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La porta della baita scricchiolò attirando l'attenzione di tutti i presenti al suo interno, poi venne scossa più volte provocando la caduta di vari fiocchi di neve all'interno. Dopo qualche secondo di silenzio, durante il quale, coloro che si trovavano nel salotto, mantennero un religioso silenzio, l'ingresso venne spalancato di colpo e varie figure fecero la loro comparsa, avvolte in enormi giacconi. Il primo della fila, scostata la propria barriera imbottita, zoppicò nella stanza abbandonando l'appoggio offertogli da un altro del gruppo e si guardò intorno , il viso pallido illuminato da un ampio sorriso.

Mamma, sono io ! Sono tornato ! *appena la vedo arrivare dal salotto di corsa le vado incontro e la abbraccio, gli occhi umidi* Scusami, sono così dispiaciuto ! Non volevo farti preoccupare ! Ti prego, perdonami !

*accarezzo mio figlio tenendolo al mio petto, stringendo le palpebre e lasciando che le mie lacrime cadano sul suo corpo tremante di singhiozzi* Jules, non farmi mai più spaventare in questo modo ! *gli accarezzo il viso dolcemente e stringo il labbro inferiore fra i denti con rabbia* - Dovevi restare nascosto ... -

Calmandosi, il ragazzo sollevò lo sguardo verso il punto dal quale era giunta la donna, per un istante la vista gli venne coperta dalla signora Bergman, corsa alle sue spalle per abbracciare i figli ed il marito, ma appena ebbe campo libero, dietro quest'ultima, il moro incrociò uno sguardo severo. Suo padre stava al centro del salotto, le braccia incrociate al petto ad assistere alla scena di ritrovo all'entrata, il giovane Lindgren poté vedere chiaramente l'ira che faceva pulsare le vene del collo dell'uomo mentre stringeva maggiormente la presa sugli avambracci. Abbandonato l'affetto materno, Jules si alzò in piedi e si appoggiò alla parete, avvicinandosi al proprio genitore ed attirando su di sé la sua attenzione, concentrata altrove. Anche se nessuno sembrava essersene accorto, le iridi di tenebra di Leonard erano stati posati tutto il tempo sul capostipite Bergman all'entrata, intento a baciare la sua amata moglie, ciò mandava continue fitte al petto del cittadino ed accresceva la sua sete di vendetta.

Padre, cosa ci fai qui ? *cerco di mantenermi dritto davanti a lui, nonostante le fitte alla caviglia* Credevo fossi andato in paese ... *scuoto la testa* Non ha importanza, il signor Bergman mi ha raccontato tutto ciò che gli hai fatto. Adesso voglio solo capire il perché *reggo il suo sguardo* Io avrei un'idea a riguardo, ma non credo tu voglia che io la riveli davanti a tutti, giusto ?

*ghigno e mi volto verso l'avvocato alle mie spalle facendogli cenno di avvicinarsi, poi torno a guardare mio figlio* Credi di potermi minacciare ? Sappi che sono più bravo di te in questo gioco *vedendo avvicinare anche i Bergman fisso Frans* Sono felice che siate tutti qui, così ci saranno più persone a testimoniare *guardo Jules* Figliolo, sappi che sono ufficialmente entrato in possesso di questi terreni, paese sottostante compreso *prendo il foglio* Ed a meno che tu non voglia che trasformi tutto in un mare d'asfalto, verrai a vivere con me in città e diventerai mio successore all'interno dell'azienda di famiglia

*vado subito accanto al mio amore, Claes si porta dall'altro lato* Non accadrà mai ! Jules è nostro marito ! Non lo porterà da nessuna parte ! Le montagne sono casa sua ormai, il suo posto è vicino a noi !

Nessuno di noi lascerà che lei lo porti via ! *guardo mio fratello, i nostri genitori e la madre di Jules, per poi tornare a concentrarmi sull'uomo* Perché sta facendo tutto questo ? Prima che sapesse del matrimonio non le era mai interessato di far diventare Jules suo successore !

Riponendo al sicuro il foglio all'interno della valigetta e restituendo poi quest'ultima all'avvocato, il signor Lindgren era già pronto a proseguire con il discorso, non aveva alcuna intenzione di cedere, non avrebbe rinunciato a ciò che desiderava. Anne gli aveva portato via Jules non appena scoperta la vera personalità dell'uomo che credeva di amare e la motivazione per la quale l'aveva sposata, reprimendo sé stesso. Ora che suo figlio era di nuovo alla sua portata, Leonard  lo avrebbe strappato a quella dannata donna e, a maggior ragione, dai Bergman, famiglia infima e succube delle tradizioni, al punto di non riconoscere nemmeno il vero amore quando questi sacrificava la propria esistenza per salvare colui che amava da morte certa. Caricato dal disprezzo e dall'odio, il cittadino era pronto a scaricare una valanga contro quell'inutile rappresaglia quando la porta della baita si riaprì nuovamente ed un nuovo individuo fece il suo ingresso. Quando questi si scoprì quasi nessuno riuscì a dare un nome a quel volto, eccetto Leonard.

*mi guardo intorno* Salve, scusate il disturbo, sono il sindaco del paese, stavo cercando la famiglia Lindgren ... *scorro lo sguardo da un individuo all'altro* Oh, salve signor Bergman, cosa ci fa lei qui ? *appena vedo l'uomo in fondo al gruppo sbianco* Non ci posso credere ... Leonard ? Non dovresti essere in città ad occuparti dell'azienda di papà ?

Papà ? *guardo l'uomo all'ingresso* Perché nessuno mi ha mai detto che il sindaco era mio zio ? *sconvolto sento la gamba cedere* Possibile che nella nostra famiglia non si riesca mai ad arrivare ad un finale senza sorprese ?!?

Non è davvero tuo zio Jules, non ha niente a che fare con la nostra famiglia *lo guardo arrabbiato* In fondo è solo il mio fratellastro

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora