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Un pizzico veloce sulla punta del naso, poi altri sulle guance calde, come il bacio del gelo invernale, ma più numeroso, più rapido. Le braccia, intorpidite, si spostarono verso l'alto, abbandonando la tranquillità del sogno, stirando i propri muscoli infreddoliti, mentre, ogni altra parte del corpo, andò appallottolandosi alla ricerca di calore e morbidezza. Peccato non vi fosse alcun morbido materasso sotto Jules, inoltre, il lento gesto compiuto del ragazzo, gli provocò istantaneamente una scossa dolorosa che risalì la sua caviglia fino alla schiena svegliandolo improvvisamente con un gemito di dolore. Le pupille del moro impiegarono qualche secondo per abituarsi alla luce soffusa dell'ambiente tiepido in cui si era risvegliato; le pareti in legno, il grande quantitativo di fieno sul quale stava riposando, e la presenza di una grossa e vecchia capra, gli fecero intuire che, chiunque lo avesse soccorso, possedeva un grazioso e rudimentale fienile.

*guardo il mio piede fasciato e cerco di rialzarmi, ma cado per terra dolorante* - Non riesco a stare in piedi ... - *accarezzo lentamente il punto leso quando sento delle voci familiari venire da dietro uno dei muri*

Gattonando di qualche metro, il giovane Lindgren riuscì a portarsi contro la parete, le assi erano lievemente scostate l'una dall'altra e quindi l'ex cittadino fu presto in grado di vedere quanto stava capitando nella stanza accanto. Alla vista dei presenti, i suoi occhi si riempirono di lacrime. Posti davanti all'unica, enorme, finestra del salotto, vi erano i gemelli Bergman, seduti su un divano coperto da una stola di pelli, mentre, dal lato opposto, loro padre, l'orso delle montagne, si sgretolava, lacrima dopo lacrima, fra le braccia di un anziano sconosciuto. Coprendosi le labbra, Jules scivolò via, allontanandosi quanto più possibile, e chiuse gli occhi cercando di fermare i singhiozzi che gli ostruivano la gola di una gioia incommensurabile.

- Sono qui ... Sono venuti qui ... Per me - *sorrido cercando di trattenermi dallo sfondare la parete a pugni per raggiungerli*

Papà *guardo mio padre e mi alzo* ovviamente sia io che Ernst siamo felici di aver ritrovato il nonno, ma non possiamo fermarci adesso !

Alla parola "nonno" le orecchie dell'ex cittadino si drizzarono e così il ragazzo tornò ad ascoltare incuriosito. Possibile che davvero quell'uomo fosse il nonno dei suoi gemelli ? Cosa ci faceva nascosto in quei luoghi e perché non si era mai rimesso in contatto con la propria famiglia prima di allora ? Jules sospirò scaldando così i palmi delle mani con il proprio fiato, altre domande che si accumulavano e troppe risposte di cui non era a conoscenza, ma nessuna di queste gli avrebbe mai permesso di restare accanto ai gemelli, non finché Frans manteneva la sua cocciutaggine.

Claes ha ragione ! *mi alzo anch'io* Jules è ancora là fuori ! Nella tormenta ! Dobbiamo andare a cercarlo subito prima che gli succeda qualcosa di grave !

Jules ? *guardo mio figlio continuando ad accarezzare la sua schiena* Di chi si tratta ?

*alzo lo sguardo in quello di mio padre* Lui è ... È il promesso sposo dei miei figli, ma ... Progenie svikari dei Lindgren, anzi, di Leonard in persona

In seguito al sobbalzo dell'anziano, intervennero subito i biondi, apparivano più stanchi e disperati che mai, ma la rabbia e la convinzione che illuminava i loro sguardi li avrebbe potuti far uscire vittoriosi da qualsiasi prova si fossero trovati dinnanzi, per quanto difficile ed apparentemente insuperabile. Amavano Jules più di ogni altra cosa, quell'esperienza terrificante aveva rafforzato ancora di più i loro sentimenti, se avessero scoperto che il loro amato era morto a causa delle leggi della loro famiglia non avrebbero vissuto un giorno di più, non nel rimpianto.

Abbiamo già chiarito la situazione papà ! *sbatto un piede per terra furioso* Per quanto orribile siano state le azioni del padre di Jules questo non lo rende colpevole a sua volta ! Quindi smettila di definirlo in quel modo !

Se vuoi restare qui fa pure, ma noi andremo a cercarlo e, costi quel che costi, lo riporteremo a casa ! *comincio a coprirmi più che posso* Lui è un Bergman, è nostro marito ! Hai tolto il nominativo di svikari da lui, quindi possiamo stare insieme !

Jules era molto combattuto sul da farsi, il suo bisogno di uscire allo scoperto e correre incontro ai suoi amati era così forte da fargli bruciare il petto, ma, il pensiero di venire nuovamente trattato come feccia ed essere abbandonato, in qualche modo, riusciva a frenarlo. Fortunatamente non spettò a lui la scelta, infatti, dopo qualche secondo, la sua compagna di stanza cominciò a belare fortissimo attirando l'attenzione di tutti all'interno della baita.

Oh, quindi avevo ragione, è lui che stavate cercando *mi alzo a fatica dalla sedia accanto a quella dov'è seduto mio figlio e mi avvio alla porta interna che porta al fienile* l'ho trovato nel fango in mezzo alla vallata e ...

Senza attendere la conclusione della spiegazione, i gemelli corsero alla porta e, appena fu aperta, poterono ricongiungere le proprie iridi di cristallo a quelle d'ebano del loro fidanzato. Le emozioni di quell'istante furono così travolgenti che i tre si strinsero e baciarono senza curarsi dei due uomini che ancora li osservavano dalla zona centrale dell'abitazione. Jules sfogò liberamente la propria felicità, poteva sentire i cuori dei fratelli battere contro il suo, le loro lacrime bagnargli i capelli così come faceva lui stesso con entrambi, sulle labbra percepiva un sapore familiare, insostituibile, mentre, le mani dei suoi amati, affondavano nella sua carne possessivamente, un giuramento silenzioso, la promessa di non lasciarlo andare mai più. Il trio fu nuovamente completo, in quella stretta vigorosa ed in quelle gocce di rugiada salata, ogni parte di esso, era di nuovo a casa.

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora