34

1.2K 106 8
                                    

Calore. Il corpo di Jules era avvolto in un abbraccio tenue e bellissimo che lo cullava fra le morbide coperte del suo letto di paglia mentre, fra di esse, un leggero zampettare ed un buffo solletico sulla guancia gli fecero riaprire gli occhi per ritrovarsi nel candore del soffice pelo del suo nuovo compagno di branda, il coniglietto che gli aveva regalato Claes. Il ragazzo si stiracchiò sollevandosi a sedere e, prendendo il piccolo animaletto fra le braccia, iniziò ad accarezzarlo con dolcezza per poi recuperare il mangiacassette e mettersi le cuffie nelle orecchie.

- And did you think/this fool could never win?/Well, look at me, I'm coming back again/I got a taste of love in a simple way - * mi tolgo il pigiama ed inizio a vestirmi * - And if you need to know,/while I'm still standing you just fade away - * prendo il coniglietto e scendo dalla mansarda andando a prendermi pane e marmellata *
 
Il moro non si sedette nemmeno, infilò la giacca, recuperò colazione e coniglietto e si avviò al fienile godendosi l'aria fresca ed il mattino al suo principio, con la luce del Sole ancora così flebile da far sembrare il prato azzurrino e le montagne rosa come pesche ancora non totalmente mature. Il giovane Lindgren si perse per qualche secondo ad ammirare il panorama quando il suo scorbutico passeggero prese a mordicchiargli la giacca obbligandolo a sbrigarsi per cominciare le faccende prima che sua madre si svegliasse. Un passo dietro l'altro e ben presto fu arrivato, l'aria all'interno del fienile era più calda di quanto si aspettasse grazie al fiato degli animali che riposavano ancora fra la paglia, il primo dal quale Jules si avviò fu ovviamente il Cavallo che gli aveva donato Ernst, doveva essersi svegliato sentendolo entrare visto che lo fissava pacato dalla recinzione in legno nella quale dormiva, tenuto ben al riparo dalla coperta che gli aveva appoggiato sul dorso. L'unica cosa di cui il ragazzo si rammaricava era di non poterlo portare a dormire con sé come faceva con l'altro regalo, ma purtroppo il suo letto era fatto di paglia e lo stallone avrebbe potuto mangiarglielo, certo, oltre al fatto che sarebbe stato impossibile riucire a farlo entrare in casa e, in particolare, fargli salire la scaletta per arrivare alla mansarda.

* allungo una mano accarezzando il muso all'animale che subito fa ondeggiare la testa su e giù * - Don't you know I'm still standing better than I ever did/Looking like a true survivor, feeling like a little kid/I'm still standing after all this time/Picking up the pieces of my life without you on my mind/I'm still standing yeah yeah yeah - * lascio a terra il coniglietto che comincia a saltellare verso un cumulo di paglia mentre io prendo un rastrello e comincio a lavorare muovendomi a ritmo con la musica *

Tra paglia secca, mangime di vario tipo e passi di danza improvvisati, il moro perse totalmente la cognizione del tempo, era libero e senza pensieri fra quei monti, la modernità era ben lontana e, con essa, le migliai di preoccupazioni che non lo lasciavano mai in pace, la falsità del prossimo conosciuto o meno, le paure per il proprio futuro e la qualsivoglia voglia di tornare indietro. Certamente lassù c'erano comunque dei problemi da affrontare e ci voleva molta più energia per andare avanti, inoltre dei drammi sentimentali attanagliavano comunque il suo cuore, ma fortunatamente si limitavano al suo imbarazzo per aver pianto come un poppante e urlato addosso ai suoi ormai fidanzati, assicurando loro il suo "grande sì" su un piatto d'argento, per quando gli avrebbero fatto la fatidica proposta. Jules era pressoché certo che, da fuori, fosse stata una scena commovente a guardarsi, ma, per lui che l'aveva vissuta sulla propria pelle, era stata fonte di un imbarazzo cronico, quando si trovava a ripensarci non poteva fare a meno di darsi mentalmente dello stupido.

* mi tolgo le cuffie e sospiro sedendomi a terra e recuperando il coniglietto accarezzandolo mentre questi annusa in tutte le direzioni grattandomi le gambe attraverso i pantaloni con le zampe posteriori * Guarda che dovresti essere una specie di cucciolo coccoloso, non una piccola peste * gli dico fissandolo negli occhietti scuri prima di stringerlo al petto * Non importa, ti voglio bene lo stesso * passo sopra le sue orecchie con il palmo della mano *

C'era una calma incredibile, talmente perfetta che il ragazzo non riuscì ad evitare di chiudere gli occhi per riposarsi un attimo contro la staccionata del mustang, ed era anche vicino a cadere assopito, se solo, dalla sua giacca appoggiata sul termine del manico della pala, non fosse sopraggiunto un assolo di chitarra elettrica che mise subito gli animali in agitazione. Jules non perse nemmeno un secondo e, prima che le galline si mettessero a fatte uova strapazzate, recuperò il proprio telefono dalla tasca della giacca e premette il pulsante rosso per farlo smettere di suonare, aveva ricevuto un messaggio. Il moro si sorprese di aver dimenticato di possederlo, in effetti quel cappotto glielo aveva tirato fuori sua madre da uno degli scatoloni, chissà da quanto tempo quell'affare era dentro alla tasca interna, ma ancora più incredibile era il fatto che l'aggeggio avesse trovato l'unico punto con un paio di linee di campo di tutta la montagna e ne avesse approfittato per spaventargli gli animali.

* sospiro e guardo lo schermo per qualche secondo * - Chissà chi mi ha scritto ... - * sto per aprire il messaggio quando la porta del fienile si apre ed arrossisco davanti ai visi sorridenti di Ernst e Claes * Buongiorno * dico loro mentre spengo il telefono e lo metto via nella tasca andando ad abbracciare i gemelli * - Ho di meglio di cui occuparmi - * do un bacio ciascuno lasciandomi cullare dalle loro braccia *

2 X 1 - " You have taught me to live well "Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora