Le tavole del soffitto e delle pareti scricchiolavano minacciose mentre la lampadina sopra le loro teste rilasciava una luce fioca che andava e veniva facendo temere a madre e figlio che presto si sarebbe spenta completamente lasciandoli nell'oscurità più totale.
- Perché diavolo siamo venuti qui ? Mi sembra di essere nel terzo mondo, ah no, giusto ! Qui non rischio di diventare la cena di un leone o di una tigre, ma di un branco di terrificanti lupi affamati ! - * muovo annoiato il cucchiaio nel mappazzone di verdura che mia madre ha "generosamente" definito come cena * - Almeno mi avesse permesso di tenere le cuffie ! -
Jules, ascoltami * dico seria * domani devo andare in paese a vedere in che condizioni è il mio nuovo negozio * mangio l'ultima cucchiaiata del mio minestrone * quindi ti lascerò una lista di cose da fare e, per assicurarmi che tu svolga le mansioni che ti darò ... * sorrido furba incrociando le mani fra loro davanti al viso * niente mangiacassette, me lo porterò giù in paese e te lo ridarò quando tornerò verso sera
* sbianco * COSA ?!? * urlo sconvolto alzandomi in piedi * M-ma non puoi farmi questo ! * ansimo con il fiato corto * Io ho bisogno della mia musica ! È l'unica cosa che ho ! * comincio ad arrabbiarmi * Ma si può sapere perché mi tratti in questo modo ? Quando stavamo a casa non rompevi mai ed ora improvvisamente vuoi controllarmi come un bambino ?
In effetti era sempre stato così, la donna non aveva mai prestato troppa attenzione a lui mentre vivevano in città, il ragazzo si rendeva a malapena conto se la madre era a casa o meno, e perfino lei se ne era tristemente accorta ed ora intendeva farsi perdonare, non importava quante parole si sarebbe presa dal moro, lui sarebbe tornato alla realtà, a costo di strapparlo a forza dal mondo fittizio che si era creato.
Basta Jules * concludo secca con la voce più seria che riesco a sfoggiare * Non voglio sentire storie * mi alzo portando le stoviglie nel lavandino e procurandomi carta e penna stilando la lista dei suoi obblighi per domani * Oltre a queste cose c'è un'ultima molto, molto più importante ...
* sbuffo incrociando le braccia al petto * Dimmi che non devo mungere una mucca ! * affermo sarcastico alzandomi in piedi e portando anche le mie cose nel lavandino * - Ci mancherebbe solo questo e poi potrei anche farmi crescere la barba ed andare a tagliar legna nei boschi -
Figuriamoci, se davvero avessimo una mucca scapperebbe muggendo dal terrore sentendoti borbottare * concludo la mia lista e la attacco al frigorifero * ti scambierebbe per un vecchio trattore sul punto di esplodere * rido *
Oh, grazie mammina * vado verso la scala che porta in mansarda * chissà come farei a sopravvivere senza le paroline dolci che mi riservi ogni giorno * sbuffo e salgo il primo gradino fermandomi a guardarla *
Jules trovava davvero impressionante la propria somiglianza con sua madre, erano quasi identici sia nell'aspetto che caratterialmente e spesso questa cosa lo spaventava al punto di fargli temere che la donna non avesse nemmeno avuto bisogno di un uomo per concepirlo. Il giovane era praticamente certo che, se fosse stato ignaro dell'identità di suo padre ed un giorno, per caso, camminando lungo le vie della loro vecchia città, lo avesse visto, con ogni probabilità non lo avrebbe nemmeno potuto definire tale, lui era in tutto e per tutto lei. L'unica cosa che davvero in sé ricordava al ragazzo il suo papà era il mangiacassette, per la manualità che ci aveva messo nel costruirlo, era quell'oggetto che gli ripeteva sempre " Ehi Jules, sei un vero Lindgren ! " ed ora quella donna tanto uguale a lui voleva strapparglielo via, ma perché ? Cosa c'era di male nel voler sfuggire ad una realtà troppo dura da accettare ?
* alzo lo sguardo verso il suo * Voglio che prepari una crostata di mirtilli per i nostri vicini * ordino * prima di tutto per scusarti con loro per come hai trattato Ernst e poi perché non ne fai una da un sacco di tempo e la voglio riassaggiare ! * torno a tavola e do una pulita * Ora vai a dormire che domani ti sveglio all'alba e sappi che, se non eseguirai tutti i compiti, non riavrai il mangiacassette con la musica. Questione chiusa !
* la guardo senza parole * L'aria di montagna ti deve aver dato alla testa perché sei completamente impazzita ! * urlo e vado nella mansarda * - Ma che cazzo ! Questo è tale e quale al primo stupido episodio di Heidi ! -
Una volta salito l'ultimo gradino di quella vecchia scala tarmata e cigolante il giovane si ritrovò davanti ad una stanzetta che era a malapena la metà di quella che aveva nella vecchia casa, davanti a lui, stretta nelle lenzuola che prima avvolgevano il comodo materasso che aveva dovuto abbandonare, c'era un enorme montagna di paglia, le sue cose, poste un po' ovunque intorno ad essa, ed ancora inscatolate, formavano un labirinto intricato fino al giaciglio sopra il quale, da un piccolo lucernario, entrava l'aria fresca della notte in un sussurro quasi impercettibile.
- Devo andarmene da questo inferno ! - * con un balzo salto sopra il mio " letto " ed affondo il viso nel cuscino coprendomi fin sopra la testa con il piumone e girandomi poi a pancia in su * - Non avevo mai visto tante stelle - * sbadiglio e mi vengono gli occhi umidi * - Vorrei fossi qui a vederle con me ... - * chiudo gli occhi mentre le lacrime mi rigano il viso * - ... Adam -
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2 X 1 - " You have taught me to live well "
RomantizmATTENZIONE ! Questa storia contiene Yaoi ! Cioè amore ragazzoxragazzo, inoltre è anche una threesome, cioè contiene relazioni a tre. SE NON VI PIACE QUESTO GENERE NON LEGGETE ! SE VI PIACE, BUONA LETTURA ! Jules Lindgren è un ragazzo qualunque, la...