"Gemma fossi in te andrei a rivedere alcune foto di come eri alle medie, perché forse quelle che ti abbiamo fatto vedere quella sera non sono bastate" mi dice Kody.
Sa perfettamente che quello è uno dei miei punti deboli. Anzi era uno dei miei punti deboli. Basta! Devo andare avanti e ora ho l'occasione di voltare pagina. Io non devo vergognarmi di quello che sono.
"Te l'hanno mai detto che non conta solo l'aspetto esteriore ma anche quello interiore?!" rispondo esasperata.
Ripensando a tutto quello che ho passato, le lacrime minacciano di uscire, ma non posso permettermi di piangere.
"Tipica frase da sfigata" dice lui ridendo sotto i baffi
"Ora stop! Non ti permetto di parlarle così!" interviene Federico
"Ecco lo scimpanzé di turno..." borbotta Kody bevendo un sorso di coca cola
"Puoi insultarmi quanto vuoi, ma non ti lascerò trattare così la mia ragazza!"
"Vedo che conoscere il passato di Gemma purtroppo non ha cambiato le cose tra di voi..."
"Esatto perché la amo ancora come il primo giorno, se non di più!"
Rimango piacevolmente colpita dalle parole di Fede.
"Io ti odio te lo giuro! Non ti sopporto! Mi hai fatto troppo male. Vattene!" dico quasi urlando.
Tutti i clienti del locale si voltano nella mia direzione, ma non mi importa. Voglio solo che questo sgorbio esca per sempre dalla mia vita.
"Hai accettato tu l'invito..." mi ricorda l'imbecille
"Lo so benissimo grazie, ma mi aspettavo tutt'altro"
"Beh le cose stanno così. Se vuoi, sai come contattarmi. Ora mi vai bene, semplicemente perché sei carina"
"Ti detesto e non aspettarti proprio nessuna chiamata da me! Tu per me non esisti più" dico guardando dritto negli occhi il diretto interessato
"Va bene, visto che non sono il ben accetto, io vi aspetto in macchina" dice Kody lasciando dei soldi sul tavolo e alzandosi, ma prima di andarsene dice a Tania e a Steven:"Vi avevo detto che non sarebbe stata una buona idea farmela rivedere".
Appena Kody si leva dal mio campo visivo, domando agli altri due:"Cosa intendeva con l'ultima frase?"
"Ecco vedi..." inizia Tania, ma viene interrotta da Steven
"Non voleva venire. Lo abbiamo implorato e scongiurato fino a quando non ha accettato, ma non era per niente convinto. Scusaci, non avremmo dovuto invitarlo"
"Già non avreste proprio dovuto farlo" dico seccata.
Ci sono rimasta male, forse perché mi aspettavo che Kody fosse cambiato veramente. Alla fine era il mio migliore amico e sapeva tutto di me. Abbiamo passato i momenti migliori e quelli peggiori insieme. Interi pomeriggi a studiare e poi a rincorrerci nel giardino di casa mia. I sabati sera a casa sua a mangiare la pizza e a giocare a nascondino o a ballare con la Wii. Prima eravamo quasi inseparabili. Mi ricordo ancora i viaggi che abbiamo fatto insieme per andare a scuola, le nostre feste di compleanno, oppure quando è venuto al mare da me. Ora tutto è svanito. È sparito nel momento in cui lui è uscito da questa stanza. Un po' di tristezza mi assale, ma poi torna la rabbia. Una persona così è meglio perderla che trovarla.
Finiamo la pizza. Riesco a toccare la tensione con un dito. Non è per niente piacevole.
"Gemma posso parlarti un attimo?" mi chiede Steven
"Certo" rispondo alzando le spalle
"Da soli intendo"
Istintivamente guardo Federico. Lui serra i pugni. Non so se sia una buona idea, ma c'è solo un modo per scoprirlo...
"Va bene" dico togliendomi il tovagliolo dalle gambe e alzandomi.
"Stai attenta e portati il telefono. Non mi fido di lui" mi dice Fede prendendomi per il polso e mettendomi in mano il cellulare.
Annuisco e dico:"Stai tranquillo. Non mi farà niente".
Pronuncio questa frase sicura di me stessa, anche se sono tutt'altro che convinta. Cammino a testa alta e precedo Steven. Usciamo dal ristorante e io faccio strada. Opto per un posto non troppo lontano dal locale, ma neanche troppo vicino.
Alla fine decido di sedermi su una panchina abbastanza grande, così lui può stare a distanza di sicurezza.
Si siede lontano da me.
"Prego dica pure" esordisco con il fare da menefreghista, come se quello che mi deve dire non mi interessi minimamente, anche se naturalmente non è così.
"Ecco vedi...sono stato un coglione" dice sfregandosi una mano sulla fronte
"Si, hai ragione"
"Ma sono pentito. Non sai come mi ha fatto male sentirti parlare in quel modo quel giorno al parco e anche oggi mi ha ferito molto quello che mi hai detto, però me lo merito"
"Direi proprio di si"
"Già"
Lui distoglie lo sguardo da me e poi continua prendendo un respiro profondo:"Sarò sincero con te, questa volta per davvero. All'inizio della nostra storia ero innamorato perso di te. Non passava giorno senza che io non pensassi a te e lo sai perché te l'ho sempre detto. Però quel giorno in cui...si insomma...in cui ho tentato di baciarti e tu...tu ti sei spostata, sono rimasto ferito. Pensavo che non ti importasse più di me, che non mi amassi più"
"E non ti è venuto in mente che magari non me la sentivo e basta?" chiedo scocciata
"No, ok? Non ci ho pensato e, visto che so che me lo domanderai, non me la sentivo di parlartene anche perché ero il più figo della scuola e non mi andava giù che la mia ragazza non mi volesse baciare. In effetti sono stato proprio uno stupido..."
"Sai che cosa accomuna tutti voi? Per voi conta di più l'aspetto esteriore delle persone e delle cose. Date più importanza a quello che gli altri vedono e pensano di voi, rispetto a quello che siete veramente. In questi anni ho imparato che conta molto di più l'aspetto interiore rispetto a quello esteriore"
"Hai pienamente ragione. Purtroppo l'ho capito troppo tardi. Quando Tania mi ha fatto quella famosa proposta, non volevo accettare. Ti amavo troppo per farti quello. Qualche giorno dopo però i miei amici, venuti a conoscenza dell'episodio del bacio, hanno incominciato a deridermi. Premetto che ho fatto una cazzata, ma al posto di farli ragionare, sono andato dritto da Tania e ho accettato la proposta..."
"In effetti sei stato molto maturo" dico prendendolo in giro
"Già...diciamo che la fama mi aveva dato alla testa"
"Nemmeno fossi un cantante famoso" dico sottovoce.
In risposta alza gli occhi al cielo.
Anche lui lo fa sempre quando è sotto pressione.
"Sono qui per chiederti scusa. Ti confesso che dall'ultima volta che ci siamo visti, non faccio altro che pensare a come sarebbero andate le cose se io mi fossi comportato in maniera diversa. Ti penso sempre. Non posso farne a meno. La mia vita senza di te è vuota"
Si avvicina di più a me.
"Mi mancavano i tuoi occhi grandi, il tuo viso bellissimo e il tuo sorriso..."
Avvicina il suo viso al mio. Sempre di più. Io indietreggio, ma lui mi prende il polso e me lo blocca sulla panchina. Appena le sue labbra sfiorano le mie, io giro la faccia dalla parte opposta. Penso di urlare, ma poi mi rendo conto che sono in una via isolata e che sicuramente nessuno mi può sentire. Tanto meno Fede.
"E smettila di fare la bambina. Finirai per farmi sclerare o impazzire" mi sussurra all'orecchio
"Lasciami!"
"No, non lo farò di nuovo"
Lo guardo fisso negli occhi.
"Non guardarmi così. Potrei non fermarmi in tempo..." dice e io lo squadro.
"Piantala! Mi stai facendo perdere la pazienza!"
Lui stringe ancora di più il mio polso.
Si riavvicina, ma proprio quando mi sta per baciare, il mio telefono suona.
"Pronto?" rispondo con un sospiro di sollievo vedendo apparire il nome Fede con un cuore rosso sullo schermo.
Steven sbuffa e mi lascia.
"Dove diamine sei?!" urla Federico
"Sto tornando. Sto bene tranquillo. Ci eravamo persi ma ora stiamo arrivando. Ho usato google maps" mi invento
"Va bene. Fai veloce" dice chiudendo la telefonata.
Mi alzo e me ne vado.
"Urlava così tanto che ho sentito tutto" dice Steven
"Era preoccupato" rispondo difendendolo
"Mi sta antipatico" dice lui
"No, ma giura?"
Lui sogghigna. Entriamo nel ristorante.
"Eccoci" dico sedendomi vicino al mio ragazzo.
"Se l'hai toccata giuro che ti uccido" dice Fede
"Non mi ha fatto niente tranquillo" dico guardando altrove.
Dopo un paio di minuti di silenzio, propongo di chiedere il conto. Paghiamo e poi usciamo.
"Ok...allora grazie e ci vediamo" dico tagliando corto
"Grazie a te e se ti va, qualche volta organizziamoci per uscire o sentiamoci per fare quattro chiacchiere" mi propone Tania
"Va bene..." dico poco convinta e poi faccio un cenno di saluto con la testa a Steven.
"Pensa alle parole che ti ho detto" mi ricorda quest'ultimo, ma io mi limito ad alzare gli occhi al cielo.
Fede mi prende la mano e torniamo alla macchina.
Io mi siedo esausta sul sedile e inizio a rilassarmi. Fede mette in moto la macchina, accende la radio su una frequenza qualunque. Io guardo fuori dal finestrino e osservo le strade di New York. Nessuno dei due parla e l'unica voce che si sente è quella del conduttore della radio che sta parlando del meteo di domani.
"Come è andata?" mi chiede Federico ad un tratto.
Non ho molta voglia di parlare in generale. Non so perché...
"Penso bene..." dico.
Vedo con la coda dell'occhio che annuisce...
Restiamo in silenzio.
Dopo poco sono davanti a casa mia.
"Grazie" dico scendendo dall'auto
"Figurati. Buonanotte"
"Notte" rispondo e mi avvio verso casa.
Mia mamma dorme e io vado in camera mia. Mi cambio, mi strucco e mi sdraio nel letto.
Inizio a pensare e a ripensare, specialmente alle parole di Steven...
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Infinity Love [COMPLETATA]
FanfictionGemma è un'adolescente che nasconde un triste passato e un presente frenetico. Ha una famiglia distrutta, composta da un padre alcolizzato e una madre senza carattere. Per colpa di Tania, non sa più chi sia e che cosa le piaccia fare. L'unica cosa c...