storia si sta ripetendo"
"Mamma?!"
"Si si. Era solo un promemoria. Ah e spero non ti dispiaccia, ma il giorno di Natale, lo passeremo a casa di Fede"
"Mamma io ti adorooo" dico abbracciandola.

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