Lo stallone correva libero, con la criniera sciolta nel vento primaverile, gli zoccoli pesanti a sollevare zolle di terreno e ciuffi d'erba fresca, galoppando senza freni o inibizioni nella prateria, saltando e nitrendo la propria euforia contro il cielo azzurro e le nuvole candide. Jules si chiedeva ancora come fosse riuscito a convincere una creatura tanto indomabile a portarlo sulla sua groppa e passare le dita sul manto chiaro come la neve e le ciocche bionde come il grano colpito dal caldo Sole del mezzogiorno. Il giovane non si era mai sentito così in pace con sé stesso come in quel momento, avrebbe voluto raggiungere i confini del mondo cavalcando quel magnifico animale e provare quell'ebrezza per tutta la vita, lontano da ogni cosa, fuggendo dal proprio dolore che sembrava sparire ad ogni palpito e sbuffo del purosangue. Se avesse potuto scegliere, non sarebbe sceso fino all'ultimo respiro che l'esistenza gli avrebbe concesso, ma, ogni secondo che passava, restare sul suo destriero si faceva sempre più difficoltoso, probabilmente era dovuto al fatto che la splendida bestia non aveva la sella ed il suo dorso era così maledettamente duro. Il moro era quasi sul punto di tirare per farlo fermare, e così scendere quando, all'improvviso, per saltare un grosso tronco caduto, l'animale si impennò in un salto che obbligò il ragazzo a serrare gli occhi svegliandosi così in un leggero sussulto.
* guardo davanti a me il viso di Ernst ancora addormentato e mi accorgo di avere le mani fra i suoi capelli dorati dalla luce dell'alba e così le tolgo subito imbarazzato * - A-accidenti, per fortuna non si è sveglia ... ah ... - * boccheggio trattenendo a stento i gemiti *
Era bastato un secondo perché il moro collegasse quel sogno alla realtà, a quanto sembrava non solo aveva scambiato i capelli dell'altro per il crine del cavallo, ma ciò che, nella fantasia, gli era parso il dorso duro dell'animale, era ben altro nella realtà, ovvero due grossi, enormi e durissimi problemi che lo schiacciavano sul bassoventre, sia da davanti che da dietro. A quanto pareva, nonostante i due gemelli fossero ancora beatamente addormentati, c'era una parte di loro che aveva optato per un buon giorno fin troppo anticipato.
* divento completamente rosso per l'imbarazzo coprendomi le labbra con le mani * - Cavolo ! Cavolo ! Cavolo ! - * deglutisco e cerco di spostarmi leggermente * - Altro che alzabandiera, questi sono due dannati grattacieli ! Ed ora che faccio ? -
* sento muoversi accanto a me e così mi sposto abbracciandomi più stretto a Jules ed allungando una gamba *
* mi muovo e mi porto più vicino al centro stringendomi con le mani alla prima cosa che incontro *
La situazione si era appena fatta ancora più scomoda per il moro che adesso si trovava esattamente impacchettato fra i fratelli Bergman, stretto nelle loro braccia, con le grandi e forti mani di entrambi i biondi che accarezzavano la sua vita ed il petto, dal lato di Claes, la nuca ed una natica, dalla parte di Ernst. In più, il primo, aveva deciso di infilare una delle sue gambe fra le sue costringendolo così ad aprirle ancora di più mentre l'erezione mattutina del montanaro spingeva ancora fra di esse strusciandosi dolcemente, certo, non si poteva negare che anche il secondo stesse facendo la sua parte visto come sbatteva l'nguine contro quello di Jules mandandogli scosse di piacere lungo tutta la spina dorsale.
* gemo stringendo con i denti il mio labbro inferiore * - Accidenti a loro ! Ma perché non li ho mandati sul divano quando potevo farlo !?! - * i miei occhi si riempiono leggermente di lacrime quando entrambi si muovono di nuovo * - S-se mi avessero penetrato insieme avrebbero finito per spaccarmi in due - * appena mi accorgo di quello a cui ho appena pensato migliaia di immagini oscene si fanno largo nella mia mente e, all'ennesimo tocco di entrambi, vengo nei boxer * - Oh ... merda ... ditemi che mi sono pisciato addosso vi prego ... - * sprofondo con il viso nel cuscino e rilascio un singhiozzo ed un piccolo gemito liberatorio *
* sentendo dei lamenti mi sveglio lentamente e sento Jules tramare fra le mie braccia * Ehi, va tutto bene ? * mi accorgo subito del modo in cui lo sto schiacciando e mi scosto * Accidenti, scusami, non volevo !
* mi sveglio anch'io e, vedendo il viso rosso di Jules ed i suoi occhi umidi mi allontano * Scusa ! Non volevo stritolarti * guardo mio fratello e vedo che è nella mia stessa situazione * Non dormiremo più nello stesso letto con te, promesso, ci dispiace
Senza aspettare nemmeno un momento Jules si mise subito di schiena e nascose la testa sotto il cuscino pieno di vergogna mentre i due biondi lo accarezzavano continuando a cercare il suo perdono, erano abituati a dormire in due abbracciati, non c'erano mai stati problemi prima di allora, non volevano fare del male al moro e speravano con tutto il cuore di non averlo ferito. Intanto il ragazzo era davvero al limite, voleva solo che smettessero di scusarsi quindi decise di fare la persona matura e si mise a sedere, a testa bassa, coprendosi fra le gambe con le mani, gesto inutile, la macchia era fin troppo evidente ed attirò subito l'attenzione dei Bergman che, capite le condizioni in cui si trovava il terzo, si coprirono subito a loro volta abbassando i visi ormai cremisi.
* salgo in mansarda con la colazione e, quando li vedo svegli, e nello stesso letto, sorrido * Oh, ma come siete carini tutti e tre insieme * appoggio il vassoio sulle coperte * Avete fatto dei bei sogni ?
STAI LEGGENDO
2 X 1 - " You have taught me to live well "
RomanceATTENZIONE ! Questa storia contiene Yaoi ! Cioè amore ragazzoxragazzo, inoltre è anche una threesome, cioè contiene relazioni a tre. SE NON VI PIACE QUESTO GENERE NON LEGGETE ! SE VI PIACE, BUONA LETTURA ! Jules Lindgren è un ragazzo qualunque, la...