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"Ho notato che mi hai preso la mano perché eri gelosa eh"
Io e Fede siamo seduti a tavola per pranzare in hotel. La sala ovviamente è enorme. Ci saranno almeno trenta tavoli tutti in legno. Le pareti sono bianche e dal soffitto pendono dei lampadari identici a quelli della hall.
"Non ero gelosa" protesto
"Ah no?"
"No. Ti sbagli"
"Allora posso dirti una cosa?"
"Certo" dico bevendo un sorso di the alla pesca dal mio bicchiere di cristallo
"La mia massaggiatrice era proprio brava, oltre ad essere una bella ragazza. Aveva un tocco delicato..."
"Ok, ok" dico alzando gli occhi al cielo.
Lui ride.
"No ma non sei gelosa, neanche un po'" esclama per prendermi in giro
"Va bene, va bene lo ammetto ero un pochino gelosa. Te lo dico così mi lasci in pace"
"Ecco a voi" dice un cameriere mettendo davanti a noi i nostri piatti.
Entrambi abbiamo ordinato i pizzoccheri.
"Grazie" dico al cameriere, poi aggiungo, guardando Fede:"Hai visto che carino il cameriere? E il suo modo delicato di posare i piatti? Era semplicemente perfetto"
"Perfetto a chi scusa?" mi domanda Fede aggrottando le sopracciglia
"Il cameriere. Non l'hai visto? Se vuoi ordino qualcosa d'altro così lo rivediamo" dico provocandolo
"Smettila. Inizio ad odiarlo dopo tutti questi apprezzamenti da parte tua"
Ridacchio.
"Poverino" dico guadagnandomi una sua occhiataccia.
Finiamo di mangiare e poi decidiamo di tornare in camera.
"Ora scegliamo cosa fare nel pomeriggio" dico mentre apro la porta della nostra stanza
"Certamente. Vieni qui" mi propone facendomi sedere di fianco a lui sul letto.
"Vediamo cosa c'è da fare qui" esclamo prendendo il famoso depliant
"Io direi di andare domani a sciare. Quindi oggi, se ti va, possiamo andare alle piscine all'aperto" propone Federico
"Sai come la penso sulle piscine...dovrei mettermi in costume..."
"Ma dai smettila. Saremo solo io e te..." mi rassicura lui bisbigliando queste parole nel mio orecchio
"Va bene. Però domani mi porti alle piste eh"
"Si, promesso"
Apriamo le valigie e prendiamo i costumi da bagno. A turno andiamo in bagno e ci cambiamo.
Una volta pronti, usciamo dalla camera e iniziamo a seguire le indicazioni scritte sul foglio.
Le piscine riscaldate sono all'aperto, quindi ci spostiamo all'esterno dell'hotel. Fa davvero tanto freddo. Davanti a noi sono situate tre piscine enormi, vicino alle quali ci sono degli accumoli di neve. Scegliamo la vasca più isolata dalle altre. Oltre a noi ci sono solo due persone, un ragazzo e una ragazza.
"Sono davvero una coppia carina" penso tra me e me mentre ci togliamo i vestiti e rimaniamo in costume
"Si congela" dico
"Hai ragione, ma ora entriamo in acqua e vedrai che ci scaldiamo" mi risponde Federico prendendomi per mano e portandomi al bordo della piscina
"Al mio tre?" mi domanda Fè
"Va bene" dico.
Inizia il conto alla rovescia ma, al tre, si tuffa solo lui, mentre io resto con i piedi incollati al suolo.
Quando riemerge dall'acqua mi fa il dito medio e mi da della stronzetta. Io rido.
"Dai tuffati, ti prendo io promesso" mi dice lui sistemandosi il ciuffo
"Guai a te se non lo fai"
"Fidati" controbatte.
Così decido di essere fiduciosa e salto.
Fortunatamente lui mi prende.
"Fa più caldo qui. Non è una sensazione favolosa?" esclama lui tenendomi ancora tra le sue braccia
"Si, è stupendo".
Detto questo, Fede si avvicina sempre di più a me fino a quando le nostre labbra non si toccano. Le dita delle nostre mani si intrecciano e il bacio si fa sempre più passionale. Lui appoggia le sue mani sui miei fianchi che io odio tanto e io incrocio le mie gambe attorno alla sua vita.
Il caldo dell'acqua mi fa venire i brividi.
"Grazie Gemma di tutto questo. Sei fantastica giuro"
Arrossisco e lo bacio di nuovo, tornando con i piedi nell'acqua.
Ci mettiamo vicino al bordo della piscina e lui inizia a farmi le coccole.
Lo amo da impazzire.
Improvvisamente iniziano a scendere dei piccoli fiocchi di neve.
"Nevica!" dico tentando di prendere in mano un po' di acqua ghiacciata che cade dal cielo
"Bello vero?"
"Si" rispondo estasiata.
Restiamo ancora un po' a mollo con l'acqua calda che contrasta il freddo del tardo pomeriggio.
Dopo due ore di relax, che sembrano passate velocemente, usciamo dalla piscina, ci asciughiamo e poi torniamo in camera.
"Fai prima tu la doccia, così non prendi troppo freddo" mi dice Fede
"Da quando sei così premuroso?" domando
"Lo sono sempre stato"
Ridacchio e poi mi chiudo in bagno.
Mi lavo relativamente velocemente, poi mi avvolgo nell'asciugamano e preparo il phone.
"Fede vieni" dico iniziando a pettinarmi i capelli.
Lui entra nella stanza e si infila nella vasca.
Mi passo un velo di crema idratante sul viso e sulle gambe e poi inizio ad asciugarmi i capelli. Dopo dieci minuti Fede esce dall'acqua e si mette il telo attorno alla vita.
"Stai ancora usando il phone?" mi domanda ridendo
"Direi di sì visto che ce l'ho in mano" ironizzo
"Dammi te li asciugo io" propone lui
"Scordatelo"
"Guarda che sono bravo!" si difende prendendo l'asciugacapelli.
Alzo gli occhi al cielo.
"Come li preferisce la signorina? Ricci, mossi oppure lisci?"
"Ricci, non ho la piastra" dico.
Lui mi sorride e inizia ad asciugarmi i capelli.
"Aspetta metti questa" gli dico passandogli un tubetto nero contenente la schiuma
"Mettiti a testa in giù"
Faccio come mi dice, lui mi mette il prodotto e poi finisce la sua <opera>, definita così da lui stesso.
"Allora? Sono un ottimo parrucchiere?" mi domanda.
Mi guardo allo specchio.
"Si, direi di si" rispondo.
Torno in camera, apro la mia valigia e prendo un vestitino.
"Nero o rosso?" chiedo al mio ragazzo intento a sistemarsi il suo ciuffo.
Sceglie quello color rosso facendo una faccia provocatrice.
Chiudo la porta del bagno e mi vesto. Infilo le scarpe con il tacco nere e poi mi metto davanti allo specchio presente in camera e inizio a truccarmi. L'unico dubbio che mi assale riguarda il colore del rossetto: rosso passionale o color carne?
Alla fine decido di osare e di mettere quello color fuoco.
Mi metto gli occhiali e mi guardo per un'ultima volta allo specchio.
"Gemma scusa non è che..." dice Fede uscendo dal bagno ma, appena mi vede, si blocca.
Si passa le mani nel ciuffo e poi riprende:"Sei bellissima"
"Ma dove?" ridacchio
Questa volta è lui che alza gli occhi al cielo.
"Mi preparo e poi andiamo giù a cena" dice aprendo la valigia e prendendo un paio di pantaloni eleganti e la camicia bianca.
Una volta pronti, scendiamo nella sala dove servono la cena.
Io ordino la bro brusà e Fede la zuppa di cavolo.
"Ti è arrivato un messaggio" mi dice Federico prendendo il mio telefono.
Lui corruga le sopracciglia.
"Tania? Scusa quella Tania?" mi domanda dopo aver letto il mittente del messaggio
"Presumo di si..." dico guardando altrove
"E cosa vuole? Perché ti scrive ancora?"
"Non so cosa voglia, sai il telefono ce l'hai tu"
Lui me lo ridà e io leggo sullo schermo.
"Ciao Gemma. Come va? Hai pensato alle mie parole?" è la frase che compare.
"Che parole Gemma?!" mi chiede alzando la voce
"Abbassa il tono Fede. Non interessa a tutti" dico
"Rispondi alla mia domanda"
"Massì sai come è fatta. Ora vuole recuperare i rapporti come me"
"Solo quello?"
"Si. Ora possiamo lasciar perdere e continuare la serata?"
"Va bene" dice poco convinto.
Riprendiamo a mangiare e io metto sul silenzioso il telefono.
"Posso portare via?" ci domanda una cameriera riferendosi ai piatti
"Si, grazie" dico io mentre ci alziamo dal tavolo per tornare in camera.
Appena Fede si chiude in bagno, io ne approfitto per rispondere a Tania.
"Basta ok? Per favore non cercarmi più" digito sulla tastiera ciò e glielo mando.
La riposta non tarda ad arrivare:"Va bene, come vuoi, ma Federico Rossi non è adatto a te! Ricordi la famosa frase di tua madre "la storia si sta ripetendo"? È tutto vero. Già da come è iniziato il vostro rapporto avresti dovuto capire che non potevate andare da nessuna parte".
Il sangue inizia a ribollirmi nelle vene. Poi come fa a sapere della frase di mia madre?
"Si, si vai convinta delle tue idee. Poi ti farò sapere la data del nostro fidanzamento" le rispondo aggiungendo una faccina che fa l'occhiolino.
Lei visualizza e non risponde.
Mi tolgo il vestito e i tacchi. Mi infilo il pigiama e mi siedo sul letto.
Dopo poco anche Federico mi raggiunge e poi ci distendiamo sul materasso, tirando il piumone.
"Che freddo" dico soffiando aria calda sulle mie mani congelate
"In bagno, sul calorifero, c'è la mia maglietta nera. Mettiti quella, almeno è riscaldata"
Mi alzo dal letto e faccio quello che mi dice, ma quando mi vede ride.
"Ti va enorme. Sembri un puffo" aggiunge appena esco dal bagno
"Sei tu che sei un gigante" gli rispondo sorridendo.
Mando la buonanotte a mia mamma, poi spengo il telefono e mi sdraio vicino a Fede. Lui mi abbraccia e mi fa i grattini fino a quando non mi addormento.

"Ben svegliato dormiglione"
Federico ha appena aperto gli occhi.
"Buongiorno. Cosa fai già in piedi?" mi domanda coprendosi la faccia col cuscino
"Già in piedi? Sono le dieci" dico mentre finisco di prepararmi
"Vuoi dire che tra dieci minuti dobbiamo essere giù a fare colazione?" mi domanda alzandosi dal letto
"Esattamente"
"Va bene...vado a prepararmi"

POV'S FEDE
Io e Gemma abbiamo appena finito di fare colazione e ora stiamo uscendo per andare alle piste da sci, come le avevo promesso.
Un solo pensiero continua a gironzolarmi per la testa. So che non mi sta dicendo tutto su Tania.
"Vado un attimo in bagno" mi dice Gemma lasciandomi la sua borsa.
Annuisco.
La sua borsa. Il suo telefono. Tania.
So che è sbagliato, ma decido comunque di farlo. Afferro velocemente il cellulare e provo a inserire la password. Conoscendola avrà messo una data per lei importante. Provo con la sua data di nascita, ma non riesco a sbloccarlo. Tento con la data del nostro primo bacio, ma niente da fare. Proprio quando mi sto per arrendere, mi viene in mente una cosa assurda, ma ci provo lo stesso. Inserisco la data del nostro primo incontro. È esatta.

Che carina che è... Chissà da quanto tempo avrà questa data...

Per un attimo mi sento in colpa, ma poi mi autoconvinco del fatto che questo è l'unico modo per proteggerla.
Mi invio il numero di telefono di Tania e poi cancello ogni prova. Quando vedo arrivare Gemma lo metto via.
"Eccomi!" dice lei appena mi vede
"Andiamo"
La prendo per mano e la porto davanti a una baita che affitta gli sci e il resto delle attrezzature.
Gemma prende tutto l'occorrente per lei sui colori del lilla e io del blu.
"Ora prendiamo la seggiovia e saliamo sulla montagna ok?"
"Va bene" mi risponde lei.
Poi mi sorge un dubbio...
"Ma tu hai mai sciato?" le chiedo
"No..."
"E come mai vuoi farlo?"
"Perché è sempre stato il mio più grande sogno da quando avevo quattro anni. Inutile dire che con la famiglia che ho non ho mai realizzato questo sogno"
"Allora tieniti pronta perché tra poco lo realizzerai" le dico mentre ci sediamo sul seggiolino.
Durante la salita ci scattiamo una foto.
Dopo poco ci ritroviamo con i piedi immersi nella neve.
"Pronta?" le domando e lei annuisce.
Inizio insegnandole come si frena e altre tecniche basilari.
È abbastanza brava per essere la sua prima volta.
Dopo mezz'oretta scarsa decidiamo di fare la discesa insieme.
"Andiamo?" mi domanda tutta esaltata lei
"Certo"
Piano piano iniziamo a scendere e devo ammettere che se la cava bene. Si sta anche divertendo.
Passiamo tutta la mattinata con gli sci ai piedi.
Lei è felicissima. Ha gli occhi che le luccicano dalla gioia.
Verso l'una e mezza decidiamo di mangiare un panino e poi di riprendere a sciare.
Dopo altre due o tre discese, sento un rumore dietro di me. Mi volto. Vedo Gemma per terra. Scio il più velocemente possibile verso di lei. Fortunatamente quando mi avvicino mi accorgo che sta solo ridendo e non piangendo, come credevo.
"Ok dai ti aiuto io" le dico scuotendo la testa.
Lei continua a ridere. Appena è in piedi mi abbraccia.
"È stato divertente ritrovarmi con il sedere per terra" mi dice tra una risata e un'altra
"Anche per i bambini è stato molto spassoso" dico indicando dei ragazzini che stanno ridendo a crepapelle per la sua caduta
"Mi sembrava strano che fossi così brava in uno sport" dice lei pulendosi un po' dalla neve
"Ma smettila. Sei solo stanca. Torniamo in hotel" le dico
"Però domani proviamo lo slittino"
"Va bene" le rispondo mentre ci incamminiamo verso l'albergo.

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