Mentre aspettiamo che Candy si metta il pigiama, guardo l'orologio. Sono le due e mezza. Sbadiglio. Fede è seduto vicino a me e sta guardando il mio telefono.
"Guardiamo un film?" chiede Christy appena la ragazza di Benji è pronta.
Tutti annuiamo.
"Cosa volete vedere?" dice proponendo due titoli.
"Il secondo vi prego" dice Fede.
Io non ho mai visto né l'uno né l'altro.
"Facciamo a votazione" propone Cameron
"Va bene. Candy cosa preferisci?"
"Il primo" dice lei
"Ovvio. Deve sempre contraddirmi. Mamma mia mi sta sulle palle in un modo incredibile" mi dice Fede in un orecchio e io gli rispondo:"Tranquillo voto io il secondo".
Così quando tocca a me, voto il film numero due. Visto che ero l'ago della bilancia, vince il secondo. Candy sbuffa e Ben l'abbraccia. Christy fa partire il film e ognuno va sul proprio materasso. Fede si siede e io mi sdraio appoggiando la testa sulle sue gambe.
"Che calze sexy" mi dice lui quando le nota.
Si mette a ridere.
"Ma sono stupende" mi giustifico muovendo le dita dei piedi per farle vedere meglio.
Lui scuote la testa.
"Sei proprio pazza" mi dice e scoppia a ridere.
Metto il broncio e lui mi dà un bacio sulla labbra. Continuiamo a guardare la televisione. Il film è bello, mi sta piacendo. Dopo poco, vediamo Christy che si alza ed esce dalla stanza.
"Dove va?" chiede Benji
"A prendere i pop-corn" risponde Cameron.
Quando la ragazza torna, ha in mano una ciotola grande verde. Sta mangiando le piccole palline di mais calde.
Ci passiamo la ciotola e quando il film finisce, i pop-corn sono spariti.
Quando spegniamo la televisione sono le quattro e siamo tutti stanchi, così andiamo a dormire.
Fede si sdraia e io mi metto di fianco a lui. Ci copriamo con la coperta e lui mi abbraccia. Mi metto con le mie gambe appoggiate sopra alle sue e la testa sulla sua spalla. Lui mi accarezza i capelli. Chiudo gli occhi, ma non mi addormento. Sono agitata dal fatto che io sia a due millimetri di distanza da Fede.
Lui pensa che io stia già dormendo. Si avvicina a me, mi accarezza delicatamente la guancia e mi sussurra:"Ti prego non lasciarmi. Tu sei la mia ragione di vita. Buonanotte"
Riappoggia la testa sul cuscino e mi stringe forte a sé."Sveglia piccioncini!"
Un insieme di urla e di cuscinate mi sveglia. Mi strofino gli occhi.
"Siete dei cretini" protesta Fede aprendo gli occhi.
Siamo ancora uno attaccato all'altra. Mi sposto istintivamente imbarazzata.
I nostri amici continuano a ridere.
"Che ore sono?" chiede Fede alzandosi dal letto
"Le undici e mezza" risponde Christy
"Io ho fame" dico scendendo dal materassino
"Anche io"
Decidiamo di andare al piano di sopra per fare colazione. Christy inizia a tirare fuori un sacco di cibo. Dopo che abbiamo aiutato la nostra amica a preparare la tavola, io e Fede ci sediamo vicini.
"Passami la torta" dice Ben a Christy e lei gli mette una fetta della crostata al cioccolato nel piatto.
"Cosa facciamo?" domanda Cameron una volta aver finito di mangiare
"Andiamo a fare un giro in centro" propone Candy e tutti accogliamo la sua proposta.
Sparecchiamo e torniamo in camera a prepararci. Quando tocca a me vado in bagno, mi lavo e mi vesto. Ho mal di piedi e per di più mi sono dimenticata le scarpe da ginnastica a casa. Mi maledico. Mi metto i pantaloni color jeans a vita alta, infilo nei pantaloni una maglietta nera con delle scritte e ripiego il pigiama. Esco dal bagno e lo rimetto nella borsa.
"Sexy la ragazza" mi dice Fede dandomi un bacio sulla guancia.
Stupidamente arrossisco.
Rimango a piedi nudi e prendo il mio telefono. Apro la fotocamera interna.
"Tienimi il cellulare" dico al biondo.
Prendo il mascara e il rossetto marrone chiaro.
Inizio a truccarmi, fino a quando non sento lo scatto della fotocamera. Fede mi ha fatto una foto!
"Ridammi il telefono scemo" dico.
Gli altri ci guardano e ridono.
Fede inizia a scappare da me e io lo rincorro, ma quando lo prendo è troppo tardi, si è già mandato la foto.
"Idiota!" gli dico saltandogli addosso.
Ridiamo.
"Sei cattivo!"
"Lo so" dice lui soddisfatto.
Mi riprendo il telefono.
"Sai ora che ci penso noi non abbiamo nemmeno una foto da soli" mi dice
"Meglio così" dico tagliando corto
"Ma no... ora ne facciamo una" mi risponde con il suo solito sorrisino
"Scordatelo"
Gli altri non fanno molto caso a noi, per fortuna.
Federico mi guarda, mi prende in braccio e mi lancia sul materassino.
Rido. Prende il suo telefono velocemente e inizia a scattarci delle foto oscene. Io rido e lui fa lo stesso. Finito il "set fotografico", mi lascia libera e inizia a riguardare le foto. Ridiamo riguardando gli scatti e gli altri si mettono dietro di noi per guardarli. C'è solo una foto veramente carina, dove lui mi abbraccia e mi sta dando un bacio sulla guancia e io sorrido. Un sorriso spontaneo. Gliela metto nei preferiti e mi alzo dal letto.
"Siamo pronti?" chiede Christy
"Mi infilo le scarpe e ci sono" dico andando verso i tacchi.
Usciamo di casa e scrivo un messaggio a mia mamma per dirle che stiamo andando in centro.
"Ma cambiare le scarpe no?" mi dice Fede vedendomi zoppicare
"Le ho dimenticate" dico ridacchiando.
Mi suona il telefono. È mia mamma.
"Ehi buongiorno" le dico
"Ciao. Dormito bene? volevo dirti che tra poche ore ci sarà la sentenza definitiva di tuo padre. Vuoi venire?"
Rimango senza fiato. Sono in preda a mille emozioni diverse. Ansia, gioia, tristezza, paura sono quelle che prevalgono in questo momento.
"Certo che vengo, non ti lascio da sola" dico
"Va bene, ti aspetto. Vuoi che venga a prenderti per non fare a strada da sola?"
"No tranquilla mezz'ora e arrivo" dico riattaccando dopo averla salutata.
"Gemma cosa succede?" mi chiede Benji che era dietro di me
"Ragazzi vi devo abbandonare" dico tentando di sorridere
"Gemma tutto bene?" mi chiede Christy
"Fra poche ore ci sarà la sentenza definitiva per mio padre" dico
"Ti accompagno io" esclama immediatamente Federico
"Se hai bisogno veniamo tutti" dice Candy
"Ragazzi tranquilli, sto bene ce la posso fare" dico e poi aggiungo:"Voi continuate a divertirmi e fatelo anche per me"
"Sicura?" mi domanda Cameron
"Si, si tranquilli. Ora vado" dico e saluto tutti.
Do un bacio sulla guancia anche a Fede. Lui mi prende la mano.
"Non ci vai da sola lì" mi dice
"Si, invece. Stai pure qui con loro, non voglio rovinarti il pomeriggio"
"Ma scherzi? Non ti lascio sola punto e basta" mi dice abbracciandomi.
Ci separiamo dal gruppo.
"Andiamo a prendere la macchina" mi dice e dopo venti minuti siamo sull'auto.
"Agitata?" mi domanda afferrandomi la mano mentre guida
"Non lo so, non so niente. Sono solo consapevole del fatto che o sta dentro o sta fuori" dico sospirando
"Starà dentro in carcere vedrai"
"Ci spero. So che ha ingacciato un buon avvocato"
"Gemma se ha torto ha torto e lui non è dalla parte della ragione. Ora stai calma, andrà bene"
Sorrido.
"Mi sento stronza. Forse sono stronza, ma voglio che questo incubo finisca"
"Non sei stronza. Con tutto quello che tu e tua mamma avete passato questo è il minimo che si merita, finire in prigione"
Sospiro e appoggio la testa al finestrino.
Dopo dieci minuti siamo davanti a casa mia.
"Mamma sono qui" dico e in men che non si dica lei scende le scale e arriva.
"Ciao" dice Fede a mia mamma
"Ciao Federico come stai?"
"Bene grazie"
"Gemma ti avevo detto se dovevo venire a prenderti" mi dice con aria di rimprovero per aver disturbato Federico.
"No, non è colpa sua. Sono stato io a insistere per accompagnarla e, se per lei non è un problema, vi posso portare io in tribunale"
"Ma avrai di meglio da fare..." dice mia madre
"Niente di meglio che stare vicino a voi in questo momento"
Mia mamma sorride e lo ringrazia. Mi ripasso il rossetto e in cinque minuti siamo di nuovo in macchina. L'ansia si può toccare con un dito e nessuno fiata. Io non ho minimante voglia di rivedere in faccia quell'uomo.
"Siamo arrivati" ci dice Federico e tutti e tre scendiamo dalla macchina.
Fede mi prende per mano e me la stringe forte. Abbiamo le dita intrecciate.
"Ti prego non lasciarmi mai questa mano fino alla fine, neanche davanti a mio padre" gli sussurro
"Promesso"
Siamo davanti al New York Supreme Court, il tribunale sede della Corte Suprema di questa città. Una volta entrati, mia mamma ci fa strada e tutti e tre arriviamo nella sala. È enorme. Ci sediamo e guardo mia mamma. So che ci ha messo anima e corpo per far sì che mio padre paghi per quello che ha fatto. È stata coraggiosa. Io mi metto in mezzo a Fede e a mia madre e, io e lui, abbiamo ancora le dita intrecciate. Sono agitata. Fede lo nota e mi sussurra, spostandomi i capelli dietro all'orecchio:"Coraggio andrà bene".
Io sorrido e cerco di non pensare al fatto che se non dovesse andare in carcere, ma dovesse solo pagare una somma di denaro, la nostra vita sarebbe peggiore di quella che è stata fino ad ora.
Dopo venti minuti la porta in fondo alla sala si spalanca. Mio padre entra. È ammanettato e due grossi uomini in divisa lo tengono per le braccia. Lui si volta di scatto verso di me. Ha uno sguardo spento, forse pentito. Stringo la mano a Federico e a mia mamma. Ci troviamo a due file di panche di distanza da quella di mio padre.
Successivamente arriva anche il giudice. Inizia a parlare, espone le prove che sono state trovate nel corso dell'indagine. Vicino a mio padre c'è il suo avvocato, un uomo sulla cinquantina pelato, con gli occhiali e alto più o meno quasi quanto me. Il giudice continua a parlare e a leggere parte della sentenza. Mio padre prova a difendersi, ma scavandosi da solo la fossa. Che idiota! Alla fine, quando quello che una volta era mio padre, (non lo riconosco più tale) si calma, il giudice legge la sentenza: il colpevole dovrà pagare una somma consistente a mia madre per i danni morali e un'altra somma a me per lo stesso motivo. Inoltre dovrà stare in carcere per ventitré anni per gli altri reati che ha commesso. Io sorrido e mia mamma allenta la presa fino a lasciarmi la mano. Federico mi da un bacio sulla mano. Quello che una volta era mio padre, sembra impazzito. Si strattona i capelli, si agita sulla sedia. Il giudice se ne va.
L'uomo che ha appena sentito l'ultima sentenza, si alza e, girandosi nella nostra direzione, urla:"Maledetti! Mi avete tradito! Federico sei un cretino! Stai lontano da Gemma! La mia unica gioia sono lei e mia moglie. Vi ho sempre amate e voi mi ripagate così!"
Lascio istintivamente la mano di Fede e mi alzo.
"Con tutto rispetto. Io non sono la tua gioia. Né io né mia mamma ti vogliamo più vedere. Te lo meriti. Ora pagherai per questo e lascia stare Federico. Sei geloso di lui solo perché lui mi ama cosa che tu non sei stato capace di fare"
Queste parole mi escono dalla bocca senza lasciarmi il tempo di pensarci due volte.
I due bodyguard portano via l'uomo che ho davanti, strattonandolo. Lui si mette a piangere e, prima di uscire, ci urla:"Io vi amo" e poi la porta si richiude alle sue spalle.
Guardo mia mamma.
"Lui non ci ama, non ci ha mai amate. È questa la verità. Piangeva solo perché ha perso i suoi soldi e la libertà, piangeva per il suo futuro, non per noi" esclama mia mamma.
Usciamo dall'aula. Una volta fuori dal palazzo, mia madre rinasce. Inizia a ridere. Mi abbraccia urlando:"Ce l'abbiamo fatta! Abbiamo vinto!"
Io rido e una lacrima mi scende sulla guancia. Una lacrima di gioia, di felicità e di soddisfazione. Appena ci stacchiamo Fede mi abbraccia forte e mi da un bacio a stampo. Non me l'aspettavo, per giunta davanti a mia madre! Lei ci guarda e sorride.
"Posso?" chiede Federico a mia mamma e l'abbraccia.
"Complimenti è stata coraggiosa" le dice e lei sorride.
Entriamo in macchina. Ho una strana sensazione di amarezza. Cerco di scacciare questa emozione mentre ci avviamo a casa mia.
Una volta in casa, mia mamma dice a Fede di fermarsi da noi per il pomeriggio. Ordiniamo una pizza e, finito di mangiare, io e lui saliamo in camera mia...
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Infinity Love [COMPLETATA]
FanfictionGemma è un'adolescente che nasconde un triste passato e un presente frenetico. Ha una famiglia distrutta, composta da un padre alcolizzato e una madre senza carattere. Per colpa di Tania, non sa più chi sia e che cosa le piaccia fare. L'unica cosa c...