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Le condizioni di Jules erano peggiori di quanto la donna avesse pensato inizialmente, erano ormai due giorni che non si spostava da quel letto, se non per andare in bagno, e, se lei tentava anche solo di avvicinarsi per togliergli le cuffie e provare a parlargli, lui la mandava via in malo modo scacciandola con qualche manata, per poi tornare a guardare fuori dalla finestra con aria persa e sconsolata.

* scendo triste dalla mansarda dopo l'ennesimo fallimento * - Non è giusto - * sento gli occhi diventarmi umidi * - Le cose stavano andando così bene ... se stare qui lo fa soffrire così tanto forse dovrei riflettere sulla possibilità di ... tornare in città - * mi siedo stanca sul divano imbottito nel piccolo salotto * Cosa devo fare ?

Di colpo un leggero picchiettio fece distrarre la donna dai suoi pensieri facendole sollevare lentamente lo sguardo alla finestra dove vide un viso a lei sconosciuto, non perse nemmeno tempo ad avvisare suo figlio, visto che, comunque, non l'avrebbe ascoltata in ogni caso, ed uscì dalla baita. Fuori dalla porta vi era una signora dai lunghi capelli neri che le scendevano morbidi e leggermente mossi fino alle spalle, le iridi di un azzurro così chiaro da sembrare ghiaccio ed un fisico piuttosto robusto e sano, tra le mani teneva una borsa di yuta sulla quale sormontava una tovaglia ricamata. Non serviva essere laureati per capire che quella era la madre di Ernst e Claes, era ovvio che il colore dei capelli lo avessero preso dal padre, ma sia gli occhi che certi tratti del viso, dovevano per forza averli presi da lei, probabilmente la donna doveva essere venuta lì per parlare della situazione, ma come biasimarla, i due gemelli erano andati via più che depressi dopo che Jules non aveva voluto ascoltarli e dopo allora non erano più tornati né si erano visti nelle vicinanze.

Lei deve essere la signora Bergman * allungo la mano verso di lei e stringo la sua * - Sarà sicuramente venuta qui per rimproverarmi, in fondo se non avessi acconsentito a dare il permesso ai suoi figli di vedere Jules ora la situazione non sarebbe così disperata e dolorosa - * sorrido leggermente cercando di non mostrare il mio dispiacere * Sono Anne Lindgren, la madre di Jules

Lo immaginavo * lascio la sua mano guardandola comprensiva * Ma mi chiami pure Margaret * stendo sull'erba fresca la tovaglia che ho portato e mi ci accomodo lasciando lo spazio necessario perché anche la signora Lindgren possa prendervi posto * Abbiamo molto di cui discutere, ma sappia che non sono minimamente intenzionata a rimproverarle di aver permesso ai miei figli di frequentare il suo * sorrido * Avrei fatto lo stesso e Jules è davvero un ragazzo meraviglioso, almeno da quanto mi ha detto mio marito visto che io mi sono limitata ad aprirgli la porta una sola volta e quindi l'ho visto solo di sfuggita

* mi accomodo accanto a lei fermandomi a guardare un dente di leone perdere i preziosi soffioni bianchi nel vento * - Se potessi esprimere un desiderio sarebbe quello di permettere a Jules di trovare la forza per ricominciare e perdonare - * torno a guardare Margaret * I suoi figli  hanno ridato la felicità al mio, peccato che sia un testone senza speranze ... * incontro lo sguardo della donna * Non ha nemmeno voluto ascoltare le loro ragioni e mi dispiace tanto, chissà quanto staranno soffrendo Ernst e Claes

La donna non poteva nemmeno immaginarlo, Margaret aveva visto morire lo splendore e la gioia dei suoi gemelli come accade ad una lampadina fulminata, improvvisamente ed apparentemente senza possibilità di essere riparata. I loro sorrisi e risate che prima illuminavano quei monti di serenità, nonostante i due faticassero e lavorassero duramente, adesso sembravano solo un vago ricordo, non erano mai stati così giù di tono, nemmeno quando tornavano dal paese dopo essere stati sottoposti al solito assalto di cattiverie dai loro coetanei. Negli ultimi giorni si erano rinchiusi nel fienile, ai due angoli opposti di esso, senza dirsi nemmeno una parola fra loro ed ignorandola, se solo loro padre non fosse ripartito prima dell'accaduto forse lui avrebbe potuto smuoverli in qualche modo, ma purtroppo non sarebbe tornato prima di qualche settimana, la situazione era nelle sue mani adesso.

Non sembrano più nemmeno i miei figli * guardo Anne * Ma so come fare a smuovere tutti e tre i nostri bambini troppo cresciuti e farli tornare così normali,o almeno ho un'idea che potrebbe permettercelo ...

Farò qualsiasi cosa sarà necessario * dico convinta * Tutto purché tornino a parlarsi ed a passare il tempo insieme come prima, cosa aveva in mente ?

* mi alzo in piedi sistemandomi la gonna * Venga con me al fienile per parlare con Ernst e Claes. Se riusciamo a convincere loro a riprovarci con Jules non si arrenderanno più, hanno fatto innamorare suo figlio una volta, possono farcela di nuovo, ma si ricordi di una cosa importante quando arriveremo lì ... * faccio un leggero sorriso * Mi regga il gioco

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora