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La situazione all'interno del piccolo rifugio si era fatta estremamente divertente da un secondo all'altro, tanto che Jules stava davvero facendo fatica nel bere il proprio té caldo senza spruzzarne in faccia a tutti i presenti come un idrante. Il giovane osservava lo sguardo di entrambi i capostipiti Bergman abbassarsi e le loro guance tingersi di rosso quando provavano a fissare lui ed i gemelli, segno che, ovviamente, nemmeno un secondo della notte passata, fosse sfuggito alle loro orecchie. Come sarebbe stato possibile in fondo ? Quel posto era microscopico e, nonostante inizialmente anche al moro imbarazzasse l'idea di farsi vedere dal proprio suocero, dopo avergli praticamente sbattuto davanti la vita sessuale propria e due suoi adorati figli, rapidamente il disagio era scemato. Complici le toccatine furtive ed i baci che i biondi gli scoccavano sulla pelle, liberamente anche se davanti loro padre, non più inibiti dalle regole familiari, Ernst e Claes osservavano gli uomini che, per tanti anni, erano stati le rocce e sicurezze delle loro vite, gli esempi da cui tratte sempre insegnamento e corretto modo di vivere. Nello scorgere attraverso le stesse iridi glaciali, la medesima forza di volontà ed il coraggio che li caratterizzava, entrambi i fratelli compresero che, finalmente, il testimone era stato nuovamente passato, adesso erano loro i nuovi capofamiglia, il futuro.

Appena la tempesta finirà, torneremo tutti e quattro alla baita dove ci aspettano le nostre madri *accarezzo il dorso della mano di Jules* Così concluderemo la cerimonia finalmente

E, questa volta ... *guardo serio nostro padre mentre faccio appoggiare Jules sul mio petto con dolcezza* ... qualsiasi interferenza non verrà tollerata, di nessun tipo !

Sollevando lo sguardo, sconfiggendo il disagio, Frans sorrise fiero ai propri pargoli, ormai divenuti uomini. In loro non c'era più traccia di quei piccoli e biondissimi bimbi che saltellavano come capretti nei pascoli, o dei ragazzini che tentavano di catturare gli scoiattoli con le cerbottane per portarli in trofeo alla madre, di quelle ceneri erano rimasti due veri guerrieri della montagna, lupi fieri e possenti, pronti a difendere ferocemente il proprio compagno e l'uomo non poteva che esserne incredibilmente orgoglioso, tutti i suoi sforzi di quei lunghi anni, avevano dato due frutti ben maturi. Anche il vecchio nonno, grattandosi la barba attentamente, rifletteva su ciò che gli si era presentato davanti, era inusuale per lui vedere degli uomini stare insieme come avverrebbe con una donna, ma la questione non lo disturbava affatto, anzi. Sin da quando era solo un bambino, Börje Bergman aveva compreso in prima persona quanto le regole e le leggi della sua famiglia andassero modificate ed aggiornate, ma la vera illuminazione gli era giunta quando, a causa di un terribile sbaglio, si era ritrovato a nominare il proprio figlio Svikari e lo aveva perso, a quel tempo, pensando che sarebbe stato per sempre. Il vecchio non avrebbe mai potuto dimenticare quell'infausto giorno, era stato sconvolgente dover cacciare fuori casa Frans in lacrime, sua moglie non si era più ripresa dall'abbandono e lui, per punire la propria stupidità, si era relegato sulle vette fingendosi morto, così il suo bambino sarebbe potuto tornare al villaggio e vivere nei luoghi che il suo sciocco padre aveva costruito per lui e, forse, proseguire la tradizione della famiglia ed essere nuovamente felice. Molto a lungo il signor Bergman si era domandato quale complesso stratagemma avesse utilizzato quello scansafatiche Svikari di Leonard per convincere il suo fedele e devoto Frans a seguirlo nella grande città alla ricerca di fortuna e beni ubriacanti per la mente, ma velenosi per lo spirito, quella era l'occasione giusta per venirne a conoscenza visto che, a quanto il vecchio aveva inteso, anche il giovane fidanzato dei suoi nipoti non ne sapesse ancora niente.

*mi volto verso Frans e sorrido accarezzandogli i capelli* - È così cresciuto - Non so quale guaio tu abbia combinato per rendere i miei nipoti così ostili e protettivi ... *guardo i ragazzi* Ma sarei molto curioso di conoscerne la spiegazione, in fondo la tempesta non passerà prima di domani pomeriggio, quindi abbiamo molto tempo per discutere

Nonno *lo guardo* A causa delle leggi dei Bergman, non solo siamo stati costretti a far soffrire l'uomo che amiamo, ma abbiamo rischiato di perderlo per sempre in più di un'occasione !

*annuisco* Sì ! Mio fratello ha ragione, soprattutto quando Jules è stato nominato Svikari *stringo insieme a Claes il moro* abbiamo temuto di non riuscire più a recuperarlo

Si direbbe che, le regole dei Bergman, ne abbiano combinata un'altra *sorrido a mio figlio* Soprattutto per ciò che riguarda il diventare Svikari e traditori, non hanno fatto altro che portare dolore ... E domande ancora senza risposta ...

Un sospiro abbandonò le labbra di Frans, l'invito sottile a parlare nuovamente di ciò che era successo fra lui e Leonard era palese e necessario, per quanto sofferto fosse il riaffiorare di quei ricordi. Il biondo si fece forza ed annuì portando il proprio sguardo glaciale in quello tenebroso del giovane Lindgren per poi mettersi seduto più comodamente e cominciare il proprio, sofferto passato.

C'erano una volta due bambini ... *chiudo gli occhi* ... nati nella stessa data e sotto lo stesso tetto, ma uno di notte e uno di giorno *mi iniziano a venire gli occhi lucidi* ... opposti fra loro sia caratterialmente che fisicamente, così come lo erano gli usi, i costumi e le tradizioni delle loro rispettive famiglie. Quei bambini, eravamo io e Leonard e nessuno al mondo, nemmeno due fratelli, erano tanto uniti e fedeli l'uno all'altro, come lo eravamo noi ...

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora