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L'incontro era andato storto, incredibilmente storto, al punto di spezzare definitivamente qualcosa nel cuore di Jules. I gemelli restavano inerti ad osservarlo mentre riempiva le loro valigie con ogni effetto personale. Prestando la massima attenzione, il ragazzo si assicurò di non dimenticare nemmeno un calzino, voleva sparire dalla vita di suo padre così come quest'ultimo aveva fatto con lui. Inutili erano stati i tentativi dei Bergman di capire cosa fosse accaduto in quell'ufficio, il giovane Lindgren era troppo sconvolto per parlarne, non aveva smesso un secondo di piangere, anche dopo le loro rassicurazioni. Il moro spinse furiosamente l'ultimo capo nella valigia, le lacrime ad appanargli la vista e le braccia molli e tremanti al pari della sua figura. Con il petto stretto dalla preoccupazione, Ernst guardò di sfuggita il fratello e si avvicinò all'amato per aiutarlo a chiudere i bagagli. Claes, compreso all'istante il pensiero del gemello, poiché identico al suo, uscì dalla stanza, recuperò carta e penna, e scrisse un breve ed incisivo messaggio che abbandonò nella stanza del signor Lindgren, proprio accanto al contratto di proprietà dei territori montuosi.

- Se tiene a Jules ... - *torno nell'altra stanza* - ... come solo un padre può, non lo ignorerà - *aiuto mio fratello a portare le valige*

Amore *guardo Jules* Prima che andiamo, sei sicuro di non volerci spiegare cosa sta succedendo ? *attraversiamo l'ingresso dell'appartamento ed entriamo in ascensore* Forse c'è una soluzione che non abbiamo considerato ...

*scuoto la testa* Non c'è soluzione ... Quando provi a distruggere un muro di mattoni con il cuore prima o poi ti ritrovi con le costole rotte ... *stringo i manici della valigia* ... e muori dissanguato ...

E così, i tre innamorati giunsero al piano terra ed entrarono nel taxi che li attendeva all'ingresso, l'autista era già stato informato sulla destinazione da raggiungere, le parole sembravano superflue ormai. Jules passò il breve viaggio fino alla stazione spostandosi dalla spalla di un gemello all'altra, stringendo le loro mani più forte quando la tristezza aumentava, ogni volta che il volto severo di suo padre occupava il primo posto nella sua mente. Non voleva pensarci, desiderava solo cacciarlo via per sempre, sarebbe stato un processo lungo e difficile, non ci era nemmeno riuscito la prima volta, ma probabilmente era stato a causa del fatto che non possedesse ricordi negativi su di lui all'epoca. E mentre il figlio cercava in ogni modo di scacciare il genitore così faceva quest'ultimo, desideroso di prestare la dovuta attenzione ai documenti sui quali stava lavorando, ma con scarsi risultati. Era necessario che proseguisse, il discorsetto con Julien avrebbe dovuto attendere la conclusione dell'orario lavorativo, tanto il moro non scappava, la minaccia restava e così avrebbe fatto il suo primogenito, fino a quando Leonard avesse ritenuto opportuno.

*salgo sul treno dando un ultimo sguardo alle mie spalle* - Dobbiamo fare in fretta ... Tanto, tanto in fretta, prima che si accorga che siamo andati via -

Non appena i bagagli vennero sistemati in modo da non creare disturbo, e tutti ebbero preso posto, il moro scorse l'immensa curiosità che animava gli sguardi dei gemelli. Era giusto che sapessero il motivo di quella fuga, il supporto o il diniego dimostrato dai suoi mariti avrebbe fatto comprendere al giovane Lindgren se stava facendo o meno la cosa giusta, diminuendo così il peso che stava portando sul petto da quella mattina. Le porte del treno si chiusero ed il mezzo cominciò la sua avanzata, prima lentamente e poi sempre più rapido mentre il mondo esterno scorreva silenzioso, intangibile per coloro che lo osservavano dai finestrini. Non vi era più modo di cambiare idea, raggiungere quella consapevolezza scollò le labbra di Jules, doveva rivelare ogni cosa.

Lui voleva tenermi nell'impresa per altri cinque anni *mi stringo a Claes ed Ernst* Gli ho detto che non volevo, che voi non vi sareste mai sentiti a vostro agio in quella realtà e che la nostra casa era in montagna ! *chiudo le palpebre* Mi ha detto che non mi avrebbe lasciato andare e che, se il problema eravate voi, avrei fatto meglio a cancellare i miei sentimenti e farvi ritornare in montagna visto che ... *li tengo più vicini a me* ... mi avreste dimenticato presto

Quindi ... *lo guardo sorpreso* Tu hai ... troncato i rapporti con tuo padre ? Per questo ci hai messo tanta fretta ! Siamo scappati ! *appoggio le mani sul suo viso sorridendo* Non hai paura di ciò che potrebbe fare ?

*faccio voltare Jules verso di me* Amore, si incredibile ! Almeno hai avvisato i nostri genitori e tua madre del nostro ritorno ? *cerco di mantenere la calma nonostante l'emozione che si fa strada* Non riesco a credere che preso saremo di nuovo là !

*do un bacio ai miei mariti e sorrido* Non potevo lasciare che ci rendesse schiavi della sua macchina imprenditoriale ... *sospiro* Credevo avesse cominciato a capire quanto fosse importante per me avervi nella mia vita, quanto la montagna mi abbia cambiato in meglio, ma, a quanto pare, mi sbagliavo *li guardo con convinzione* Mia madre ha già informato Frans e Margaret, ci aspetteranno alla stazione al nostro arrivo, solo allora vi spiegherò davvero tutto !

E mentre il fragore della città si faceva sempre più distante alle spalle dei futuri sposi, Leonard mise piede nel proprio appartamento dopo quell'incessante giornata. Pochi secondi di silenzio inatteso furono sufficienti all'uomo per sospettare quanto fosse accaduto, un misteriorioso biglietto ritrovato in camera gli diede la conferma definitiva. Erano fuggiti.

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora