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Se la donna avesse saputo che tutti i problemi della sua famiglia si sarebbero risolti con un semplice trasferimento ed il cambio di casa, lo avrebbe fatto mesi prima, ma era inutile pentirsi del passato quando il futuro appariva così luminoso e sereno.

* mi siedo sul prato davanti al baita e mi godo il vento fresco sul viso ed il profumo di pino che si libera nelle mie narici * - Questo è il paradiso - * sorrido respirando profondamente *

* corro verso la baita sorridendo * Mamma ! * urlo felice arrivando davanti a lei e cercando di riprendere fiato mentre prendo le sue mani nelle mie * Grazie ! Grazie ! Grazie ! * dico felice inginocchiandomi senza più forze *

Jules ? * sorrido arrossendo * ma sei sicuro di stare bene ? * rido accarezzandogli la schiena dolcemente * - Non può essere vero ... Cosa può averlo cambiato in questo modo ed in così poco tempo ? -

E mentre il figlio entrava, carico di euforia, lei rimase seduta ancora per qualche istante e poi si alzò seguendolo dentro, era convinta che la felicità del ragazzo fosse dovuta al fatto che era tornata prima quel giorno dal villaggio e che quindi Jules avrebbe potuto riavere immediatamente il mangia cassette a sua disposizione, ma la scena che si trovò davanti era completamente diversa da quella che si aspettava. Il giovane aveva preso da uno degli scatoloni uno zaino e lo stava riempiendo con la vecchia cassetta degli attrezzi, l'unica cosa con cui lo aveva visto trafficare quando si era lasciato con Adam, e la cosa la incuriosì parecchio, che suo figlio fosse davvero uscito di testa ? Sorrideva, e da come saltellava da un punto all'altro della mansarda, sembrava al settimo cielo, oppure vittima di un assalto di pulci, doveva avere avuto una mattinata davvero positiva, cosa che la donna intuì anche dal bacio che il moro le schiocco sulla guancia prima di avviarsi alla porta.

Vado dai vicini a riparare il loro tagliaerba * sorrido stringendo nelle mani le bretelle dello zaino * Torno entro il tramonto, ti voglio bene, ciao ! * esco di corsa *

* mi tocco la guancia e mi siedo * Il mio bambino è tornato * sorrido * Chissà quale santo dovrò ringraziare per questo ...

Tutto sembrava star andando per il meglio, il nuovo lavoro la entusiasmava e le aveva permesso di raggiungere quello splendido angolo di pace che aveva ridato la felicità al suo adorato bambino, le ombra del passato erano ormai lontane e la vita finalmente sembrava sorriderle, il futuro, non più incerto e crudele, le appariva pieno di felicità, non avrebbe permesso a nulla, ed a nessuno, di cambiare quella condizione.

* sospiro rasserenata quando sento bussare alla porta e vado ad aprire * Sì ? * mi alzo e vado ad aprire trovandomi davanti Ernst * Oh, ciao Ernst, ti occorre qualcosa ?

Ecco ... * arrossisco * a dire la verità io sono Claes ...

* compaio da dietro mio fratello * Sono io Ernst signora Lindgren, e lui è mio fratello ... Siamo qui per ... per parlarle di Jules

La donna era completamente arrossita alla vista di quei due giovani così simili fra loro, ma dalla bellezza sconvolgente, non aveva più visto Ernst da quel giro in carretto e temette seriamente che lo smog cittadino, di cui erano pieni i suoi occhi allora, non le avesse realmente permesso di vedere la magnificenza di quel giovane, fino a quel momento. Si scoprì ad arrossire, senza capire bene se era per il fatto che in realtà il biondo avesse un gemello altrettanto affascinante oppure perché entrambi sembravano così imbarazzati nello stare in sua presenza, da apparirle come bambini innocenti, la curiosità la stava uccidendo, cosa mai avrebbero potuto volere due ragazzi simili dal suo fragile e mingherlino figlio musone ?

* li faccio accomodare * Gradite qualcosa da bere ?

* entro imbarazzato e mi siedo * No, grazie, non possiamo fermarci a lungo ... * mi torturo le mani per il nervosismo *

* mi siedo accanto ad Ernst altrettanto agitato * Sì, è così ... Può sedersi ? * guardo la signora Lindgren *

La mora tenne su di loro lo sguardo per qualche momento, una strana idea stava nascendo nella sua mente, prima quella curiosa ed apparentemente incomprensibile felicità in suo figlio ed ora la comparsa dei suoi vicini ... Non poteva proprio trattarsi di una coincidenza, quando notava qualcosa di diverso dal solito una prima volta poteva capirlo, ma due eventi così vicini, dovevano per forza essere collegati.

* prendo posto e li guardo incuriosita * - Due ragazzi da sogno vengono qui a chiedermi di mio figlio ...  È arrivato il momento per Adam di uscire di scena - * sorrido furba alzandomi in piedi e guardando i due giovani con occhi luminosi * Non mi dite che state lottando fra voi per il cuore di Jules !

* sussulto ed arrossisco voltandomi verso mio fratello e lo vedo reagire allo stesso modo * E-ecco, a dire il vero ... * guardo la donna negli occhi con convinzione *

* sospiro * Non stiamo combattendo, ma vorremmo stare con lui ... alla pari * deglutisco * E siamo qui perché vorremmo il suo permesso

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora