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Il buio circondava il giovane già da diverso tempo ormai, il suo corpo andava a tentoni in quell'oscurità, trascinato dalle due donne, le sue uniche guide attraverso la baita, fra gradini sottili, pavimenti lisci e gli scricchiolii del legno, ma anche all'esterno, camminando lentamente fra la vegetazione, baciato dal vento fresco a scivolargli fra i capelli e con i fili d'erba a solleticargli i piedi nudi. Jules non aveva alcuna idea di dove fossero diretti, sentiva solo qualcosa sul proprio capo ed un profumo delicato nell'aria che non riusciva a riconoscere appieno, aveva leggermente paura, doveva ammetterlo.

- Cosa sta succedendo ? Dannazione lo sapevo, è l'ennesima prova del signor Bergman ! Non ci sarà nessuna proposta ... Mai - *mi blocco mordendomi l'interno della guancia*

*appena mi accorgo che Jules non ha intenzione di muoversi mi metto davanti a lui accarezzandogli il viso* Figliolo mio, che c'è ? Come mai ti sei fermato ? Ormai ci siamo quasi ...

Quasi per cosa ?!? *scoppio a piangere* L'ennesima tradizione dei Bergman che mi confermerà ancora una volta di non essere il ragazzo giusto per Ernst e Claes ?!? *mi inginocchio per terra asciugandomi le lacrime che ormai inzuppano la benda* - Non c'è speranza - Lo so che ... che siamo cresciuti in mondi totalmente opposti, ma ho fatto tutto quello che potevo per adattarmi a loro ! Il lavoro per guadagnare soldi alla famiglia, il raccolto, gli animali, la distanza ... Cosa manca ancora perché io possa apparire degno agli occhi di loro padre ?!?

Non appena il moro concluse la frase, venne afferrato per i polsi da delle mani molto più forti di quelle delle madri, ed ancora più grandi di quelle dei gemelli, rigide e callose, lo fecero rialzare senza il minimo sforzo, obbligandolo a proseguire ancora. Al ragazzo parve passare un'eternità, il suono del vento si zittì improvvisamente e cominciò a farsi sentire il pigolio di qualche uccellino, il frusciare di cespugli fece da eco ai suoi passi per diversi minuti prima di venir sormontato dal rumorosissimo scrosciare di quella che appariva proprio come una cascata. Nonostante le lamentele e gli strattoni, niente servì al giovane Lindgren per riottenere la propria libertà, anzi, più combatteva, più la stretta si faceva intensa fino a quando, di punto in bianco, non scomparve, facendolo capitolare a terra dolorante.

Adesso basta ! Mi sono stancato di questi giochetti ! *mi tolgo la benda di scatto, ma, ciò che vedo, fa sparire ogni arrabbiatura e fa riprendere le lacrime ancor più intensamente*

I biondi stavano in piedi davanti a lui, Claes sulla sinistra ed Ernst alla destra, indossavano i completi che Jules aveva acquistato per loro in città da usare durante il loro ultimo gioco, intrecciati sui capi, fra i ciuffi d'oro, avevano dei rampicanti e dei grandi fiori azzurri e bianchi che il moro non fu in grado di riconoscere, ma che donavano ad entrambi un aspetto a dir poco divino. Alle spalle dei fratelli spruzzava, carico di vita, un immenso muro d'acqua, posto sul ciglio di una sporgenza rocciosa, così chiaro e puro da riflettere alla perfezione anche lui stesso, altrettanto agghindato ed elegantemente vestito, il viso rosso per il pianto rinfrescato dalle gocce d'acqua. Poco distante, quasi sotto il getto, stava il signor Bergman, al centro di un enorme arco arboreo, fissandolo, il moro, non poté fare a meno di sentirsi a disagio e terribilmente imbarazzato, sapeva che il capofamiglia aveva assistito a tutta la sua scenata e se ne vergognò come mai.

*mi alzo in piedi e subito le mie mani vengono strette dai biondi che, senza alcun preavviso, si inginocchiano ai miei piedi portandosi la mano libera alla tasca della giacca* - No ... Non può essere - *mi vengono gli occhi lucidi* Che fate ? *balbetto*

Jules, ci dispiace di averti detto quelle cose quando siamo arrivati qui *dico rattristato abbassando lo sguardo per qualche secondo prima di riportarlo nel suo* Ma, per le tradizioni della nostra famiglia, questo è uno dei momenti più delicati. Per averti, non potevamo tralasciare nemmeno un dettaglio ...

Siamo consapevoli di averti fatto soffrire molto e di averti obbligato a compiere varie prove, portandoti spesso al limite della sopportazione *accarezzo la sua mano* Sei stato incredibilmente paziente, un vero angelo, e speriamo continuerai ad esserlo anche durante questi ultimi ostacoli che ci restano da superare insieme ...

I biondi lasciarono insieme le mani del terzo ed estrassero dalle tasche due anelli d'argento, levigati da un lato ed incavati dall'altro, avvicinandoli fra loro per unirli così in uno solo e porgendoglielo mentre, quasi meccanicamente, il moro avvicinò loro la mano destra, tremante come una foglia, mentre la sinistra soffocava i singhiozzi in fuga dalle labbra, questa volta, sintomo di una gioia fortissima.

Jules Lindgren *affermiamo all'unisono sorridendogli con gli occhi lucidi a nostra volta* Vuoi sposarci ?

Sì ! *rispondo all'istante* Certo che vi sposerò !

Annuendo freneticamente il giovane lasciò che i gemelli gli mettessero la fede e poi si lanciò fra le loro braccia. Piansero baciandosi l'uno con l'altro nel luogo in cui, ben presto, si sarebbero detti l'attesissimo "Lo Voglio" diventando così un'unica entità, fino alla morte, ed anche oltre.

Grazie Jules *sorridiamo tenendolo ancora più stretto e finalmente torniamo a respirare* Grazie per averci insegnato ... come tornare a vivere

FINE SECONDA PARTE

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora