32

1.2K 115 10
                                    

La brina sbiancava l'erba rendendola una distesa di punte sottili e lucenti contro i raggi rosati dell'alba, dal paese le decorazioni natalizie andavano spegnendosi, come lucciole sempre più distanti ed un giovane dai capelli marroni si godeva il tepore della paglia e dell'amorevole abbraccio degli uomini che gli avevano rapito il cuore. Il plurale non era posto a caso, ed anche al ragazzo stesso sembrava impossibile poterlo dire davvero, ma la verità non si poteva cambiare, lui era innamorato di due persone allo stesso tempo, allo stesso modo, e non era mai stato più felice in vita propria.

* apro piano gli occhi e mi infilo più in profondità sotto la coperta per sfuggire ad una leggera folata di vento freddo proveniente dalla porta socchiusa del fienile * - Eppure ero sicuro di averla chiusa ieri sera ... - * mi lamento mugolando per la paglia che mi pizzica la pelle nuda *

Se qualche mese prima avessero detto al moro che avrebbe vissuto fra le cime dei monti, fra l'aria pura ed i cieli azzurri, con l'orizzonte aguzzo e seghettato ad estendersi all'infinito, sicuramente Jules lo avrebbe preso per pazzo, ma se poi si aggiungevano anche Ernst e Claes allora si sfiorava il più bel sogno nel cassetto fattosi realtà. Alla fine convincere il padre dei due ad attendere per la questione del matrimonio era stato più semplice del previsto e quindi ora non restava loro che godersi il tempo insieme e, in particolare, l'arrivo del giorno di Natale. Il giovane stava già riflettendo sul possibile regalo da fare ai gemelli, ma più ci rifletteva più si rendeva conto di non avere la benché minima idea al riguardo, forse il motivo per il quale non gli veniva in mente nulla era perché, in fondo, non conosceva i biondi da abbastanza tempo per trovare qualcosa di originale ed il pensiero lo ferì profondamente.

* sospiro aggrappandomi più saldamente alle braccia forti di Ernst e Claes e lascio un bacio per uno sulla loro pelle morbida * - Mi dispiace tanto ... - * improvvisamente mi trovo ad osservare i loro visi ancora addormentati e ripenso al breve, ma bellissimo periodo che abbiamo passato insieme *

Jules sorrise osservando i corpi ancora caldi dei due titani buoni che sognavano beati accanto a lui e si sollevò a sedere prestando molta attenzione a non svegliarli per poi avviarsi alla porta del fienile nel quale oramai dormivano praticamente tutte le notti. I piedi nudi del giovane sfiorarono la neve candida mentre qualcuna delle galline di cui ora si occupava, uscì allo scoperto mettendosi a chiocciargli intorno solleticandogli le caviglie scoperte con le loro piume candide. Finalmente i lavori alla baita Akerlund erano stati terminati e nuovi chiassosi abitanti erano entrati a far parte della famiglia Lindgren, la maggior parte dei quali consisteva in pollame, conigli saltellanti, una mucca da latte sbrana-calzini, qualche capretta ed una coppia di oche francesi grigiastre, la cosa divertiva il moro più di quanto ammettesse, quando vivevano ancora in città sua madre non gli aveva nemmeno permesso di tenere un gatto pigro e lì, sui monti, si ritrovava ad essere il protagonista della canzoncina " Nella vecchia fattoria". Non che a Jules dispiacesse, aveva sempre qualcosa da fare, a causa del freddo non era neppure più obbligato a scendere in paese e, come lui, anche Ernst e Claes, quindi avevano avuto molto tempo da passere in compagnia ad aiutarsi a vicenda, senza contare che, il suo caro futuro suocero, Frans, gli aveva già trovato un lavoretto per quella primavera come aggiustatore ufficiale dei macchinari di mezzo villaggio, un lavoro assicurato e ben retribuito. Il ragazzo era felice, soddisfatto, appagato da tutti i punti di vista, compresi quelli più imbarazzanti ed innominabili, un nuovo giorno all'orizzonte ed un tocco caldo, calloso, ma familiare lungo la schiena scoperta e le spalle nude.

Scusate * do un bacio leggero ai miei biondi preferiti * Vi ho svegliati alzandomi ?

Non sei stato tu a svegliarci * gli indico il letto di paglia sul quale varie galline sono andate a rifugiarsi dal freddo * Troppo ruzzolare, fanno così tanto chiasso che mi sono dovuto alzare * comincio a percorrere il mento di Jules con vari baci *

Io ho cominciato ad avere dei dubbi che non fossi tu a farmi il solletico quando, invece di un bel bacio, mi è stata rifilata una beccata aguzza * rido e lo stringo baciandogli il collo * Potevi benissimo chiamarci, tanto anche noi abbiamo dei lavori da fare

Lo so ma ... * arrossisco e rilascio un sospiro * Ieri sera abbiamo fatto fin troppo tardi * sorrido mordendomi il labbro * E non solo perché mia madre ci ha chiesto di mettere le decorazioni di natale sul tetto della baita - Se ci ripenso ... Spero solo che quella pazza non abbia sentito nulla -

Mentre i tre erano intenti a scambiarsi dolci effusioni romantiche ecco che la porta del fienile venne spalancata improvvisamente ed una ventata gelida li spinse a tenersi ancora più stretti fra loro mentre la madre del moro entrava portando con sé un cesto vuoto. Non appena la signora si accorse dei ragazzi sorrise loro ed, in particolare a suo figlio che reagì affondando il viso nelle mani, rosso come un pomodoro all'idea che la donna li avesse colti in atteggiamenti amorosi mentre indossavano solo l'intimo.

Mamma ! Cavolo, puoi uscire !?! * urlo arrabbiato per la sua mancanza di rispetto della mia privacy *

Ma Jules, mi servono le uova * sorrido * E poi non c'è nulla di cui imbarazzarsi, siete tutti e tre dei bei ragazzi che si amano

Ed il ragazzo non seppe se, in quel momento, a fargli più paura fosse l'innocenza nella voce della mora oppure la consapevolezza che, la notte prima, non solo li avesse sentiti, ma che, da brava fans del loro terzetto, avesse addirittura fatto il tifo.

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora