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La qualsiasi cosa, Jules era sicuro di essere pronto a qualunque tipo di pomeriggio gli avesse organizzato il biondo ragazzo della montagna, immaginava che sarebbero scesi al villaggio per un bel pranzo insieme, o magari un picnic su uno di quei verdissimi e liberi pascoli, ma non certamente una lunghissima, interminabile, sfiancante ed insopportabile camminata, su ... ma davvero su, molto molto in alto, saltando di roccia in roccia, attraverso piccole pinete isolate, senza neppure un sentiero che ricordasse loro la strada per tornare indietro, e questo non faceva altro che farlo sentire ancora più a disagio, addirittura terrorizzato.

* mi manca il respiro e guardo Ernst camminare spedito davanti a me * - Cavolo, ma che diamine sto facendo ? - * appoggio una mano ad un albero usandolo per sorreggermi mentre riprendo fiato * - Non lo conosco nemmeno questo tipo ! Magari è uno di quei montanari cannibali o psicopatici che si vedono nei film e mi sta portando il più lontano possibile dalla poca civiltà presente in questi luoghi in modo che nessuno possa sentirmi chiamare aiuto ! - * rabbrividisco all'idea *

* mi fermo e mi volto verso Jules * - Accidenti, è già stanco ... Si vede proprio che è un ragazzo di città - * sospiro * Va tutto bene ? * mi avvicino a lui * Ci siamo quasi, attraversiamo quella radura e poi siamo arrivati

* lo guardo negli occhi e mi asciugo la fronte * S-scusa ... * deglutisco e mi alzo in piedi * Andiamo * dico con convinzione e poi ricomincio a seguirlo *

E, proprio come aveva detto Claes, bastò qualche altro passo e raggiunsero un luogo talmente puro ed incontaminato da far sembrare un'idea assurda l'esistenza della specie umana su un pianeta così incredibilmente unico. Il moro si guardava intorno ammirato e sconvolto allo stesso tempo, il cuore che gli batteva forte mentre l'aria fresca gli scompigliava i capelli e, gli occhi di ghiaccio di Claes, incorniciati da un delicato sorriso rassicurante, gli facevano capire che non si trattava di un sogno. Claes prese per mano il giovane guidandolo su quella leggera discesa fino al limitare di un bosco e si sedettero lì, il biondo aveva portato con sé un sacco di iuta dal quale tirò fuori una splendida pagnotta, Jules poteva vedere chiaramente che era ancora calda, gli fece venire l'acquolina, quella camminata lo aveva sfiancato ed ora era affamato come mai prima di quel giorno. Non desiderava altro che affondarci i denti, ma la voglia per lui si fece ancora più forte quando, insieme a quella, Claes estrasse una forma di formaggio e del salame, lo si poteva vedere dall'aspetto che era tutto cibo fresco, niente a che vedere con gli affettati confezionati del supermercato.

* guardo il cibo e deglutisco * - Cavolo che fame ... - * mi brontola lo stomaco rumorosamente * - Che imbarazzo, penserà che sono un marmocchio ! - * abbasso la testa imbarazzato *

* prendo il coltello e taglio il pane, il formaggio ed il salame preparando un panino per Jules e porgendoglielo * Tieni, mangia pure ...

Per i ragazzi di montagna, come lo era Claes, l'avere un buon appetito era sintomo di una salute sana e di un fisico che aveva voglia di crescere e rafforzarsi, visto che il moro era un ragazzo di città, pallido e gracilino come i rami del sambuco, il biondo non era nemmeno sicuro che la sentisse la fame, ma per fortuna la montagna lo stava guarendo, ci riusciva sempre, con tutti i mali del mondo.

* prendo il panino in mano e ci do un morso arrossendo all'istante * - Cavolo ! Cavolo ! Cavolo ! Questo sì che è delizioso !!! - * mangio di gusto *

* do un morso al mio secondo panino quando sento un movimento nei cespugli alle mie spalle * - Uffa, è già ora ? - * mi alzo in piedi * Vado a prenderti dell'acqua, aspettami qui * gli accarezzo i capelli *

* gli prendo la mano * Aspetta Ernst * mi alzo in piedi e gli sistemo la camicia chiudendogli anche l'ultimo bottone * Ho notato che ti piace tenerla così, quando mi hai aiutato con l'acqua, non te la sei mai aperta, nemmeno un bottone anche se faticavi, quindi ... * arrossisco e torno a sedermi finendo il mio panino *

* lo guardo stupito * - È Ernst quello fissato con i bottoni della camicia sempre chiusi ... - * sorrido a Jules * - Lo fa quando deve nascondere la cicatrice che gli ha fatto quel cinghiale - Grazie Jules * mi inoltro nella boscaglia * - Quindi è vero ... ci distingue -

A Claes bastò fare qualche metro per trovare suo fratello, nascosto dietro un cespuglio di more rosse che gli sorrideva complice, era quello il patto che avevano fatto, uno avrebbe accompagnato Jules ed avrebbe passato con lui metà appuntamento e l'altro avrebbe fatto la seconda metà e lo avrebbe riaccompagnato a casa in seguito.

* mi accuccio alla sua altezza * Ernst, ha trovato la differenza della camicia chiusa ed aperta * sorrido *

Te lo avevo detto che ci distingue, anche se inconsciamente * sorrido a mia volta * Claes, credo ... credo dovremmo chiedere il permesso a sua madre per continuare a vederlo * abbasso la testa * È una questione di rispetto verso di lei * mi alzo in piedi * e verso Jules

Hai ragione * lo guardo negli occhi * Dobbiamo trovare il modo di tenere lontano Jules da lei ... * sorrido * e so già come fare

E così i due fratelli si batterono il cinque e si scambiarono di posto, mentre Ernst tornò a completare il loro appuntamento, Claes corse a perdifiato fino a casa dove trovò sua madre intenta a stendere.

Claes * sposto il lenzuolo * Che stai facendo ? Dovresti essere a tagliar legna, lo sai che l'inverno è ormai alle porte !

Scusa madre * riprendo fiato * ma ... * mi metto dritto * Ho trovato qualcuno che riparerà il nostro tagliaerba gratis * sorrido furbo *

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora