Chapter Fiftyfour

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Mio padre mi venne a prendere la mattina successiva. Immaginai che volesse portarmi a lavoro oggi, e io non avevo cuore per rifiutare. Non vedevo Tiffany da un po', nè ero stata al ristorante. Provavo ad essere più paziente possibile con i miei genitori. Appena entrai in cucina, mia madre mi salutò e mi mise a lavoro.

Credo non fosse così male rispetto a come esageravo prima. Oggi sembrava un giorno casuale, ma, invece di sentirmi spaventata, sentivo un senso di conforto. Ora che io e i miei genitori non eravamo in terribili rapporti, ancora non perfetto, speravo che avremmo aggiustato le cose. Sinceramente, ho imparato che le cose succedono per una ragione. Alla fine, è sempre ciò che è destinato ad essere.

"Non ti vedo da tanto tempo," disse Tiffany mentre veniva da me da dietro, mentre io strofinavo i piatti con acqua e sapone. I suoi occhi nocciola mi sbirciarono con la loro solita dolce, vibrante ospitalità. "Era un inferno venire a lavorare senza te qui."

Sorrisi gentilmente. "Mi dispiace. Il solito."

"Immaginavo. Quindi, come stai? Tutto okay?"

La sua preoccupazione mi fece sentire come se fossi a casa. Era familiare venire qui ogni giorno dopo scuola o nei fine settimana al mattino per fare i piatti, o avere una profonda, significativ conversazione con Tiffany. L'unica differenza ora era che non stavo sbavando per Riley Manor. Avevo altre cose a cui guardare. All'inizio dell'estate, voglio dire, ero qualcuno di drammaticamente diverso.

In qualche modo, è successo che tutto è andato a posto. Per una volta. E forse le cose non saranno mai completamente perfette, ma tutto quello che posso fare a questo punto è lottare per il meglio.

Sospirai, facendo un autentico sorriso. Attraverso tutta questa shifezza che sto passando e quella di quest'estate, è difficile guardare indietro e dire che è stata una bella estate. Comunque, a questo punto, la considero la migliore.

Annuendo con la testa, dissi con calma, "Si, sto molto bene, grazie. Come va con il matrimonio?"

Quando la fissai, aveva un dolce sorriso sulle labbra. "Ci sposeremo ad aprile l'anno prossimo. Già stiamo pensando a come fare le cose. Per non dire che dovremmo davvero fare una manutenzione alla casa." spiegò sensa sforzo. "Ma si, come va tra te e Harry?"

Mi fece l'occhiolino quando sorrisi. "Tra me e lui va alla grande. Potrebbe andare meglio se non fosse che è sotto agli arresti domiciliari, ma oltre a questo, non potrei chiedere nient'altro."

"Bene, credo. L'estate finisce.." si fermò per un momento per pensare. "Tra meno di due settimane, giusto?"

"Si," scrollai le spalle, lavando alcuni piatti. "L'ultimo anno di superiori è meglio che voli. Non voglio davvero passare troppo tempo in quell'edificio."

"Ti capisco," commentò con un sospiro. "Beh, è meglio che torni a lavoro. Parliamo dopo, d'accordo?"

Annuii brevemente con la testa, ritornando ai piatti. Alcuni minuti dopo, strofinai le mani sul mio grembiule e mi girai rapidamente al suono del trambusto dietro di me. I miei occhi scannarizzarono i suoi piedi prima che incontrassi i suoi occhi castani. L'ultima volta che mi imbattei in lui fu quando mi spezzai e quasi dissi ad Harry che la nostra relazione non era valida al suo tempo.

Deglutendo bruscamente, restrinsi gli occhi e rimasi in silenzio.

"So che mi odi," parlò con voce stridula. Anche dopo settimane, c'erano tenui lividi sul suo volto e sul collo. Le aveva davvero avute dopo. Avevo dimenticato di ringraziare Niall e Louis per avermi difesa, per essersi scontrati per me quando a malapena li conoscevo.

"Come hai fatto ad entrare?" ringhiai, incrociando le braccia al petto. Camminai verso l'uscita della cucina prima che fossi brutalmente fermata.

Derek sollevò le mani in segno di difesa, facendo un passo in avanti per fermarmi. "Fermati, okay? Ho bisogno di sedermi con te e parlarti. Per un paio di minuti."

Mercy |italian|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora