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Il silenzio delle montagne stava esplodendo in tutto il suo più alto splendore quel pomeriggio, i ciuffi d'erba ondeggiavano come delicata seta sulle caviglie dei presenti, il cielo si era adornato delle sue nuvole più vaporose e perfino il più rumoroso degli insetti si era zittito davanti a quell'evento così importante. L'aria fresca accarezzava le guance arrossate di Jules, imbarazzato come non mai per l'aspetto che gli avevano dato le due madri, torturandosi le mani per l'ansia mentre le sue iridi scure si tingevano di smeraldo, puntate verso l'esatto spiazzo erboso da cui avevano visto scomparire i fratelli Bergman ormai due settimane prima. 

* appoggio una mano sulla spalla di Jules * Ti ricordi quello che ti ho detto ? * osservo il suo sguardo attento restare immobile * Visto che è la prima volta che salgono ... anche se io sono certa che non è così, potrebbero aver cambiato idea sulla vostra relazione * torno a guardare anch'io il punto da cui dovrebbero arrivare * Non potrai in alcun modo correre loro incontro, io lo farò perché il legame con me è inscindibile visto che sono loro madre, ma secondo la tradizione, dovrai aspettare che siano loro a venirti a salutare * sospiro * - Sono stupide regole, anche se hanno evitato molte incomprensioni all'interno della famiglia ... Non si posso evitare - Se ... se non dovessero volerti ti supereranno senza rivolgerti parola ... hai ... hai capito Jules ?

* serro le palpebre abbassando lo sguardo * S-sì, v-va bene ... * sussurro e risollevo lo sguardo preoccupato proprio quando si iniziano ad intravvedere delle figure avvicinarsi *

Uno accanto all'altro, guidati dall'imponente figura di Frans Bergman, padre e figli procedevano in silenzio, le mani strette negli spallacci degli zaini, apparivano ancora più biondi, forti ed in salute di quando erano partiti, come dei possenti guerrieri che, dopo mille difficoltà, risplendono accecando chiunque incontrino, ancora più perfetti, intoccabili, anche per il giovane Lindgren. Appena riuscì a scorgere le loro iridi brillare di purezza, il moro tornò a guardare verso terra e prese a tremare lievemente, voleva che i due lo guardassero, non avrebbe potuto sopportare un loro rifiuto, ma persone come i Bergman ... non sarebbe mai riuscito ad eguagliarle o ad essere almeno vicino al loro livello, lo sapeva, ma non riusciva a fare a meno di sperare. Jules tornò alla realtà non appena sentì la signora Margaret partire verso il terzetto, ma il giovane non ebbe il coraggio di guardare, l'idea di scorgere negli sguardi dei biondi dell'odio, o anche solo dell'indifferenza, lo corrodeva.

* sento il cuore martellarmi dall'interno mentre combatto contro me stesso indeciso se sollevare o meno gli occhi * - Cosa devo fare ? Cosa farei se non venissero davanti a me ? Se non mi parlassero ? Se non mi guardassero nemmeno ?!? - * sento dei passi avvicinarsi a me e stringo di più le palpebre * - Perché nella loro famiglia è tutto così complicato !?! - * mi torturo le mani attendendo la reazione dei gemelli, trattenendomi dal gettarmi a terra o stringerli in lacrime, supplicandoli di tenermi con loro * - Io li amo così ... - * in un attimo mi ritrovo a terra, stretto in un abbraccio fortissimo *

* avvolgo Jules con le braccia tenendolo contro il mio petto e baciandolo su tutto il viso * Quanto mi sei mancato amore mio * comincio a piangere strusciando il viso contro la sua guancia destra *

Non ti lasceremo più * passo con le labbra accavallandomi ai punti toccati da mio fratello e poi scendo sul collo di Jules bagnandolo di lacrime salate * Non andremo più da nessuna parte senza di te per così tanto tempo

Il terzetto si tenne unito con tutte le proprie forze, rotolando quasi sulla distesa erbosa, godendosi i reciproci sapori, odori, cercandosi con bisogno, toccandosi bramosi, quasi gli occhi non fossero sufficienti loro per ricongiungersi tanto si erano cercati. La corona di trifogli che avvolgeva i capelli del moro e gli abiti leggeri ed attillati che gli avevano costretto a mettere, erano ormai preda delle attenzioni dei gemelli. I fratelli non si lasciarono sfuggire il minimo particolare di quella visione dolce e celestiale che era andata ad accoglierli in quel pomeriggio afoso, ne carpirono ogni centimetro scoperto, ignorando i richiami di loro padre che tentava di riportarli al contegno, anche se veniva subito ammansito dalla moglie e dalla signora Lindgren, entrambe felici delle reazioni avute dai rispettivi figli.

* catturo bisognoso le loro labbra guardandoli sorridendo * Mi siete mancati anche voi ... * sollevo la coscia sinistra guidato dalle carezze di Claes * N-non sapete quante cose sono successe ... * inarco la schiena quando la mano di Ernst stringe il mio sedere con possessività * - Come posso dire loro di Adam mentre sono in queste condizioni ? -

Non vediamo l'ora di sapere tutto, ogni singolo dettaglio * gli asciugo il viso con la mano libera facendolo poi con me stesso * Anche noi abbiamo delle grandi novità per te * all'ennesimo fischio di ammonimento di mio padre sbuffo * - Non è giusto ! Abbiamo aspettato già due settimane ! - Però mi sa che dovremo continuare il nostro bentornato più tardi

 Già ... sfortunatamente * sorrido a Jules baciandolo * Abbiamo finalmente scoperto il grande segreto dei Bergman, ma prima di dirtelo ... * gli accarezzo il viso e gli do una mano a rialzarsi aiutato da mio fratello quando, entrambe le nostre pance, cominciano a brontolare peggio di due orsi disturbati durante il letargo * ... ecco ... * arrossisco * ... potremmo avere qualcosa da mangiare ?

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora