2 X 1 - " You have taught me to live well "

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Zolle di terra si sollevavano dal prato smeraldino provocando la fuga di grilli guizzanti ed uccellini in cerca di qualche vermetto ignaro, le porte si aprivano cigolando e poi si richiudevano in tantissimi tonfi, scatoloni misteriosi venivano spostati da dentro a fuori, ogni tanto vi scivolavano nastri o piccoli sassolini dal dubbio utilizzo, incuriosendo ancora di più il giovane spettatore, lasciato ad aspettare sul divano del salotto. Era stata la mattina più caotica che Jules avesse mai vissuto in vita propria, più sfiancante ed agitata perfino del giorno in cui aveva traslocato dalla città e si era ritrovato catapultato in quel nuovo mondo così diverso da quello in cui era cresciuto, ma stranamente, più accogliente e familiare del grigiore dei grandi centri urbani. La madre dei biondi era stata chiara, non doveva alzarsi da quel morbido cuscino nemmeno per andare in bagno e così lui aveva fatto, non si era nemmeno permesso di porre delle domande o di controbattere, dopo la situazione imbarazzante accaduta all'alba, era molto meglio se rimaneva in silenzio.  

- Come abbiamo fatto ad addormentarci sul prato davanti a casa ? Ci sarebbe bastato fare un altro paio di passi per tornare ognuno nella propria stanza, ma no ... - *mi copro gli occhi con le mani* - Siamo per forza dovuti rimanere abbracciati e nudi a meno di tre metri dall'ingresso ! Giusto giusto per farci trovare dal signor Bergman intento a recarsi al cespuglio più vicino per soddisfare i propri bisogni corporali mattutini !!! - *scuoto la testa e tolgo le mani frustrato abbassando lo sguardo* Ma quando la smetterò di fare figuracce del genere davanti al mio futuro suocero !?!

Di certo non oggi *mi inginocchio davanti a Jules per guardarlo dritto negli occhi* Devi andare in camera adesso, Tua madre e Margaret ti stanno aspettando per prepararti *appoggio le mani sulle sue spalle stringendole* Il momento è arrivato figliolo

Sgranando gli occhi e passando dal rosso porpora al bianco mortuario, il moro deglutì la poca saliva che il nervosismo non aveva già seccato e si alzò rapidamente, le spalle gli facevano malissimo, ma sopportare il fastidio fu facile, il nervosismo era molto più forte di ogni altra emozione. Quando raggiunse il piano superiore, il tornado materno colpì Jules con tanta violenza da non permettergli di difendersi, il poveretto venne rapidamente trascinato sul letto e spogliato fino all'intimo, quasi uno sciame di falene gli avesse sbranato i vestiti, ma nemmeno per un secondo il ragazzo si rifiutò, anzi, lasciò che le due donne lo abbigliassero come meglio credevano. Tutto intorno al giovane Lindgren si muoveva intangibile, nella sua mente si stava annidando il seme del dubbio la cui pianta crebbe a dismisura e lo fece tremare attirando così l'attenzione delle presenti che, comprensive, lo strinsero accogliendo negli abiti chiari le sue lacrime.

E ... e se fosse troppo presto ? *singhiozzo* Se non fossimo pronti ? Se non fossimo destinati ad essere per sempre felici e contenti insieme ?

Non ci sono risposte certe alle tue domande figlio mio *gli accarezzo il viso* L'unica cosa di cui devi essere sicuro, al cento per cento e senza alcun ripensamento, è il tuo amore per Ernst e Claes

Ed era proprio così, in un'esistenza dettata dal caso, il destino aveva fatto dono a Jules di una costante unica che, per mesi, nonostante tutto, si era mantenuta come un pensiero fisso, i gemelli, qualsiasi cosa accadesse, il suo cuore correva sempre da loro. Gli abiti eleganti, tutti quei preparativi, perfino la sua insicurezza appariva piccola davanti all'Amore, si sentiva pronto, non poteva aspettare nemmeno un secondo in più, quindi si alzò asciugandosi il viso inutilmente e prese un bel respiro.

Ora sono pronto ... *sorrido* ... dov'è l'altare ?

*

"Let's go in the garden
You'll find something waiting
Right there where you left it
Lying upside down"

Un vecchio e familiare mangiacassette rilasciava musica nell'aria estiva, il vento sottile accarezzava i fili d'erba facendoli vibrare e l'imponente cascata frusciava in lontananza, un sottofondo incantevole per la canzone che, di tutte quelle che aveva raccolto, riportava maggiormente Jules alla propria infanzia. Davanti ad una sorgente cristallina, l'arco di fiori della proposta, abbellito da fiocchi bianchi e nuovi boccioli, creava una pioggia lieve di petali lungo le criniere d'oro dei gemelli, intrecciate da rampicanti ornati di piccole foglie, angeli sorridenti e benevoli, entrambi attendevano silenziosi richiamando l'amato con sguardi di cielo.

"When you finally find it
You'll see how it's faded
The underside is lighter
When you turn it around"

Accompagnato da Anne e Margaret, il moro camminò in avanti lentamente, le labbra strette e le lacrime luccicanti lungo le guance, lo stomaco in un subbuglio sfarfallante ed il cuore a pulsare così velocemente da far tremare tutto il corpo del ragazzo. Nonostante la presenza delle due donne, Jules si sentiva come un fantasma, incapace di sentire il qualsivoglia tocco sulla pelle, ma la spiacevole sensazione si annullò non appena le mani delle madri vennero sostituite da quelle dei gemelli, fu come bere un lungo e fresco sorso di vita pura. Incrociare le iridi d'ebano con quelle glaciali dei Bergman, per il giovane Lindgren fu raggiungere la felicità, la calma e la vera ragione per la quale aveva emesso il primo vagito alla nascita, stare accanto a quei due incantevoli, attenti, dolci e protettivi giovanotti di montagna e fare tutto ciò che era in suo potere perché vivessero nella gioia, niente desiderava di più.

"Everything stays
Right where you left it
Everything stays
But it still changes
Ever so slightly
Daily and nightly
In little ways
When everything stays"

Lentamente le ultime note scivolarono nel silenzio e la voce profonda e cavernosa del Frans attirò l'attenzione dei pochi presenti, la cerimonia ebbe finalmente inizio.