Chapter Nine

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Leggete, per favore, le note sotto xx

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Questo capitolo è ispirato da "Problem" di Ariana Grande.

All'inizio pensavo fossi intrappolata in un caldo, soffocante bagagliaio dell'auto. Una presa d'acciaio intorno al mio corpo, aria calda ventilava contro la pelle alle clavicole. Sognavo di correre lungo la spiaggia, la sabbia tra le dita dei piedi e dolci goccioline lungo la mia fronte. Si, il problema con quello era che non ero inseguita da un bel ragazzo a torso nudo. Ero inseguita da mia madre, e nella sua mano teneva qualcosa che sembrava una scarpa col tacco alto.

Mi svegliai, un gemito uscì dalle mie labbra e i miei occhi bruciavano per la luminosità nella stanza. La stessa presa d'acciaio che avevo sentito durante il mio sogno era ancora lì insieme al respiro caldo che non esitava a farmi esplodere i brividi lungo la mia spina dorsale mentre ero stesa. Le mie sopracciglia si aggrottarono in confusione prima di realizzare che Harry fosse steso accanto a me, troppo vicino per i miei gusti.

La scorsa notte ero crollata, onestamente non avevo la forza di essere rude, di dirgli di andarsene. Nè avevo intenzione di urlare perchè ciò avrebbe davvero attirato l'attenzione della mia famiglia in camera mia. Improvvisamente mi allontanai, rimuovendo le coperte dal mio corpo in una sfida per lasciare le braccia di Harry.

Gridai mentre maneggiavo per spingermi via, ma finii con la faccia sul freddo legno duro. Il mio naso schiacciato contro il pavimento, gli occhi chiusi mentre trattenevo un grido acuto che lasciava le mie labbra. Quando mi girai per stendermi di schiena, il cuore pesante nel mio petto, Harry era già piegato sui suoi gomiti, guardandomi con occhi stanchi.

I suoi ricci castani erano in disordine sulla sua testa, come al solito, ma perfino in ciocche migliori di quando arricciavo i suoi capelli mentre dormiva. Lo fissai spaventata, la mandibola serrata, e le mie mani restarono sul mio petto.

Il mio respiro si riprese mentre Harry mi fissava, totalmente confuso.

"Grazie Dio per aver fatto venire l'ubriaco marcio la scorsa notte."

Sospirai, lasciando cadere di nuovo pigramente la testa sul pavimento. Harry stava pensando alla sua tendenza ad ubriacarsi per poi finire nel mio letto. Speravo che non stesse pensando che l'avessimo fatto o qualcosa del genere. Forse pensava che l'avevo sfruttato nello stato in cui era... come se gli importasse, comunque.

Un grande ghigno si espase sul suo viso mentre mi guardava. Io lo fissavo con il più grande, più infastidito sguardo accusatorio sul mio viso. "Sei così fortunato che non ti ho lasciato marcire per le strade."

"Lo apprezzo," lui annuì, prima di stendersi di nuovo sul mio letto, fissando in silenzio il soffitto. Mi alzai velocemente, controllando la porta, e sospirando sollevata quando notai che l'avevo bloccata la scorsa notte, probabilmente senza neanche pensarci. Era un'abitudine ormai.

"Non resterai molto. Sono..." mi girai, e mi allungai verso il mio cellulare. Lessi 10:30AM e mi chiesi perchè fosse così tranquillo in casa. "Le dieci e mezza e devi andartene prima che mia madre butti giù quella porta."

Stesi le braccia in aria, stiracchiando le mie braccia mentre uno sbadiglio lasciava le mie labbra. Gemendo piano, sentii il soffio dell'aria lungo le mie gambe nude e capitò così solo perchè avevo la biancheria intima sotto questa maglia. Porca merda, maledii nella mia testa. Sospirando profondamente, guardai verso Harry notando il piccolo sorrisetto sul suo viso. Non stava fissando, ma sapevo che doveva averlo fatto tre secondi prima che mi girassi per guardarlo.

Io ed Harry eravamo nemici...nemici che avevano un "bellissimo" legame per via del caos che creavamo. Io avevo cacciato Harry dalla merda, e lui mi aveva tirato dal fondo. Lui mi aveva tirata fuori, e poi rimessa in riga subito dopo. Ero destinata solo a fargli rimpiangere anche di avermi incontrato. Quello era ciò per cui molte persone mi detestavano.

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora