36

1.1K 98 3
                                    

Jules tremava come una foglia, e non solo a causa dei piedi fradici dentro gli scarponi zuppi di neve. Inizialmente il giovane era partito parecchio convinto sulle proprie intenzioni, ma ora che si trovava davanti al proprio obiettivo, tutto solo, infreddolito e spaventato come mai, era molto a corto di ogni grammo di sicurezza. La gola del ragazzo emise un suono gutturale quando questi deglutì pesantemente, la mano avvolta in un fin troppo piccolo guanto di lana ad avvicinarsi all'ingresso in legno scuro, un battito leggero venne seguito da un altro paio a breve distanza e poi attesa.

* tremo * - Freddo ! Freddo ! Freddo ! - * batto i denti passandomi le mani lungo le braccia per scaldarle * - S-spero proprio che non sia in casa ... - * abbasso lo sguardo, ma lo rialzo un istante dopo * - No ! Basta avere paura ! Deve esserci ! Sarò chiaro e tondo, sicuro e deciso così lo convincerò a ... -

La porta si spalancò in un istante spazzando via senza fatica i quaranta centimetri di neve che vi erano davanti e, con essi, anche i pensieri che stavano attraversando la mente del moro, anche se, doveva riconoscerlo, parte del merito andava anche alla gigantesca mole di muscoli e potenza che ora lo infilzava con le sue iridi di ghiaccio dai suoi due metri e più di altezza. Frans Bergman sarebbe stato in grado di terrorizzare un orso con una sola occhiata, oltre al fatto che quel giorno, nonostante i vari gradi sotto lo zero, avesse abbastanza forza fisica da restare affacciato all'uscio spalancato indossando solo una sottile camicia chiara e dei pantaloni di tela beige, senza nemmeno battere ciglio o fremere.

Oh, Julien, benvenuto * sorrido * Mi dispiace, ma Ernst e Claes non sono in casa, stanno rimpinguando le nostre riserve di legna, ma se vuoi posso dire loro che sei passato

A-a dire il vero i-io ... * distolgo lo sguardo dal suo e guardo a terra * - Quando sorride fa ancora più paura ... come cavolo può essere possibile ? - * torno a guardarlo * Sono venuto per parlare con lei !

L'uomo rimase per qualche secondo a fissarlo, il sorriso completamente sparito dal suo viso era stato sostituito da un'espressione di curiosità, o almeno a Jules parve così, era davvero difficile leggere il suo futuro suocero, ma quando quest'ultimo si scostò facendogli cenno di entrare il ragazzo non riuscì ad evitare di liberare un sospiro di sollievo. Il calore della baita Sandstorm lo avvolse come un abbraccio riscaldandolo fin nelle ossa mentre il giovane Lindgren seguiva in silenzio il padrone di casa fino al tavolo della cucina dove il montanaro prese posto invitandolo a fare lo stesso, perfino dal modo in cui il signor Bergman era seduto incuteva soggezione.

Bene Julien, dimmi pure, cosa ti preoccupa ? * mi faccio serio * Non mi dire che i miei figli hanno combinato qualcosa di così grave da spingerti a lasciarli perché altrimenti li punirò così severamente da obbligarli a farsi perdonare anche a costo della loro vita

* resto paralizzato * N-no ! Non è così ! * dico in fretta alzandomi * Loro sono meravigliosi ! Non esistono persone più gentili, attente, romantiche e ... e io li amo tantissimo, non intendo lasciarli ! N-non posso stare senza di loro ... * abbasso lo sguardo torturandomi le mani * è proprio per questo motivo che sono venuto a chiederle d-di ... * alzo lo sguardo incrociando il suo e poi serro gli occhi piegandomi in un leggero inchino * La prego, non li porti via questa primavera ! S-se è proprio necessario che la accompagnino potrei venire anch'io con voi, starò al passo, promesso, ma la prego, non ci separi !

Non appena Jules concluse il proprio discorso si ritrovò con il respiro affannato, il silenzio era calato nella stanza mettendolo ancora più a disagio, era felice di essere riuscito a dire ciò che voleva senza svenire davanti al padre dei gemelli, ma, allo stesso tempo, il ragazzo sapeva di essere sembrato davvero uno sciocco. Il moro non ebbe nemmeno il coraggio di aprire le palpebre per vedere la reazione del biondo fino a quando non lo sentì alzarsi a sua volta, solo allora riuscì a tornare a guardarlo.

Questo è assolutamente fuori discussione * incrocio le braccia al petto * Quello in cui sto per accompagnare Ernst e Claes è un viaggio che ho programmato da prima che nascessero, non intendo portare nessun altro fino a quando non sarà il momento giusto senza contare che un semplice cittadino come te non riuscirebbe mai a starci dietro * dico serio * Loro sono nati qui, i monti e il duro lavoro hanno fortificato i loro corpi, tu invece ... a malapena sei riuscito a reggerli la prima volta entrambi ! Dopo i cinque punti forse potrei anche riflettere sulla tua proposta, ma per ora non sei nella posizione di fare pretese, se vuoi sposare i miei figli vedi di rispettare la tradizione !

* trattengo a malapena le lacrime * - S-semplice cittadino ? L-lui sa ... sa della nostra prima volta ? - * incapace di reggere ancora la discussione esco di corsa dalla baita in lacrime *

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora