Chapter Fiftyone

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nota // preparate i fazzoletti


Harry;

John continuava a scortarmi per l'intero viaggio solo Dio sa dove. Avevo le braccia incrociate al petto, fissavo fuori dal finestrino preso dai pensieri mentre lui controllava con cautela la serratura della mia portiera o qualcosa del genere. Stava facendo il suo lavoro, capisco. Ma non sono così terribile. E in quale fottuto moldo mi sarebbe passato di saltare fuori dalla macchina? Specialmente alla nostra velocità.

"Non ho intenzione di cacciare un coltello e ucciderti, John. Puoi smettere di sembrare come se fossi seduto accanto a una bomba ad orologeria." gli dissi seccamente, fissando la strada davanti a me.

Lui sospirò, scuotendo la testa. Le sue mani afferrarono il voltante con forza. "Sto solo provando a garantire la nostra sicurezza. Non voglio che tu prenda qualche decisione avventata, Harry." alzai gli occhi al cielo alle sue parole, al che mi fissò con un cipiglio. "No, non è che penso tu sia un cattino ragazzo. Voglio dire, hai fatto molte cose di merda. Ma penso ancora che sei un bravo ragazzo di cuore."

Guardai verso di lui, restringendo gli occhi. "Mia madre ti ha detto questo?"

"Forse," rise. Quando si girò e vide che non stavo ridendo, si fermò e mi fissò preoccupato. "Va bene, non è divertente. Ma no, non l'ha fatto. Lo dico perchè semplicemente mi piaci, sai. E così è per mio figlio. Lui è problematico. Avrei dovuto essere lì per lui, davvero." divagò.

"Qual è il punto, John?" chiesi, quasi impaziente di sapere cosa stesse provando a dire.

"Sto cercando di dire," inspirò, guardando attentamente la strada allo stesso tempo, "Che tutti fanno degli errori. Tutti mandano a puttane qualcosa, Harry. Tua madre mi ha detto come ti senti, e io non vedo un cattivo ragazzo. Vedo un ragazzo che è passato in molta merda."

Il mio silenzio non rese le cose peggiori, nè migliorò la situazione. Fissai semplicemente il mio grembo, accigliandomi per i pensieri profondi sulla mia vita. Ho detto a me stesso tante volte di non tornare in quella parte della mia mente, ma apparentemente tutti vogliono che lo faccia. tutti vogliono che io ci pensi e realizzi che questi errori hanno fatto di me chi sono.

"Dove stiamo andando?" chiesi alla fine, guardando fuori dal finestrino. "Come mi è stato anche permesso di uscire?"

"Il giudice è d'accordo che questo aiuterà la tua condotta. E anch'io la penso così. Questo ti farà bene."

Mi appoggiai al sedile con un altro pesante sospiro. Appena vidi l'edificio, con il segno che avrei potuto riconoscere facilmente, la mia mandibola si spalancò. Il mio cuore mi cadde nello stomaco, il colore dal mio viso svanì.

All'inizio non potevo credere che mia madre l'avesse anche suggerito. Non riuscivo neanche a respirare per l'angoscia nel mio stomaco. Feci scattare la testa nella direzione di John. Con gli occhi spalancati e la mandibola serrata, sputai fuori, "Non andrò lì."

"Harry, questo è il mandato."

"No! Non andrò lì! Gira questa cazzo di macchina ora --"

Il suo tono avrebbe potuto rompere i finestrini. "Harry Edward Styles, tu uscirai da questa macchina e porterai il tuo culo in quell'edificio! Questo è per te! Stiamo facendo questo per te! Ho usato il mio giorno libero per portarti qui per mezz'ora! Quindi, mi dispiace ragazzo, ma, indipendentemente da ciò, entrarai!"

Dentro di me era come se la mia anima e la speranza vacillassero, qualsiasi cosa. Odiavo questo uomo con passione. C'era una tale stretta forte intorno al mio cuore, stringendolo così tanto che a malapena entrava dell'ossigeno nel mio sangue. Le mie mani erano fredde e calde allo stesso tempo, e la mia testa era leggera.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora