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Il vento era ormai diventato fortissimo, la pioggia pareva così fitta da coprire ogni cosa al suo passaggio, come se fosse diventata nebbia, il cielo si era fatto nero, una notte senza stelle in pieno giorno, ma dentro la piccola baita Akerlund una fiamma brillava e la legna scoppiettava creando una luce soffusa ed un'atmosfera calda e piacevole. Jules però non si stava godendo particolarmente la situazione, anzi, si era rintanato su in mansarda e ringraziava il cielo per essere riuscito a trovare un po' di segnale con il suo vecchio telefono per contattare sua madre e sapere se stava bene.

* stringo il telefono nella mano * Mamma, sei sicura che vada tutto bene ? * chiedo ancora una volta incerto *

* sospiro * Te l'ho detto, sì ! * affermo sicura * Non ero ancora partita per tornare alla baita quindi non mi sono presa nemmeno una goccia d'acqua * sorrido furba * Jules, non è che magari è a te che è successo qualcosa ?

Il giovane sentì un colpo al cuore, era stato assolutamente beccato, ma come avesse fatto sua madre ad azzeccare così in fretta il problema, quello doveva essere uno dei grandi misteri del mondo materno, e la cosa lo terrorizzò parecchio.

E-ecco io ... * arrossisco * Vedi, è successa una cosa e non so con chi altro parlarne ...

- Oh cavolo, il piano ha già funzionato ! - Aspetta un momento Jules * tengo l'orecchio attaccato al telefono e salto oltre il bancone del negozio * Dimmi tutto ! * raggiungo la porta e giro il cartello mettendolo da aperto a chiuso * Non tralasciare alcun dettaglio

B-beh ecco ... i-io ho ... * sospiro gettando indietro la testa * Li ho baciati mamma * sussurro * Tutti e due, nello stesso momento ... * dico imbarazzatissimo * E-e poi ha iniziato a piovere ed io s-stavo p-per ...

L'idea di star raccontando qualcosa di così privato alla propria madre incasinava ancora di più il moro, e già lo era molto ! Una volta scampato al momento imbarazzante ed aver deciso di accendere il fuoco per scaldarsi i gemelli gli avevano domandato se avesse dei vestiti di ricambio e lui, ovviamente, non possedeva nulla della loro taglia. Morale della favola ? I due biondi erano rimasti in boxer avvolti in un'unica coperta, la parte peggiore era che l'intimo asciutto che indossavano era del terzo e quindi li fasciava in modo fin troppo stretto mettendo tutta la loro "mercanzia" in bella vista. Ed ora Jules si ritrovava nella situazione più erotica ed imbarazzante della propria vita, con l'impulso immediato di scendere e farsi sfondare da quelle divinità scese in terra, ma con il buon senso a stopparlo.

Q-questo è tutto ... * sospiro rassegnato *

Capisco, quindi fammi capire ... * rifletto bene sulle parole che sto per dire * A venticinque anni suonati chiami me, tua madre, per domandarmi se puoi fare sesso selvaggio con due ragazzi da favola ? * concludo seria * Mi stai prendendo in giro ?!? Se tu lo vuoi e loro lo vogliono fatelo ! - Sarebbe anche ora ! Accidenti, mio figlio si comporta peggio di un verginello alle prime armi -

* mi sporgo dalla mansarda * Ho paura ... * dico sincero e triste * e se ... se succedesse come con Adam e ... * mi vengono gli occhi lucidi * Li "aiutassi a capire di essere etero" ? La verità è che li amo mamma, non voglio rovinare tutto

Il ragazzo indietreggiò quando vide gli occhi ghiaccio di Claes voltarsi nella sua direzione dal salotto e così tornò a nascondersi nell'angolo con le ginocchia strette al petto nel tentativo di rincuorarsi mentre attendeva la risposta della donna.

Jules, non puoi vivere nel terrore * sorrido guardando la pioggia diventare dolcemente neve * Se li ami buttati, lasciati andare * vado sul retro * Io non potrò tornare fino a quando la tempesta non sarà passata, quindi vedi di usare il tempo a vostra disposizione in modo ... produttivo * sorrido * Divertiti, ti voglio bene * chiudo la chiamata *

Mamma ? Mamma ! * guardo il telefono e lo getto sul letto * -Madre inutile ! E cosa dovrei fare adesso ?!? - * mi spoglio togliendomi i vestiti bagnati e restando in intimo * - Buttarmi e lasciarmi andare ... semplice, no ? - * scendo dalla mansarda e raggiungo i gemelli *

Per la prima volta in vita sua Jules decise di dare retta a sua madre e cercare di seguire il consiglio che gli aveva dato, al massimo, se avesse fallito miseramente, avrebbe potuto appiopparle tutta la colpa e questa cosa avrebbe potuto almeno consolarlo in parte.

* mi siedo davanti ai Bergman tenendo lo sguardo basso * E-eccomi ...

Come sta tua madre ? * chiedo coprendomi di più con il mio lato della coperta per nascondere la cicatrice del cinghiale *

Bene, per fortuna era ancora nel negozio quando è iniziata la tempesta * tremo leggermente nonostante abbia il calore delle fiamme alle spalle * Ha detto che non salirà fino a quando il tempo non migliorerà

Menomale * lo guardo e mi allontano da Ernst lasciando spazio fra noi * Allora ... la baita è tutta per noi per i prossimi due o tre giorni * sorrido * Con il letto di tua madre libero non occorrerà più nemmeno che stiamo tutti e tre attaccati per dormire, così potremo evitare altre ... situazioni imbarazzanti

Jules, stai congelando * dico toccandogli il viso * Non hai voglia di ... venire qui a scaldarti fra di noi ?

Il giovane strinse forte le palpebre ed abbandonò la propria integrità morale facendosi spazio fra i gemelli che lo accolsero con dolcezza e carezze bollenti lungo la schiena nuda e fra i capelli, ogni tocco mandava subito in estasi il moro rendendolo più rilassato e calmo, permettendo alle parole che aveva dentro di fluire all'esterno e giungere alle orecchie di Ernst e Claes.

* sussurro * Potete toccarmi per sempre ?

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora