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L'aria aveva cominciato a farsi più fredda sulle alte vette, in paese tutti attendevano l'imminente tormenta, sarebbe stata la prima nevicata dell'anno, molto in anticipo rispetto al solito, dopotutto erano solo a fine agosto, ma c'era già chi correva ai ripari in caso non fosse stato più possibile uscire di casa. Le mani si stringevano alle tazze ripiene dei primi tè caldi e, fra di queste, vi erano delle falangi che stringevano la ceramica con maggiore forza, quasi al punto di creparla, attirando l'attenzione dell'interlocutore del loro proprietario, incuriosito come non mai da quanto era accaduto non più di tre o quattro ore prima.

*bevo un sorso di tè guardando fuori distrattamente, ancora sudato per la veloce discesa che sono stato costretto a fare* Allora... è riuscito a far annullare il matrimonio, la ringrazio ... *guardo il padre di Jules sorridendo* Adesso finalmente suo figlio capirà che sono il ragazzo giusto per lui e tornerà da me ! Congratulazioni mio caro futuro suocero ! *picchietto una mano sulla sua spalla*

*lo scaccio con rabbia e sbatto la tazza sul tavolo* Non ti permettere di chiamarmi in quel modo ! Ammetto che, piuttosto di un Bergman, mi andrebbe benissimo che mio figlio sposasse un frocio mezza sega come te, ma da questo a definirti già come marito di Jules è troppo ! *scaccio il liquido maleodorante da davanti il mio viso mettendolo a lato del tavolo* Appena passata la tormenta tornerò su quei monti e lo trascinerò di corsa in città dove lo farò vedere da uno psichiatra che possa trasformarlo da ricchione ad essere umano !

Sconvolto dalle parole dell'uomo, Adam finì la propria bevanda a testa bassa, trovava sconvolgente che, l'uomo davanti a sé, fosse davvero il padre del suo dolce moro, cioè, la somiglianza era evidente, ma non corrispondeva per niente alla descrizione che il ragazzo gli aveva fatto quando stavano insieme. Jules aveva dipinto Leonard come una persona dolce ed attenta, un tuttofare che, nonostante il lavoro, riusciva sempre a trovare un po' di tempo per lui e sua madre, amandoli con tutto il cuore e facendosi apprezzare da chiunque li incontrasse. Da quanto il fulvo aveva capito, il signor Lindgren era sparito un giorno, di punto in bianco, disperso o morto, era stato un duro colpo per il figlio. Riflettendoci bene, il giovane aveva solo informazioni sporadiche o imprecise, come se fossero state raccontate in modo incerto, era probabile che anche il suo amato non sapesse molto di quell'individuo, ma forse era stato meglio così, almeno aveva potuto crearsi nella mente un padre migliore di quello che, effettivamente, il destino gli aveva riservato.

Mi scusi signor Lindgren *lo osservo titubante* - Sarà anche un rischio provare a chiederglielo, ma cavolo se sono curioso - *mi accorgo che mi sta guardando e tossisco per schiarirmi la voce* Come mai lei conosce il signor Frans Bergman ? Se non mi sbaglio lei è un uomo d'affari mentre lui un montanaro senza alcun tipo di istruzione che non riguardi il mungere una mucca ... eppure siete conoscenti di vecchia data, giusto ?

*mi mordo il labbro, i nervi a fior di pelle* - Ma perché questo pezzente non impara a farsi gli affari suoi ? Che cosa diavolo gliene frega ? Gli ho già detto chiaramente che non voglio che mio figlio abbia rapporti con lui ... - *mi trema la mano* - Sono teso come una corda di violino ... se non mi sfogo finirò per uccidere qualcuno e, per quanto questo ragazzo sembri un bersaglio eccellente, poi chi li sente i miei avvocati ! - *blocco la mia mano con l'altra e sospiro* Bene se proprio vuoi saperlo te lo racconterò, tutto è iniziato ... dal nostro primo incontro

E, quasi quella condizione di opposizione predestinata proseguisse con il proprio influsso, nello stesso momento in cui Leonard riprese a rimembrare il proprio passato, Frans fece lo stesso sotto l'incombente minaccia della propria moglie e dei figli, questi ultimi in particolare avevano sempre più fretta, il tempo stava mutando più rapidamente di quanto avessero previsto e Jules era ancora disperso. Anne stringeva ancora le mani di Margaret nelle sue, nonostante il pericolo fosse ormai passato, l'ansia non poteva fare a meno di divorarla, la mora sapeva bene che la questione con suo marito non si sarebbe limitata al matrimonio, quel pazzo non era venuto solo allo scopo di cancellare anche l'ultima briciola di gioia nel proprio figlio, ma per fare lo stesso anche con lei, strappandoglielo per sempre. La donna ripensò al bambino che Jules era un tempo, sorridente, solare e pieno di vita, su quei monti c'era il suo vero spirito, la natura reale e felice del cupo adolescente lamentoso in cui si era trasformato il suo piccolo avventuriero, non avrebbe mai permesso a quell'uomo di portarlo con sé nelle proprie tenebre, era la sua paura più grande e, più tempo passava, più il timore andava trasformandosi in un'orribile realtà.

- Oh bimbo mio ... - *sospiro asciugandomi le lacrime* - Spero tu stia bene, ti prego, torna indietro - *guardo Ernst e Claes* - Se non vuoi, almeno cerca di restare al sicuro, i tuoi mariti stanno venendo a salvarti - *sorrido loro grata*

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora