La notte era calata con il suo manto soporifero zittendo ogni essere senziente, eccetto gli armoniosi grilli, pronti a vegliare nel silenzio perfetto delle montagne, pacifici sui fili d'erba mossi dal vento gentile e fresco, ultimo spiraglio di un inverno finalmente lontano. In quella pace perfetta anche l'ultima lanterna si spegneva nell'oscurità di una baita solitaria mentre la sua padrona, stanca dopo una faticosa, ed apparentemente interminabile, giornata di lavoro, si recava alla sua stanza dopo aver dato la buona notte al suo gradito ed altrettanto sfinito ospite. Jules aveva appena dato l'ultimo saluto alla signora Bergman prima di mettersi a letto quando un profondo dilemma lo colse come un fulmine a ciel sereno, davanti ai suoi occhi semi chiusi e gonfi di sonno si apriva un bivio cruciale, apparentemente impossibile da risolvere.
* guardo a destra e poi a sinistra ancora ed ancora * Accidenti ... come faccio a scegliere !!! * mi metto le mani fra i capelli strofinandoli nervosamente * Dormo sul letto di Ernst o su quello di Claes !?!
Era già da qualche minuto che il moro rifletteva nel tentativo di trovare un compromesso, ma anche solo l'idea di portarsi il cuscino di un fratello sul letto dell'altro gli sembrava di commettere un tradimento peggiore del bacio con Adam. Senza contare il dubbio, era necessario prendere una decisione accurata, se uno dei biondi avesse sospettato una sua possibile preferenza, anche se involontaria, la loro relazione a tre si sarebbe spezzata più velocemente di un ciocco di legno sotto i colpi possenti di un'ascia ben affilata, ed il ragazzo non aveva alcuna intenzione di permetterlo. Mentre il giovane Lindgren proseguiva con la sua guerra interiore la porta alle sue spalle si spalancò rivelando la figura della madre dei suoi due fidanzati, fra le braccia teneva una coperta pesante ed appariva piuttosto assonnata anche se, appena si ritrovò ad incrociare lo sguardo con quello dell'altro, sembrò risvegliarsi appieno.
Jules ? Che ci fai ancora sveglio ? * domando incuriosita fissando il suo viso sciupato * Sembra quasi che tu stia per crollare, perché non ti stendi su uno dei ... * istantaneamente capisco quale sia il problema e sorrido * Adesso capisco, vieni * appoggio la coperta sul letto di Ernst e lo spingo verso il centro della stanza *
* sorrido alla signora Bergman e vado dal lato di Claes spingendo il giaciglio allo stesso modo fino a quando i letti non si uniscono al centro della stanza * Grazie signora Bergman ... * arrossisco imbarazzato *
* sistemo i materassi di paglia calda unendoli in uno, poi passo ai copriletto ed ai cuscini * Nessun problema Jules, inoltre mi farebbe piacere se tu mi chiamassi semplicemente Margaret * sprimaccio i cuscini e mi avvicino a lui accarezzandogli il viso * Non devi preoccuparti figliolo, quando i miei figli torneranno, quell'Adam rimpiangerà di essere tornato * sorrido *
Il moro sorrise riconoscente alla donna abbracciandola per qualche secondo prima che questa rispondesse con qualche dolce carezza sulla sua schiena per poi spedirlo di corsa a dormire, invito che Jules non si fece ripetere due volte recuperando la coperta che l'altra gli aveva gentilmente portato e stendendosi al centro esatto del letto, coprendosi con essa e chiudendo le palpebre velocemente. Solo quando la porta della stanza si socchiuse il ragazzo tornò a sedersi afferrando velocemente i cuscini e portandoseli ai fianchi, quasi potessero abbracciarlo nel sonno e coccolarlo come erano in grado di fare i loro proprietari.
* sospiro * - Ernst ... Claes ... Tornate presto, vi prego -
Dal pertugio rimasto con lo stipite, Margaret Bergaman poté assistere a tutta la scena sorridendo, osservando il suo futuro cognato sorridere felice nel sonno, liberando sottili rivoli di lacrime ed affondando il viso quanto più possibile fra la stoffa chiara intorno a sé, alla disperata ricerca dell'odore dei suoi amati gemelli, ancora lontani. Non molti minuti dopo, mentre anche il corpo della montanara si rilassava, lasciandosi cadere in un sonno profondo, poco distante, nella vicina baita Akerlund, c'era chi, a suon di pesanti legnate, riceveva in minima parte ciò che meritava, urlando dolorante nel buio, diretto al villaggio più velocemente di una lepre con la codina in fiamme, sotto lo sguardo orgoglioso di uno spirito vendicatore in vestaglia, munito di un pesante mattarello in legno.
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2 X 1 - " You have taught me to live well "
RomanceATTENZIONE ! Questa storia contiene Yaoi ! Cioè amore ragazzoxragazzo, inoltre è anche una threesome, cioè contiene relazioni a tre. SE NON VI PIACE QUESTO GENERE NON LEGGETE ! SE VI PIACE, BUONA LETTURA ! Jules Lindgren è un ragazzo qualunque, la...